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Quota 41: cos’è e a chi spetta

Con Quota 41 possono andare in pensione i lavoratori precoci, che hanno versato poco più di 40 anni di contributi prima del compimento dei 60 anni

di Francesca Secci 4 feb 2019 ore 11:54

pensione_pianoLa Quota 41 è una delle novità caratterizzante il recente decreto legge che ha istituito la riforma delle pensioni Quota 100 e il reddito di cittadinanza. È una misura dedicata ai cosiddetti lavoratori precoci, ossia tutte quelle persone entrate nel mondo del lavoro prima del compimento della maggiore età, che verosimilmente al 2019 hanno raggiunto 40 anni di contributi prima dei 60 anni.

La Quota 41 consente di andare in pensione in anticipo avendo versato 42 anni e 10 mesi di contributi, se uomini, 41 anni e dieci mesi di contributi, se donne.

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I REQUISITI DI QUOTA 41

Hanno diritto ad accedere al beneficio i lavoratori che hanno iniziato a lavorare quando erano minorenni: Quota 41 è pensata per chi, prima di diventare maggiorenne, ha maturato almeno 12 mensilità contributive, anche se non continuative.

Inoltre, il lavoratore che vuole usufruire del vantaggio deve necessariamente:

  • Essere un lavoratore dipendente disoccupato che non percepisce la disoccupazione da almeno tre mesi
  • Essere un lavoratore dipendente, che al momento della richiesta della Quota 41 assiste da almeno 6 mesi un coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap o in situazioni di gravità
  • Essere un lavoratore dipendente e autonomo con una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%
  • Essere un lavoratore che svolge un lavoro particolarmente usurante o gravoso
  • Essere iscritto alla previdenza prima del 1996

Ci sono delle specifiche categorie di lavoratori che possono utilizzare la finestra della Quota 41 se svolgono da almeno 6 anni e in maniera continuativa le seguenti mansioni:

  • Operaio dell’industria estrattiva, edilizia e manutenzione degli edifici
  • Conduttore di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni, di convogli ferroviari e mezzi pesanti
  • Conciatore di pelli e di pellicce
  • Personale delle professioni sanitarie infermieristiche con lavoro organizzato in turni
  • Addetto all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza
  • Insegnante di asili e scuole elementari 
  • Facchino, addetto allo spostamento merci ed assimilati
  • Addetto ai servizi di pulizia e operatore ecologico

QUOTA 41 E I CONTRIBUTI FIGURATIVI

Nel calcolo per la pensione si possono tenere in considerazione anche due o tre anni di contributi cosiddetti figurativi, ossia quei contributi accreditati al lavoratore in periodi particolari individuati dalla legge, come ad esempio i contributi maturati durante il periodo della cassa integrazione.

 

QUOTA 41, TEMPISTICA E ADEGUAMENTO SPERANZA DI VITA

Secondo le nuove disposizioni, i lavoratori ricevono l’assegno pensionistico 3 mesi dopo aver maturato i requisiti necessari.

Per quanto riguarda l'adeguamento alla speranza di vita ISTAT, che avrebbe comportato un aumento del requisito contributivo per il prepensionamento, l'approvazione del decreto l’ha bloccato dal primo gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2026.

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