Svolgimento corretto dell’assemblea in seconda convocazione

In sintesi cercherò di chiarire come dovrebbe svolgersi l’assemblea di condominio con all’Ordine del Giorno determinati argomenti, sia trattasi di assemblea ordinaria, che straordinaria.

Ammesso che l’assemblea sia stata convocata presso un determinato locale preso in fitto dall’amministratore e facilmente raggiungibile da tutti i partecipanti al condominio, in un orario che non dovrebbe superare le ore 17,00 – 18,00, onde evitare che l’assemblea diventi poi deserta per abbandono della sala da parte dei condomini data l’ora tarda, l’amministratore deve avere il buon gusto di presentarsi in perfetto orario e incominciare a trascrivere sul registro dei verbali le presenze dei condomini e/o presenze per delega, con i relativi millesimi di proprietà di ognuno.
Di solito si aspetta almeno una mezz’ora prima di dichiarare valida la seduta, anche perché ci potrebbero essere impedimenti di natura forzosa per qualche partecipante.

Trascorsa la mezz’ora, l’amministratore si rivolge all’assemblea facendo presente che si può anche dare inizio alla seduta essendoci le maggioranze, che, in seconda convocazione sono pari ad 1/3 dei partecipanti al condominio, il quale terzo deve rappresentare almeno 333,34 millesimi. L’amministratore, a questo punto, chiede all’assemblea di indicare un condomino che possa fungere da Presidente dell’assemblea, quindi per alzata di mano si invita Tizio o Caio a presiedere l’assise.

Il Presidente ringrazia e, normalmente, nomina segretario lo stesso amministratore, nulla, comunque impedisce di nominare altro condomino. Il Presidente constata che tutti i condomini sono stati regolarmente invitati, constata le maggioranze e sulla scorta dei dati trascritti sul registro dei verbali, dichiara formalmente aperta la discussione, per cui cita il primo argomento posto all’ordine del giorno, prendendo nota dei vari interventi richiesti e stabilendo i tempi se sono più interventi.

Per ogni argomento discusso si passa all’approvazione, la quale può essere all’unanimità dei presenti o a maggioranza visto il dissenso di questo o quel condomino, nel primo caso basta trascrivere, sul registro dei verbali, che l’unanimità approva, nel secondo caso bisogna fare i conteggi delle maggioranze numeriche e millesimali favorevoli e di quelle che votano contro, perché da detti conteggi dipende l’approvazione o meno della delibera.

Durante l’assemblea ci può essere l’arrivo di altro condomino e/o l’allontanamento di uno o più condomini, il tutto deve essere opportunamente annotato sul registro dei verbali evidenziando anche il valore millesimale. Il condomino che si allontana può anche esprimere il proprio parere prima di allontanarsi sui punti ancora in discussione, oppure delegare altro condomino, sempreché non sia già lui un delegato. Argomenti non posti specificatamente all’ordine del giorno NON possono e NON devono essere discussi, neanche quando si passa all’ultimo punto che normalmente viene chiamato VARIE ed EVENTUALI.

Al limite, si può in tal caso, far presente, all’amministratore, facendolo verbalizzare, di mettere in discussione all’ordine del giorno della prossima assemblea questo o quell’argomento di interesse generale. Quando sono stati esauriti tutti gli argomenti, il Presidente dichiara chiusa l’assise trascrivendo anche l’orario di chiusura sul registro. Il verbale, da trascrivere in assemblea e non dopo, viene riletto ai condomini presenti, se non si è provveduto argomento per argomento, e firmato dal Presidente e dal Segretario, a volte anche da un condomino presente. Sarebbe sempre opportuno, da parte dell’amministratore, riportare sul registro dei verbali che l’assemblea in prima convocazione è andata deserta.
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