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Fondi Pensione: cosa sono e come sceglierli

Per integrare la pensione statale ci sono diversi strumenti. Tra questi, i più importanti sono i fondi pensione. Ce ne sono di diversi tipi. Vediamo cosa sono e come funzionano.

di Paolo Tirabassi 23 nov 2016 ore 11:25

Sappiamo tutti che la pensione Inps potrebbe non essere sufficiente a garantire il livello di reddito che desideriamo per quando smetteremo di lavorare. E sappiamo che potrebbe essere addirittura troppo bassa. Per questo è importante cominciare a risparmiare per la pensione per tempo. E, ancora meglio, a investire in strumenti che possano difendere il potere d’acquisto dei nostri risparmi. E magari farlo crescere. Tra gli strumenti adatti a questo scopo ci sono i fondi pensione.

 

DA DOVE COMINCIARE

La prima cosa da fare è capire quanto si potrà ricevere dall’Inps. Potere farlo consultando questa pagina.

Se la risposta dell’Inps vi ha deluso, allora dovete iniziare a risparmiare e mettere da parte per la pensione, a farvi cioè una pensione integrativa.

Come potete leggere nell’articolo linkato sopra, ci sono diversi modi per farsi una pensione integrativa. In questa guida approfondiremo uno di questi: cosa sono come funzionano i fondi pensione. E come scegliere quello adatto alle vostre esigenze.

Attenzione, i fondi pensione investono i loro capitali sui mercati finanziari. Se decidete di investire in uno di essi, quindi, vi sottoporrete al rischio di perdere parte dei vostri risparmi o di ottenere un risultato inferiore alle vostre attese. Ma anche alla possibilità di fare meglio.

 

LEGGI ANCHE: Calcola quanto risparmiare per la pensione integrativa

 

COSA SONO I FONDI PENSIONE

fondi pensioneI Fondi Pensione sono dei particolari fondi di investimento. La rendita che deriva da questa forma di investimento finanziario e una possibile risposta al “gap previdenziale”. E cioè al fenomeno per cui il reddito che molti otterranno dalla previdenza obbligatoria, sarà inferiore al reddito conseguito negli ultimi anni dell’attività lavorativa, autonoma o dipendente che sia. Sono finalizzati ad affiancare una seconda rendita pensionistica alla pensione Inps.

L’adesione ad un Fondo Pensione è libera ma una caratteristica l’accomuna alla previdenza obbligatoria. La contribuzione avviene infatti durante l’attività lavorativa e la pensione integrativa viene erogata soltanto una volta maturati i requisiti per la pensione.

Il titolare di una posizione individuale presso un Fondo Pensione potrà tuttavia ottenere anticipazioni e riscatti. Ma solo a determinate condizioni relative a spese sanitarie, prima casa e “ulteriori esigenze”.

 

FONDI PENSIONE E SISTEMA A CAPITALIZZAZIONE

Quello dei fondi pensione è un sistema previdenziale a capitalizzazione. Il sistema “a capitalizzazione” prevede che con i contributi di ciascun soggetto vengano acquistate attività, finanziarie o reali, destinate a lui solo. Il denaro che io accantono nel Fondo Pensione è investito per me e sarà utilizzato per me. Quello che riceverò dal fondo pensione corrisponderà alla trasformazione in rendita pensionistica del capitale che io ho accumulato e di quello soltanto, quale che sia il risultato.

 

FONDI PENSIONE CHIUSI E FONDI PENSIONE APERTI

I Fondi Pensione sono di due tipi, i Fondi Pensione di Categoria o Negoziali, detti anche fondi pensione Chiusi (FPC) ed i Fondi Pensione Aperti (FPA). I primi sono istituiti mediante accordi collettivi, anche aziendali, promossi dai sindacati. Hanno la forma di associazione senza fini di lucro, riconoscono un ruolo alle parti sociali e sono governati secondo il principio della democrazia rappresentativa.

I Fondi Pensione Aperti, invece, non hanno origine da accordi fra le parti sociali, bensì nascono dall'iniziativa unilaterale degli operatori finanziari abilitati per legge: Compagnie di Assicurazione, Banche, Sim e società di gestione del risparmio. E’ l'ente gestore ad operare in autonomia tutte le scelte relative alla vita del fondo.

 

CONTRIBUZIONE AI FONDI PENSIONE E TFR

La contribuzione ai fondi pensione chiusi è costituita dal trattamento di fine rapporto maturando del lavoratore dipendente. A questo vanno aggiunti i versamenti del lavoratore stesso e quelli dell'azienda. Il TFR è la somma che spetta al lavoratore dipendente al termine del lavoro in un'azienda. Conferendo al Fondo Pensione il TFR maturando - non quello già maturato - si attiva appunto la previdenza integrativa, con una scelta oggi irreversibile.

Il TFR rappresenta il 6,91% della retribuzione lorda e, se non è conferito al fondo, viene rivalutato tutti gli anni del 75% dell'indice ISTAT +1,5%. Il contributo del lavoratore, invece, viene trattenuto dalla busta paga. I fondi negoziali spesso ne fissano un limite minimo e massimo in percentuale della retribuzione lorda.

 

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Ove venga versato il contributo del lavoratore, gli accordi in genere prevedono che l’azienda versi anch’essa un contributo. Il contributo aziendale normalmente varia tra l'1 e il 2% della retribuzione lorda. Questo contributo può essere considerato un vero e proprio benefit rispetto alla retribuzione già percepita.

Il lavoratore dipendente può aderire anche ad un fondo pensione aperto e avrà comunque diritto alla contribuzione a carico dell’azienda. Lavoratori autonomi e liberi professionisti possono aderire ai fondi pensione aperti e ai fondi negoziali chiusi istituiti dalle casse professionali. La contribuzione è totalmente a loro carico.

 

FASI ATTIVITA' FONDI PENSIONE

Le fasi di attività dei Fondi Pensione possono essere così schematizzate.

  • Fase di contribuzione, durante la quale i contributi vengono versati al fondo e accreditati sulle posizioni individuali di ciascun aderente.
  • Fase di gestione durante la quale le risorse complessive del fondo (contributi ed interessi maturati) vengono investite tramite i soggetti a ciò abilitati: banche, compagnie di assicurazione, SIM o SGR. La fase di contribuzione e la fase di gestione generalmente sono contemporanee e danno vita alla così detta fase di accumulazione, che funziona in base al principio della capitalizzazione individuale. Ogni lavoratore che aderisce al Fondo Pensione ha un proprio "conto" individuale, distinto da quello degli altri lavoratori.
  • Fase di erogazione durante la quale, in presenza dei requisiti stabiliti dalle norme vigenti, il Fondo Pensione pagherà le prestazioni. Le possibilità sono tre: o sotto forma di sola pensione o sotto forma di solo capitale ovvero sotto forma di mix tra pensione e capitale. Le prestazioni finali dipenderanno dall'importo dei versamenti e dai rendimenti ottenuti.

 

TASSAZIONE FONDI PENSIONE

L’adesione ad un Fondo Pensione è assistita da uno speciale regime fiscale. I contributi versati in aggiunta al conferimento del TFR sono deducibili fino a 5.164,57 Euro. Per quanto concerne le prestazioni finali, è prevista l’applicazione di una ritenuta del 15% che può però diminuire dello 0,3% ogni anno dopo il quindicesimo anno di partecipazione alla forma complementare. La ritenuta non può comunque essere inferiore al 9%.

In prospettiva potrà essere interessante anche il trattamento fiscale dei rendimenti finanziari ottenuti durante il periodo di accumulazione del montante. E’ prevista, infatti, la tassazione con imposta sostitutiva del 20% contro un’aliquota generale del 12,5%.

 

SCEGLIERE IL FONDO PENSIONE: I COSTI

Per scegliere il fondo pensione più adatto alle vostre esigenze dovere seguire cinque criteri. Il primo tra i criteri di scelta tra i diversi Fondi Pensione è il complesso dei costi diretti ed indiretti che gravano sul capitale che avete versato al fondo. Nei fondi pensione possono esistere diverse tipologie di oneri sia a carico dell'aderente sia a carico del fondo. I primi vengono prelevati dai versamenti effettuati e riducono il numero di quote del Fondo in possesso del lavoratore. I secondi sono prelevati dal patrimonio di ciascuna linea d'investimento con l'effetto di ridurre, invece, il valore della quota, e quindi incidono in modo indiretto.

 

SECONDO: QUANTO E' SOLIDA LA SOCIETA' DI GESTIONE

Un secondo criterio è il complesso delle caratteristiche della società di gestione. E cioè la sua storia, l’esperienza specifica, il patrimonio complessivo raccolto dal fondo pensione, la distribuzione del prodotto.

 

TERZO: LA VARIETA' DELL'OFFERTA

Un terzo criterio è l’ampiezza della scelta tra diverse linee di investimento offerta dal fondo pensione. E l’effettiva diversificazione tra le politiche di investimento delle linee stesse. Nell’arco di un periodo pluridecennale i mercati finanziari conosceranno sicuramente fasi di rialzi dei titoli azionari ed altre di movimenti contrari. Lo stesso per i mercati obbligazionari. Sarà allora determinante rivedere periodicamente l’asset allocation del montante, potendo scegliere tra valide alternative.

 

QUARTO CRITERIO: LA QUALITA' DELLA GESTIONE

Un quarto criterio è la qualità della gestione delle diverse linee di investimento, ossia la capacità del gestore di ottenere performance vicine al benchmark di investimento dichiarato. Essa deve essere analizzata su differenti archi temporali.

 

QUINTO: L'EROGAZIONE DELLA RENDITA

Infine occorre avere riguardo all’offerta di opzioni relative all’erogazione della rendita. E cioè alla possibilità di ottenere una rendita reversibile, alla possibilità di ottenere una rendita certa per un dato numero di anni, ecc. Meglio fare un esame approfondito prima della sottoscrizione.

 

PER CONCLUDERE, TUTTE LE COSE DA CONSIDERARE

E cioè dovete fare attenzione a tante cose. Alla solidità della società di gestione, a quanto vi costerà far gestire a loro i vostri soldi, alla varietà dell’offerta, da cui dipenderà anche la possibilità di incontrare il vostro profilo di rischio, dalla qualità della gestione, e cioè dalla capacità di valorizzare quello che gli date, e dalle opzioni che vi offre su come godere di quanto maturato.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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