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Le liti nel condominio

di Oreste Terracciano
Il condominio, da sempre, per un concetto distorto delle regole fondamentali che riguardano i rapporti di buon vicinato, è considerato un luogo di aggregazione di diversi nuclei familiari e non, luogo, questo, pronto ad esplodere là dove minimamente si va ad incidere sui diritti del singolo o, per meglio dire, si dovesse incidere.

Se è pur vero che nessuno può violare i diritti del singolo, in quanto la legge, sugli stessi, non consente di incidere, come è normale che sia, è altrettanto vero che, a volte, i diritti scaturiscono da arroganza e sopraffazione, non certamente da quelli sanciti dal codice civile.

In ogni condominio, consapevoli del fatto che ci vivono più persone, è assurdo e pretestuoso, come voler cercare a tutti i costi la lite, pretendere che il proprio vicino ”non respiri”, tra virgolette, in quanto la propagazione dei rumori, anche quelli tollerabili, è costante da piano a piano, da parete a parete, dipende molto dai materiali usati, dalle malte e dai criteri di isolamento acustico, le quali non sempre vengono osservate dai costruttori.

Quindi esasperare il concetto di immissioni dei rumori, significa volere a tutti i costi cercare il pelo nell’uovo, mentre sarebbe più logico, nel caso di insopportabilità totale, tappezzare le proprie pareti e soffitti con pannelli isolanti, si può essere certi che si attutirebbero i rumori notevolmente, invece, si pretende che il proprio vicino non ”respiri”!

Oggi, purtroppo, si litiga per tutto, dal cane che abbaia al gatto che miagola, dallo scroscio della doccia allo scarico del w.c., dal neonato che piange al bambino che corre e così via, per cui si è diventati tutti insofferenti, naturalmente, il più delle volte, tutto si riversa sull’anello più debole della catena: l’amministratore di condominio, nel senso che si pretende da costui il rispetto delle regole.

Già, le regole, ma quali regole?

Quelle che il condomino di turno detta al mattino perché si è svegliato prima degli altri? Senza escludere le richieste assurde di imporre determinate regole di civile convivenza attraverso la formulazione di un regolamento di condominio assembleare ad HOC, come se detta soluzione fosse la soluzione!

Invece, si vuole dare all’amministratore, così facendo, l’autorità e l’obbligo di intervenire su segnalazioni anonime, contro questo o quel condomino per diatribe tra condomini che con il condominio non hanno nulla da vedere.

La differenza della convivenza nei condomini tra ieri ed oggi, invece, è che ieri si costituiva una ”famiglia condominiale”, dove tutti si andava d’amore e d’accordo nel senso letterale della parola, mentre oggi ci si arma di tutto punto ancor prima di andare ad abitarci, in quanto anche nei condomini si è perso il senso della ”famiglia condominiale”, da qui l’insorgere dei LITI NEL CONDOMINIO.
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