Come integrare la pensione anche cominciando tardi
Sarebbe meglio cominciare presto, ma per chi va in pensione adesso i cambiamenti del sistema pensionistico avvenuti negli ultimi decenni non erano prevedibili quando era, appunto, presto.
di Redazione ABCRisparmio 20 giu 2017 ore 15:33La speranza di vita – quanto ci si può attendere di vivere secondo le statistiche – è (calcoli 2017) di 85 anni per una donna e di 80 per un uomo. Se avete 65 anni, per esempio, avete ancora un bel po’ di tempo davanti, anche in ottica finanziaria. E se ne avete di meno, ne avete ancora di più. Questo vuol dire che c'è ancora tempo per trovare il modo di integrare la pensione investendo in strumenti finanziari.
Certo, non sarà la stessa cosa: cominciando presto si possono seguire strategie diverse, più aggressive e complesse. Ma qualche cosa si può ancora fare. E vedrete che non sarà poco, soprattutto se avete un po' di risparmi da parte.
Come vedremo meglio in seguito, sarà importante definire una asset allocation opportuna secondo l’età. Ma anche definire diversi “portafogli” da dedicare a diversi obiettivi su diversi orizzonti temporali. Non tutti i vostri risparmi potranno essere dedicati all'obiettivo di integrare la pensione.
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LA REGOLA DEI TRE PORTAFOGLI
Ad esempio, i portafogli potrebbero essere tre. Uno da dedicare alla liquidità di cui pensate di avere bisogno negli anni a venire. Questa liquidità può essere tenuta su un conto corrente, ma anche investita in strumenti che siano a loro volta facilmente liquidabili senza rischi e senza costi rilevanti, come i conti deposito o i buoni fruttiferi postali.
Investire in azioni quello che potrebbe servire a breve termine è molto rischioso. Il prezzo delle azioni fluttua nel tempo, e trovarsi nelle condizioni di avere bisogno di soldi proprio quando la quotazione dei titoli in portafoglio è scesa, vuol dire perdere soldi.
Un secondo portafoglio può essere dedicato a un orizzonte temporale più lungo, ad esempio di 5 anni. Anche in questo caso è meglio evitare le azioni, e puntare sui certificati di deposito e sui titoli obbligazionari indicizzati all’inflazione.
Ma già con questo secondo portafoglio, e ancora di più con il prossimo, si comincia davvero a integrare la pensione.
Se vi rimangono risorse da investire su un orizzonte temporale ancora più lungo, di cui davvero non avrete bisogno per molto tempo, infatti, potete investirlo in azioni. Magari non solo in quelle, ma potete cominciare a inserirle nel vostro terzo portafoglio. La distribuzione tra azioni e obbligazioni varierà poi in base alla vostra età. Più si invecchia e più obbligazioni bisognerebbe inserire nel proprio portafoglio.
Però attenzione, dovete scegliere i mercati giusti. I mercati azionari Usa, ad esempio, nel lungo periodo sono sempre cresciuti. Ma non si può dire la stessa cosa per quelli italiani. Ci sono studi che dimostrano che chi ha investito sullo S&P 500 su un orizzonte temporale di 20 anni ha sempre guadagnato qualsiasi sia stato il momento iniziale.
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L'ORIZZONTE TEMPORALE DELL'INVESTIMENTO
Per investire in azioni con la speranza di poter guadagnare in conto capitale bisogna quindi avere un orizzonte temporale lungo. L’orizzonte temporale misura il massimo intervallo di tempo all’interno del quale l’investitore è in grado di non preoccuparsi delle oscillazioni di valore del proprio investimento. Insomma, il numero di anni per i quali vi sentite di lasciare i vostri soldi investiti senza andare troppo in ansia quando le cose non vanno bene.
Nella definizione di questo importantissimo parametro, dell’orizzonte temporale dei vostri investimenti, entrano tante cose. Fattori psicologici come l’attitudine personale al rischio. E cose concrete come la possibilità di avere bisogno di denaro per acquisti previsti o prevedibili di beni o servizi. Bisogna quindi fare attenzione a tutto questo per decidere quanto del proprio patrimonio investire in azioni e per quanto tempo.
Ma, come abbiamo visto sopra, per integrare la pensione investendo in azioni di tempo ce n’è, anche per chi dovesse cominciare tardi.
QUANTO PATRIMONIO CI VUOLE
Ovviamente il tempo non basta. Per avere risultati che abbiano un minimo di impatto sul reddito bisogna avere un po’ di risparmi. O puntare sull’investimento della liquidazione. Ma quanto patrimonio ci vuole per ottenere una rendita significativa? Una stima, anche se molto approssimativa, potrebbe essere la seguente. Se un portafoglio ben gestito rende il 5% lordo all’anno, con 100mila euro se ne possono guadagnare 5mila, che vuol dire circa 400 euro al mese, sempre lordi.
INTEGRARE LA PENSIONE: LA COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO
La composizione del portafoglio tra azioni e obbligazioni dovrebbe comunque variare secondo l’età dell’investitore. Prendiamo, ad esempio, che si inizi ad investire per integrare la pensione a 55 anni quando una donna avrà una speranza di vita di 30 anni e un uomo di 25. Con un orizzonte temporale di tale durata una quota importante del portafoglio può essere investita in azioni.
Meglio di aziende che staccano dividendi periodici, così da poter raccogliere anche una piccola rendita. O in Etf azionari: anche questi possono staccare dividendi periodicamente. Ma anche in azioni growth: pensate a quanto ha guadagnato chi ha investito in Apple per tempo. L’altra parte del portafoglio va investito in obbligazioni, con un mix variabile di obbligazioni con scadenza a lungo e a breve periodo.
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Data la composizione di partenza, che dipende da tanti fattori come abbiamo visto prima, la componente azionaria dovrebbe ridursi col passare del tempo, e soprattutto dopo i 70 anni. Le obbligazioni hanno prezzi più stabili e, se scelte accuratamente, consentono di guadagnare una piccola rendita periodica. Un portafoglio più stabile consentirà di evitare le brutte sorprese a cui abbiamo accennato sopra.
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Se volete lasciare qualche cosa agli eredi fate attenzione a non prelevare dal vostro portafoglio troppo denaro, perché altrimenti rischiate di consumare tutto – capitale più interessi e dividendi – in rendita.
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