Cos’è la tassa patrimoniale?

La tassa patrimoniale colpisce i patrimoni, cioè i redditi non spesi e che quindi sono già stati a suo tempo tassati. Esempi di tassa partimoniale sono l’ICI e la tassa di successione. All’estero, in particolare nei paesi nordici, le patrimoniali sono normalmente in uso e si pagano con cadenza annuale e servono principalmente a sostenere la  redistribuzione del reddito.

Domanda - Guarire i conti pubblici italiani sembra un’impresa molto difficile. Tra le diverse medicine che si sente proporre da politici ed economisti e di cui si legge sui giornali c’è la tassa patrimoniale. Cos’è? Come funzionerebbe? Sarebbe davvero utile allo scopo?
 
La ringrazio anticipatamente

Risposta - Un esempio di tassa patrimoniale, qualcuno di noi se lo ricorda, è già stata applicata in Italia dal governo Amato nel ’92 (il famoso sei per mille) e ha colpito i saldi di tutti i conti correnti ad una certa data. Nessuno ne fu contento e se verrà applicata non lo saremo nemmeno ora.

GLOSSARIO: Tassa patrimoniale

La patrimoniale colpisce i patrimoni, cioè i redditi non spesi e che quindi sono già stati a suo tempo tassati e questo è uno dei motivi per cui tale tassa risulta particolarmente invisa. A parte il sei per mille, forme di patrimoniale  sono pure l’ICI e la tassa di successione.

All’estero, in particolare nei paesi nordici, le patrimoniali sono normalmente in uso e si pagano con cadenza annuale, così come in Francia e servono principalmente a sostenere la  redistribuzione del reddito oltre che, naturalmente, le casse dello stato.

Con la crisi finanziaria in Italia si è ritornati a parlare di patrimoniale, ma viste le continue modifiche alla manovra “di ferragosto” non sappiamo se verrà introdotta né che forma eventualmente avrà. La Lega ad esempio propone una tassa patrimoniale contro gli evasori che dovrebbe colpire i valori sconosciuti al fisco (ma se sono sconosciuti come farà a colpirli?). Qualcun altro propone una tassa annua sui patrimoni. Una cosa è comunque certa: lo stato da lungo tempo sta spendendo più di quello che può permettersi, l’eventuale tassa patrimoniale potrà essere d’aiuto, ma quello che è necessario è un riequilibrio sostanziale dei conti pubblici, magari andando a toccare soprattutto il lato della spesa piuttosto che quello delle entrate (le  uscite dei contribuenti). Ma mi sembra  che fra veti incrociati e parole al vento continui la politica del “Ha da passà 'a nuttata” anche se stavolta  credo i nodi verranno finalmente al pettine.


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Cordialmente
Lucio Sgarabotto
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