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Buoni Fruttiferi Postali, tutto quello che dovete sapere

I Buoni Fruttiferi Postali sono prodotti garantiti dallo Stato quanto a restituzione del capitale investito e pagamento degli interessi maturati.

di Mauro Introzzi 19 set 2016 ore 11:30

I Buoni Fruttiferi Postali (BFP) sono titoli di credito collocati da Poste Italiane ed emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Sono prodotti finanziari garantiti dallo Stato, sia per quanto riguarda il capitale che per gli interessi.

Ci sono diverse tipologie di BFP, ognuna con caratteristiche e scadenze diverse. Non hanno spese di emissione e nemmeno di gestione e rimborso. I sottoscrittori possono chiederne il rimborso in qualsiasi momento.

Sugli interessi grava una tassa del 12,50%, inferiore al 26% previsto di solito per le rendite finanziarie. Possono essere sottoscritti in forma cartacea e in forma dematerializzata in un qualsiasi ufficio postale, online e tramite App. I buoni fruttiferi postali sono esenti da imposta di successione.

 

I BUONI FRUTTIFERI POSTALI IN DETTAGLIO

I Buoni Fruttiferi Postali sono strumenti di investimento del risparmio, sono garantiti dallo Stato e collocati da Poste Italiane. Sono strumenti nominativi, cioè intestati a uno o più titolari, e non cedibili. Gli interessati possono sottoscriverli presso le filiali Poste Italiane, ma anche online e trampite App.

I BFP sono esenti da commissioni e spese di sottoscrizione, di rimborso e di gestione. Li si può sottoscrivere per importi minimi ed offrono rendimenti crescenti nel tempo. I rendimenti sono corrisposti al momento del rimborso secondo le condizioni della singola tipologia di BFP, insieme al capitale sottoscritto ed eventuali altri proventi. Quelli di importo superiore ai 5mila euro sono soggetti a imposta di bollo.

I Buoni Fruttiferi Postali sono strumenti rimborsabili a vista. Ai sottoscrittori è quindi assicurata, in qualsiasi momento, la restituzione del capitale investito aumentato degli eventuali interessi maturati e al netto degli eventuali oneri fiscali.

L'imposta di bollo viene pagata di solito il 31 dicembre. Quindi, se la restituzione del capitale viene chiesta prima di quella data e il controvalore è maggiore di 5mila euro, il rimborso sarà diminuito dell'imposta di bollo.

 

BUONI FRUTTIFERI POSTALI: DEMATERIALIZZATI O CARTACEI

I Buoni Fruttiferi Postali possono essere rappresentati da un certificato cartaceo, oppure no. In questo secondo caso si parla di Buoni Fruttiferi Postali dematerializzati, visto che il buono è individuato da una registrazione contabile.

 

IL RIMBORSO DEI BUONI FRUTTIFERI POSTALI

Presentando il titolo allo sportello, i buoni cartacei sono rimborsati per intero. Mentre i buoni dematerializzati possono essere rimborsati anche frazionalmente, in tranche di 250 euro o multipli rispetto al valore iniziale sottoscritto.

 

BUONI FRUTTIFERI POSTALI COINTESTATI

I Buoni Fruttiferi Postali possono essere intestati a uno o più titolari. I cointestatari non possono essere più di quattro. Hanno la facoltà di compiere operazioni anche separatamente, compresa la richiesta di rimborso pieno “a vista”.

I buoni cointestati sono infatti emessi con la cosiddetta clausola P.F.R., ovvero con “pari facoltà di rimborso”.

 

BUONI FRUTTIFERI POSTALI, ENTRANO NELLA SUCCESSIONE?

I Buoni Fruttiferi Postali sono esenti da imposta di successione. In altre parole possono essere lasciati in eredità senza che chi subentra nell’investimento debba versare alcunché al fisco.

Se sono cointestati a membri di una stessa famiglia e uno di essi muore i Buoni Fruttiferi Postali cointestati non devono essere inseriti nella dichiarazione di successione.

Lo afferma il Testo Unico sulle successioni quando indica che i titoli garantiti dallo Stato, come i buoni fruttiferi postali che hanno la garanzia della Cassa depositi e prestiti, non sono compresi nell'attivo ereditario.

 

SCADENZA E PRESCRIZIOINE DEI BUONI FRUTTIFERI POSTALI

buoni-fruttiferi-postali_1I buoni fruttiferi postali hanno una scadenza dopo la quale non producono più interessi. La scadenza dipende dalla tipologia dei buoni su cui si è investito. Alcuni scadono dopo vent'anni, altri dopo dieci, altri dopo tre, ad esempio.

A dieci anni dalla scadenza i buoni cartacei cadono in prescrizione. Vuol dire che né il capitale investito né gli interessi possono più essere rimborsati. Ma attenzione, la prescrizione vele solo per i buoni catracei.

I buoni dematerializzati, infatti, non possono cadere in prescrizione: alla loro scadenza vengono rimborsati automaticamente, con l’accredito del capitale e degli interessi sul conto dell’intestatario.

Un buono cartaceo scaduto può essere comunque rimborsato fino a quando non cade in prescrizione. Per ottenere il rimborso bisogna recarsi presso un ufficio postale portando con se un documenti di identità valido e il codice fiscale. I buoni postali sono infatti nominativi e possono essere rimbirsati solo all'intestatario. E non sono possibili deleghe. Chi desidera un rimborso immediato, deve recarsi all'ufficio postale che ha emesso il buono. I tutti gli altri uffici postali bisogna attendere qualche giorno.

 

CALCOLO BUONI FRUTTIFERI POSTALI E RENDIMENTI

A questa pagina del sito internet di Poste Italiane è possibile visualizzare i fogli informativi e i tassi d’interesse di tutti i BFP.

Scorrendo la pagina verso il basso è inoltre disponibile un tool di calcolo che permette di verificare il valore e il rendimento dei Buoni in qualsiasi momento. Con l’avvertenza che si tratta di tool d’informazione al pubblico e che, quindi, a fare fede restano i provvedimenti d’emissione e fogli informativi.

Gli interessati devono inserire nel tool il tipo di BFP per il quale si vuole calcolare il rendimento, la data di emissione e quella di rimborso del buono. E l’importo del capitale sottoscritto, in euro o in lire per le emissioni più vecchie.

 

LE VARIE TIPOLOGIE: I BUONI FRUTTIFERI POSTALI ORDINARI

I Buoni Fruttiferi Postali ordinari sono la più longeva tipologia di BFP a disposizione essendo stati emessi dal 1° marzo 1925.

Il sito delle Poste li definisce come prodotti “dedicati a chi vuole investire i propri risparmi a lungo termine, ma con la tranquillità di poter ritirare in qualsiasi momento il capitale investito e gli interessi maturati”.

Dalla serie “A1” del 28 dicembre 2000 la durata massima del titolo è stata fissata a 20 anni dalla data di sottoscrizione e sono stati istituiti i buoni in forma dematerializzata.

I Buoni Fruttiferi Postali ordinari offrono rendimenti fissi crescenti nel tempo. Gli interessati possono sottoscriverli sia in forma cartacea, per un importo minimo di 50 euro, che in forma dematerializzata, per un importo minimo di 250 euro. Se rimborsati prima che siano trascorsi 12 mesi dalla sottoscrizione non corrispondono interessi e il valore di rimborso, in questo caso, sarà pari al valore nominale sottoscritto al netto di eventuali oneri fiscali.

 

BUONI FRUTTIFERI POSTALI PER MINORI

I Buoni Fruttiferi Postali per minori sono sottoscrivibili solo in forma cartacea, per un importo minimo di 50 euro e scadono al compimento del 18esimo anno di età del titolare. Hanno quindi una durata variabile in base all'età del minore al momento della sottoscrizione. E possono essere intestati solo a minori con età compresa tra gli zero e i 16 anni e mezzo.

Hanno un rendimento maggiore dei BFP emessi nello stesso periodo, ma ma non corrispondono interessi se rimborsati prima che siano trascorsi almeno 18 mesi dalla sottoscrizione.

Si può chiedere il rimborso anticipato dei Buoni per minori solo dopo avere avuto l'autorizzazione del Giudice Tutelare.

Il rendimento aumenta con la durata dell'investimento. Il rendimento più basso è dello 0,6% annuo lordo per la durata di un anno e mezzo, al 3% per quelli che durano 18 anni.

 

IL PIANO DI RISPARMIO PER I MINORENNI COLLEGATO AI BFP

Chi vuole risparmiare per un minore può sottoscrivere il piano di risparmio "Piccoli e buoni". Il piano è dedicato ai giovani di età compresa tra 0 e 16 anni e mezzo e prevede una sottoscrizione periodica di Buoni Fruttiferi Postali, che scadranno tutti al raggiungimento della maggiore età del minore.

Il programma non prevede spese e commissioni e per accedervi occorre essere titolare di un Libretto postale o di un conto corrente BancoPosta. Su questi verranno addebitate le somme per l’acquisto periodico dei Buoni.

Anche il minore beneficiario del programma deve essere a sua volta intestatario di un Libretto speciale per i minori. Le somme investite e gli interessi maturati verranno accreditate sul Libretto del beneficiario.

Si può attivare il piano partendo da una sottoscrizione minima di buoni da 50 euro. E 50 euro rappresentano anche la soglia minima anche delle “rate” periodiche successive. In questo casoi buoni sono dematerializzati.

La periodicità della “rata” può essere mensile, trimestrale, semestrale, o annuale. Al compimento del 18° anno di età, il beneficiario riceverà l'importo dei buoni via via sottoscritti sul suo Libretto postale, più gli interessi maturati nel tempo.

 

LA TASSAZIONE DEI BUONI FRUTTIFERI POSTALI

I BFP sono soggetti ad un’imposta sostitutiva del 12,5% e all'imposta di bollo. I buoni di valore di rimborso complessivamente non superiore ai 5mila euro sono esenti dall'imposta di bollo.

Questi sono invece i trattamenti fiscali per le emissioni del passato:

  • i buoni emessi fino al 20 settembre 1986 sono esenti da ritenuta fiscale,
  • quelli emessi dal 21 settembre 1986 al 31 agosto 1987 hanno una ritenuta fiscale del 6,25%,
  • e quelli emessi dall'1 settembre 1987 al 23 giugno 1997 hanno una ritenuta fiscale del 12,50%.

 

BUONI FRUTTIFERI POSTALI, UN PO' DI STORIA

I Buoni Fruttiferi Postali sono stati collocati per la prima volta nel 1925. Nacquero a dicembre dell’anno precedente grazie al Regio Decreto Legge numero 2016. Lo scopo dei BFP era quello di raccogliere nelle casse di risparmio postali i capitali il cui investimento non si prestava alle caratteristiche del libretto di risparmio.

I primi tagli furono da 100, 500 e 1.000 lire, ma presto si aggiunse quello da 5.000 lire. Il successo fu tale che alla del 1925 circolavano già 563.000 unità di Buoni Fruttiferi Postali, per un valore nominale totale di 467 milioni di lire.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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