Eurobond
di Giacomo SaverNon si sa ancora come potrebbero funzionare. E’ possibile che quando uno stato sarà in difficoltà venga fatto un concambio tra eurobond e titoli dello stato in questione, e quindi che gli eurobond vadano ad annullare parte del debito del singolo stato, oppure che i soldi raccolti dalla vendita degli eurobond vengano poi utilizzati per acquistarne i titoli.
Il vantaggio principale sarebbe che i paesi maggiormente indebitati vedrebbero ridursi il costo del loro debito. Collettivizzandolo, infatti, il debito europeo avrebbe un costo pari alla media dei costi percentuali del debito dei singoli paesi. Il rapporto debito/pil a livello di area euro scenderebbe infatto al 90%, mentre ci sono stati, come ad esempio l’Italia, il cui rapporto debito/pil è molto più alto: 120%. Diventerebbero un po’ come i Treasury Usa, che sono emessi dal governo federale.
Lo svantaggio è che i paesi “virtuosi” si ritroverebbero invece con un debito più costoso. Come abbiamo appena visto, infatti, gli Eurobond dovrebbero garantire un tasso di interesse pari, o comunque vicino alla media del tasso di interesse pagato dai singoli stati nazionali sul proprio debito che, per questi paesi, sarebbe più alto di quello pagato sul loro singolo debito nazionale..
L’altro svantaggio, è il pericolo percepito dagli stati “virtuosi” che gli stati più deboli possano, grazie alla presenza degli Eurobond, evitare le riforme fiscali necessarie a correggere i propri conti pubblici, sapendo che comunque c’è un ombrello che li ripara. Quello che in economia si chiama rischio morale.
Giacomo Saver
Segretibancari.com
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