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L’Amministratore di condominio

di Oreste Terracciano
La figura più discussa e, per certi versi, emblematica, in condominio è indubbiamente quella dell’amministratore.
L’amministratore, là dove il condominio è composto da oltre quattro partecipanti, è obbligatorio, lo sancisce l’ex articolo 1129 del codice civile, tra l’altro INDEROGABILE.

Naturalmente questo obbligo non sussiste nei condominii dove i partecipanti sono quattro e meno di quattro, anche se nulla impedisce di nominarne uno, interno scelto tra i partecipanti, o esterno, retribuito o non retribuito. Secondo il mio parere sarebbe quanto mai opportuno, vista l’evoluzione della normativa condominiale in questi ultimi anni, nominarne uno professionalmente valido anche nei condominii con meno di quattro condomini. La durata in carica dell’amministratore è di un anno e solo se sarà approvata la Riforma del Condominio, passerà a due anni.

Ho accennato alla professionalità di questa figura, in quanto i tempi sono radicalmente cambiati, direi rivoluzionati dalle varie sentenze della Corte Suprema e dalle varie Finanziarie dello Stato, per cui bisogna adeguarsi per non andare soggetti a disastri gestionali, come tanti su tutto il territorio nazionale.

Come dicevo i compiti degli amministratori sono notevolmente aumentati e la mancanza di preparazione e professionalità non può che provocare solo danni. C’è il capitolo del RISPARMIO ENERGETICO, del RECUPERO PATRIMONIO EDILIZIO, della RITENUTA FISCALE SULLE FATTURE RELATIVE AGLI APPALTI, della SICUREZZA IMPIANTI, dell’ANAGRAFE TRIBUTARIA, della presentazione del Mod.770, delle VERIFICHE periodiche dell’ascensore ed altro.

Senza escludere la capacità di redigere il bilancio preventivo ed il consuntivo, ma soprattutto la capacità di interloquire con cognizione di causa nei molteplici argomenti che riguardano il condominio e i suoi partecipanti. L’amministratore, quale mandatario dei condomini, dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, quanto meno avvertire i condomini dell’eventuale illegittimità delle loro scelte e consentire a tutti di usufruire dei servizi comuni in maniera completa senza distinzione di sorta.

Purtroppo, il più delle volte, l’amministratore viene scambiato per il PORTIERE dello stabile in cui amministra, per colui che si arricchisce alle spalle dei condomini, per cui svanisce ogni ipotesi di corretta gestione condominiale, lasciando spazio a polemiche, calunnie e ritorsioni di ogni tipo, quindi la diligenza del mandatario va a farsi friggere.

Se è pur vero che l’amministratore di condominio può essere revocato in ogni tempo dall’assemblea, è altrettanto vero che la stessa è sempre condizionata dal condomino “”sapientino””, da colui il quale vorrebbe l’amministratore al suo servizio.

Oreste Terracciano
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