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Distacco da impianto centralizzato di riscaldamento

di Oreste Terracciano
Spesso, quando rispondo ai quesiti, mi vengono posti quelli in cui mi chiedono quali sono le modalità per distaccarsi unilateralmente dall’impianto centralizzato del riscaldamento condominiale per poter optare per il riscaldamento autonomo con apposita caldaia.

La prima cosa che mi viene spontaneo chiedere è se la scelta scaturisce dal fatto che l’impianto centralizzato non risponde più ai requisiti di efficienza, per cui non usufruendo in maniera adeguata del riscaldamento ci si orienta verso l’autonomo.

Rimango, invece, sbigottito ed attonito quando mi viene comunicato che la scelta non scaturisce dal fatto che l’impianto centralizzato è obsoleto, ma dal fatto che si vuole gestire in maniera unilaterale il riscaldamento, visto che si prevedono lavori di ristrutturazione della propria casa, per cui si approfitta degli stessi e mettersi al riparo da eventuali scelte condominiali di soppressione.

Personalmente sono convinto, anzi più che convinto, che la scelta unilaterale di distacco sia una cosa insensata, anche perché, nonostante il distacco avvenga previa perizia termotecnica a volte non tanto efficace, ci si trova nelle condizioni di concorrere ai pagamenti relativi al centralizzato, vuoi per adeguamenti alle normative, vuoi per lavori straordinari. La cosa che dovrebbe fare riflettere è che una volta distaccatosi dall’impianto centralizzato non si è più garantiti in termini di calore, in quanto è risaputo che l’impianto autonomo se venisse acceso per le ore di accensione garantite dalle zone climatiche nei condomini, ci si troverebbe con bollette salatissime rispetto alla quota condominiale che si pagava con il centralizzato, quindi si dovrebbero ridurre notevolmente le ore di accensione, limitando la stessa a una o due ore al mattino, cosa che in pratica non avviene e ad un paio di ore alla sera.

Nei condomini, invece, la media è di 10 ore al giorno e la maggioranza può decidere che l’accensione duri per tutto il tempo previsto dalla zona climatica di appartenenza, tutto sta a dotare l’impianto centralizzato di centralina elettronica con le sonde esterne, con contabilizzatori di calore e altri sistemi idonei a garantire il risparmio energetico. Il distacco, ma direi più correttamente la SOPPRESSIONE dovrebbe avere un senso là dove si verificano di continuo rotture di tubazioni dell’impianto per le quali i danni alle unità immobiliari sono notevoli e non sempre risarcibili dalla compagnia di assicurazione.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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