I dati necessari per la dichiarazione dei redditi 2019
Per la dichiarazione dei redditi è necessario sapere quali sono tutti i redditi da dichiarare e quali sono tutte le spese da poter indicare. È necessario poi avere a disposizione tutti i documenti di supporto.
di Antonello Scrimieri 3 set 2019 ore 16:18L’omessa indicazione di un reddito derivante dal possesso di un terreno, o di un immobile, o la mancata indicazione di uno stipendio o pensione comporta, in caso di accertamento, una sanzione per dichiarazione infedele. Diversamente, l’omessa indicazione di una spesa, non comporta nessuna sanzione, in quanto è una facoltà per il contribuente indicare le spese sostenute e recuperare parte delle tasse sostenute tramite la propria dichiarazione dei redditi.
Vediamo quali sono i documenti da utilizzare e conservare per predisporre correttamente la propria dichiarazione dei redditi (sia si tratti di modello 730 e sia che si tratti di modello Redditi) ed evitare eventuali sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
La Certificazione Unica (dipendenti e pensionati)
La Certificazione Unica (in passato comunemente conosciuta come modello CUD) dei dipendenti o pensionati, è il documento predisposto dal proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro per i dipendenti e INPS per i pensionati), che attesta il reddito prodotto, le ritenute che sono state operate nei mesi direttamente in busta paga o nella pensione, i contributi che sono stati versati ai fini pensionistici e gli eventuali familiari a carico. È utile ricordare che nella CU è presente anche il valore del nostro TFR: una informazione che non deve essere dichiarata ma che può essere interessante per molti.
Non tutti i contribuenti sono obbligati a presentare una dichiarazione dei redditi: come si può verificare se si è obbligati o meno? È prevista una cosiddetta “No tax area” per coloro che hanno un reddito basso.
I dipendenti e pensionati che hanno un reddito inferiore ad euro 8.000, così come riportato nella loro CU e non hanno altre tipologie di reddito se non la prima casa possono non effettuare la dichiarazione dei redditi e non verseranno tasse.
Invece, il contribuente è obbligato a presentare una dichiarazione dei redditi, oltre al caso in cui superi tale soglia, qualora è in possesso di almeno 2 Certificazioni Uniche (che accade ad esempio quando si hanno due datori di lavoro) o quando si possiede più di un immobile.
Case e Terreni
Possedere case e terreni a titolo di proprietà, usufrutto o altro diritto reale, comporta per il contribuente l’obbligo di effettuare la dichiarazione dei redditi: tutti gli immobili (case e terreni) dovranno essere riportati nei quadri RA ed RB del modello Redditi, e qualora siano dovute le imposte si dovrà procedere anche al pagamento tramite modello F24.
Il possesso (proprietà o usufrutto o altro diritto reale) di un bene immobile è la condizione necessaria per generare un reddito in capo al titolare dello stesso, però questo possesso non sempre comporta l’insorgere delle imposte. Infatti qualora il contribuente è il proprietario di unico immobile adibito come abitazione principale, non verserà alcuna imposta, in particolare non verserà:
- Imu (Imposta municipale propria);
- Tasi (Tributo per i servizi indivisibili);
- Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche);
- Sarà dovuta invece la TARI (Tassa sui rifiuti).
Inoltre, non si ha l’obbligo di predisporre una dichiarazione dei redditi qualora il contribuente sia in possesso di soli terreni e/o fabbricati (compresa l’abitazione principale e le sue pertinenze), e dagli stessi non derivi un reddito complessivo superiore a euro 500,00.
Qualora non si conoscano esattamente quali immobili e/o terreni si possiede ci sono diverse strade:
- consultare, tramite servizio telematico dall’Agenzia delle Entrate Fisconline/Entratel, le risultanze catastali dei propri terreni e fabbricati;
- richiedere una interrogazione catastale per soggetto all’ufficio dell’Agenzia del Territorio più vicina;
- in alternativa, è possibile richiedere da soggetti autorizzati (centri o professionisti) una situazione complessiva aggiornata.
Ogni anno è consigliabile effettuare un controllo delle rendite catastali in quanto potrebbero essere mutate le rendite o potrebbe essere cambiata la categoria; e quindi potrebbero essere necessari dei ricalcoli per pagare correttamente le tasse.
Altri redditi
Il contribuente oltre al proprio stipendio/pensione potrebbe aver conseguito altri redditi.
Alcune tipologie di reddito possono essere soggetti a tassazione separata, sono erogati già al netto delle tasse, non devono essere dichiarati e non rientrano nel calcolo dell’Irpef con gli altri redditi.
I redditi diversi, sono una categoria cosiddetta “residuale” cioè non sono assimilabili né a redditi di lavoro dipendente o autonomo, né a redditi di beni immobili.
Solitamente sono redditi che per essere dichiarati, necessitano del supporto di un commercialista, in quanto vengono determinati secondo determinate norme.
A titolo esemplificativo, si riporta di seguito una lista di redditi rientranti in questa categoria:
- le vincite delle lotterie, dei concorsi a premio, di giochi e scommesse e premi riconosciuti come meriti artistici, scientifici o sociali;
- redditi di natura fondiaria non determinabili al catasto e quelli dei terreni dati in affitto per usi non agricoli;
- redditi degli immobili situati nel territorio dello Stato che non sono o non devono essere iscritti in catasto con attribuzione di rendita;
- redditi derivanti dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico;
- l’affitto, l’usufrutto e la sublocazione di beni mobili e immobili: in questa categoria rientrano, altresì la concessione e di veicoli e macchine e l’affitto e usufrutto dell’unica azienda da parte dell’imprenditore individuale;
- le plusvalenze derivante dalla cessione d’azienda da parte di eredi o donatari, acquisite per successione o per atto gratuito da parte di familiari;
- i redditi occasionali quali:
- derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente al netto dei costi sostenuti;
- i redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente al netto dei costi sostenuti;
- l’assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere;
- i compensi derivanti da collaborazioni nelle Associazioni sportive, i quali comprendono i compensi derivanti dai contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati da associazioni e società sportive dilettantistiche “non lucrative” riconosciute dal CONI.
Sempre nel quadro dei redditi diversi, si dovranno indicare le ritenute fiscali – degli stessi redditi - già operate dai sostituti di imposta, che potranno poi confluire nel quadro riassuntivo del reddito netto.
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