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Future

di Giacomo Saver
Un derivato è uno strumento finanziario il cui valore dipende da quello di un altro titolo o bene, detto sottostante. Ci sono diversi tipi di contratto derivato: i future, le opzioni e gli swap. Vediamo cosa sono i future, e qual è la loro origine e storia.

I future sono i derivati più antichi. Nati nell’ottocento, hanno come riferimento le borse merci di Chicago, il Chicago Board of Trade e il Mercantile Exchange, borse merci dove venivano e vengono tuttora scambiate le commodities, le materie prime.

I future sono nati con l’obiettivo di proteggere chi commercia in materie prime. Si immagini, ad esempio, un contadino che coltiva il grano e teme che prima che il grano sia maturato e portato sul mercato per la vendita il prezzo possa scendere, o comunque essere inferiore alle sue necessità; oppure di essere una azienda che deve acquistare grano che teme che il prezzo possa diventare troppo alto. Il derivato serve a coprire questo tipo di rischio. Con un contratto future le controparti fissano oggi la quantità di una data merce e il prezzo a cui la scambieranno, ma lo scambio vero e proprio avverrà ad una data futura prestabilita.

Tutto questo si è poi evoluto in due modi. Come prima cosa è nata la possibilità di estinguere anticipatamente il contratto. Esempio. Io non sono né uno che vende il grano né uno che lo acquista, ma sono uno speculatore e mi aspetto che da oggi a qualche mese il prezzo del grano salga. Allora che cosa faccio? Io posso comprarlo oggi, ipotizziamo di essere in maggio, con consegna e pagamento differiti a settembre, vado sul mercato e acquisto un contratto a termine in cui mi impegno a pagare un certo prezzo per una certa quantità di grano. Ma prima che sia arrivata la scadenza del contratto, io vendo un altro future con prezzo diverso e stessa quantità per la stessa scadenza. Genero così due movimenti opposti, da un lato ho comperato il grano con consegna a settembre, dall’altro lato l’ho venduto ad un altro prezzo sempre con consegna a settembre quindi di fatto io il grano non lo vedo, perché lo ritiro dal venditore e lo consegno a un altro acquirente guadagnando sulla differenza di prezzo.

Originariamente il contratto era con consegna fisica del sottostante, quindi il venditore consegnava il grano al compratore, poi si è passati al così detto cash settlement, e cioè al regolamento di un differenziale di prezzo. Tu avevi comperato un contratto da me con prezzo del grano a 10, il grano a scadenza vale 12, io anziché consegnarti il grano a 10 ti do i due euro di differenza, tra il prezzo pattuito e il prezzo di mercato e il grano te lo comperi tu al prezzo del momento, che nella fattispecie sarebbe 12. Poiché il contratto future prevede il pagamento della differenza tra il prezzo del grano nel giorno della scadenza e il prezzo pattuito a termine (nel nostro caso 10 euro), il contratto future mi avrà generato un utile di 2 euro (12-10). Acquistando il grano a 12 euro, e tenuto conto del guadagno di 2, ottengo che il prezzo finito per me sarà pari a 12-2=10 che coincide con il prezzo che avevo fissato a termine quando ho comprato il future.

Ecco come il regolamento per contanti mi ha permesso di eliminare il rischio. Se invece il grano valesse 9 euro, il future avrebbe generato una perdita di 1 euro (10-9). Io avrei quindi pagato il grano sul mercato 9 euro, ma aggiungendo la perdita sul future sarei arrivato comunque a 10 euro. Di nuovo il prezzo pattuito.

Oppure c'è il caso di chi non è interessato all'acquisto o alla vendita del grano, ma solo alla speculazione. Questa persona incasserà il guadagno o la perdita derivante dalla negoziazione del future senza fare più nessun'altra operazione.

Nel tempo, la quantità di contratti Future stipulata a scopi speculativi, e non di copertura del rischio di prezzo, è andata via via crescendo, fino a diventare largamente predominante. Così è stata accettata, ratificata. Così è diventata possibile la seguente pratica. Io oggi (maggio) fisso un prezzo, acquisto un contratto a termine (scadenza settembre), a scadenza non vado a ritirare il grano sottostante ma ricevo (o pago) la differenza tra il prezzo che ho fissato a maggio e il prezzo che avrà il grano a settembre.

Secondo perché, col moltiplicarsi degli scambi, diventava un casino far girare il grano reale. Per cui creando questo sistema di regolamento per contanti è un po’ come se facesse una cassa di compensazione.

Ma in questo modo la base reale sparisce e il Future diventa pura scommessa sull’andamento di un prezzo. E il meccanismo per cui questi contratti non hanno più una base reale, ma a scadenza si regolano solo delle differenze è alla base dell’esplosione della speculazione. Il grano può anche non esistere nemmeno nelle intenzioni di chi stipula questi contratti. La quota di derivati che arrivati a scadenza generano un movimento reale di merci è circa il 2% del totale.

Il future non è un contratto come gli altri.  Essendo il derivato un impegno, io mi impegno alla scadenza a venderti una determinata quantità di sottostante, quindi non c’è bisogno che io abbia nulla in mano, io firmo, do una cauzione all’intermediario e immetto l’ordine sul mercato. Io devo avere un intermediario che permetta di portare questo mio impegno sul mercato. Può fare da intermediario qualsiasi banca o altro intermediario abilitato. Lo fanno anche le banche on line. E ci sono forme standardizzate che questi intermediari offrono. Firmi questo contratto predefinito, in prezzo scadenza e quantità, e l’intermediario te lo immette sul mercato.



Giacomo Saver
Segretibancari.com
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