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Pensione di reversibilità 2019: chi ne ha diritto, importo e domanda

La pensione di reversibilità spetta ai parenti stretti di un pensionato defunto. Anche nel caso in cui ne abbia maturato di diritti pur continuando a lavorare.

di Carlo Sala 1 ago 2019 ore 14:34

pensione-calcoloLa pensione di reversibilità è riconosciuta a parenti stretti di un pensionato morto. Viene erogata solo se il defunto percepiva una pensione dell’Inps. E viene riconosciuta anche se il defunto lavorava ancora al momento del decesso ma aveva già maturato il diritto alla pensione. In questo secondo caso si definisce pensione indiretta. Ma per chi riceverà la pensione – quella di reversibilità o quella indiretta - le cose non cambiano. Per questo nel testo verrà utilizzato solo il termine pensione di reversibilità.

PENSIONE DI REVERSIBILITA': SOMMARIO

CHI NE HA DIRITTO

Possono godere della pensione di reversibilità:

  • il coniuge del defunto;
  • i figli (e pure i nipoti, purché minori di 18 anni, se risultano a carico del defunto, anche ove non fossero ufficialmente affidati a lui);
  • i genitori del defunto che abbiano almeno 65 anni di età e non percepiscano una loro pensione;
  • fratelli e sorelle del defunto che non siano sposati, non abbiano una loro pensione e risultino fiscalmente a carico del defunto (non siano cioè abili a lavorare).

Genitori, fratelli e sorelle possono percepirla solo se il defunto non aveva né coniuge né figli.

Tutti i parenti diversi dal coniuge ammessi alla pensione di reversibilità devono dimostrare che erano a carico del defunto. In caso di figli minorenni si dà per scontato che fossero a carico del defunto (presunzione legale) ma è ammessa prova contraria per dimostrare che non lo erano. In questo caso non potranno goderne.

PENSIONE DI REVERSIBILITA': SEPARAZIONE E DIVORZIO

In caso di separazione o divorzio, l’ex coniuge ha diritto alla pensione di reversibilità in caso di:

  • separazione consensuale;
  • separazione con addebito a carico dell’ex coniuge ma questi percepisce assegno alimentare stabilito dal tribunale;
  • divorzio a seguito del quale l’ex coniuge non si è risposato e percepiva assegno divorzile.

In caso il defunto si sia risposato dopo il divorzio, hanno diritto alla pensione di reversibilità sia il coniuge divorziato che il coniuge successivo del defunto. La decisione su quanto spetta alle due persone coinvolte è di competenza del tribunale.

PENSIONE DI REVERSIBILITA' E FIGLI A CARICO

Eventuali figli possono percepire la pensione di reversibilità fino a:

  • 26 anni se iscritti all’università;
  • 21 anni se hanno concluso gli studi con le scuole superiori;
  • 18 anni se hanno concluso gli studi al termine delle scuole dell’obbligo;
  • per tutta la vita se inabili.

QUANDO VIENE RICONOSCIUTA

La pensione di reversibilità è riconosciuta a parenti stretti di un pensionato morto. Non importa se il defunto era lavoratore autonomo o dipendente. Conta solo che abbia versato un certo numero di contributi. E cioè, in alternativa:

  • per almeno 15 anni durante tutta la sua vita;
  • per soli 5 anni durante tutta la sua vita, purché almeno 3 di quei 5 anni rientrino nei 5 ultimi anni di vita del defunto.

La pensione di reversibilità è riconosciuta quando il defunto percepiva (o aveva diritto a) una pensione di:

A QUANTO AMMONTA LA PENSIONE DI REVERSIBILITA'

L’ammontare della pensione di reversibilità dipende dal numero dei beneficiari. A loro l’Inps riconosce precise percentuali della pensione che il defunto già percepiva o che aveva maturato al momento del decesso. L’importo riconosciuto è pari al:

  • 60% della pensione del defunto se il beneficiario è solo il coniuge;
  • 70% della pensione del defunto se il beneficiario è un solo figlio;
  • 80% della pensione del defunto se i beneficiari sono il coniuge e un figlio, oppure 2 figli e nessun coniuge;
  • 100% della pensione del defunto se i beneficiari sono il coniuge e 2 figli, oppure 3 o più figli e nessun coniuge;

Se tra i beneficiari non vi sono coniuge e figli e nipoti, le percentuali sono pari a:

  • 15% della pensione del defunto se il beneficiario è un genitore, oppure un fratello o una sorella;
  • 30% della pensione del defunto se i beneficiari sono 2 genitori pure 2 fratelli o sorelle;
  • 45% della pensione del defunto se i beneficiari sono 3 fratelli o sorelle;
  • 60% della pensione del defunto se i beneficiari sono 4 fratelli o sorelle;
  • 75% della pensione del defunto se i beneficiari sono 5 fratelli o sorelle;
  • 90% della pensione del defunto se i beneficiari sono 6 fratelli o sorelle;
  • 100% della pensione del defunto se i beneficiari sono 7 fratelli o sorelle.

SE SI HANNO ALTRI REDDITI

L’ammontare della pensione di reversibilità diminuisce se il beneficiario ha altri redditi superiori a 20.007,39 euro l’anno. Coniuge e figli possono percepirla anche se hanno già (o iniziano a prendere) una propria pensione di vecchiaia.

In presenza di altri redditi o di pensione di vecchiaia, la pensione di reversibilità diminuisce del:

  • 25% se il beneficiario ha entrate 3 volte superiori al trattamento minimo Inps e cioè pari ad almeno 20.007 euro l’anno;
  • 40% se il beneficiario ha entrate 4 volte superiori al trattamento minimo Inps e cioè pari ad almeno 26.676,00 annui;
  • 50% se il beneficiario ha entrate 5 volte superiori al trattamento minimo Inps e cioè pari ad almeno 33.345,00 euro annui.

COME FARE LA DOMANDA

La pensione di reversibilità deve essere chiesta all’Inps secondo una di queste modalità:

  • tramite domanda telematica all’Inps, utilizzando il Pin dispositivo dell’ente o le credenziali SPiD;
  • tramite un Caf o Patronato.

Per presentare la domanda esiste un apposito modello: “pensione reversibilità S01”. A tale modello vanno allegati:

  • certificato di morte (vale l’autocertificazione);
  • dichiarazione sostituiva dello stato di famiglia alla data del decesso (vale l’autocertificazione);
  • eventuale certificato di matrimonio (vale l’autocertificazione);
  • eventuale dichiarazione di non avvenuta pronuncia di sentenza di separazione con addebito e di non avvenuto nuovo matrimonio;
  • dichiarazione sul diritto alle detrazioni d’imposta;
  • dichiarazione del reddito;
  • modalità di pagamento bonifico bancario p assegno se l’importo è minore dei 500 euro.

QUANDO ARRIVA

La pensione di reversibilità è riconosciuta a parenti stretti di un pensionato morto. L’erogazione copre il periodo che parte dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso.

PENSIONE DI REVERSIBILITA' E CESSIONE DEL QUINTO

La pensione di reversibilità può essere utilizzata per chiedere un prestito tramite la cessione del quinto. Se oltre a quella pensione se ne percepisce un’altra che può essere cumulata, l’ammontare dell’importo che può essere chiesto tramite cessione del quinto (20% al massimo) si calcola sul totale delle pensioni percepite. Ove la pensione di reversibilità sia suddivisa tra più beneficiari, per la cessione del quinto si terrà conto solo dell’ammontare della pensione di reversibilità riconosciuta a chi ha chiesto il prestito.

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