Perché investire in obbligazioni in questo periodo
Perché danno la certezza di un flusso di cassa e di poter quindi integrare il reddito con una rendita finanziaria. Titoli di stato e obbligazioni bancarie sono tra i candidati più affidabili.
di Marco Delugan 17 feb 2012 ore 10:16Perché investire in obbligazioni - Perché danno la certezza di un flusso di cassa e di poter quindi integrare il reddito con una rendita finanziaria più o meno grande secondo quanto si può investire. Di solito pagano interessi ogni sei mesi e strutturando opportunamente il portafoglio obbligazionario si possono ottenere entrate mensili o, alle peggio, bimestrali. In più danno la garanzia del rimborso del capitale a scadenza.
Cosa sono le obbligazioni - Sono titoli di debito, cioè dei prestiti che il sottoscrittore fa all’emittente dell’obbligazione stessa. L’emittente può essere o uno stato, un ente parastatale, un organismo sovranazionale oppure un privato, e cioè una società per azioni.
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Meglio le obbligazioni o i conti deposito? - Le obbligazioni generano di solito rendimenti superiori a quelli dei conti deposito. Però il conto deposito non ha scadenza e quindi il depositante può ritirare quando vuole quanto ha depositato e riceve interessi in base al tempo in cui lascia i soldi sul conto. L’obbligazione viene invece rimborsata a scadenza, e durante la vita dell’obbligazione il cliente riceve gli interessi. Se vuole disinvestire prima della scadenza lo può fare, però deve vendere l’obbligazione sul mercato e può accadere che il prezzo di vendita sia più basso di quello di acquisto e che la vendita generi così una perdita in conto capitale. Con il conto deposito prendi i soldi quando vuoi e ricevi gli interessi alla scadenza del deposito, però gli interessi dipendono da quanto lasci i soldi nel conto: se lascio i soldi sul conto deposito un mese, prendo gli interessi di un mese, ritiro il capitale e non ho nessuna penalità.
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Quali obbligazioni acquistare - Titoli di stato e obbligazioni bancarie. Perché, paradossalmente, altre obbligazioni come le Enel, attualmente in fase di collocamento, rendono meno di quanto rende un Btp. Allora è vero che il rating di Enel è più alto del rating dello stato italiano, però è anche vero che se l’Italia dovesse fallire dubito che l’Enel possa salvarsi. Le banche, inoltre, sono ancora abbastanza scosse dalla crisi che hanno vissuto in questi ultimi mesi e sono disposte a offrire remunerazioni interessanti ai propri obbligazionisti.
Le banche non sono a rischio emittente? - Teoricamente sì. Però da un lato i principali istituti si stanno ricapitalizzando, e poi la banca centrale europea ha da poco messo a disposizione delle banche grandi quantità di moneta a un tasso di interesse molto basso. Le vedo abbastanza sicure.
Quali obbligazioni evitare? - Io eviterei le obbligazioni in valuta estera: le obbligazioni BEI in lire turche, ad esempio. Un conto è l’emittente, e sul fatto che la BEI sia un emittente sicuro non ci sono dubbi, un conto è il rischio valutario. Perché se ad esempio i titoli BEI in lira turca dovessero rendere il 9% di interesse e poi il cambio ne perde il 20% alla fine vado a perdere anche su un titolo sicuro che paga anche interessi alti. E questo credo che la gente non l’abbia molto percepito perché molti mi chiedono informazioni su obbligazioni in valute strane solo perché pagano rendimenti alti. Qundi non fidarsi solo del rendimento ma vedere anche che siano in euro.
Per chi è disposto a correre rischi c’è il mercato azionario - Secondo me le obbligazioni adesso hanno dei tassi di rendimento tutto sommato bassi rispetto alle potenzialità che può avere il mercato azionario.
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La crisi economica, con la paura che ha generato in questi ultimi mesi, ha provocato una fuga dal mercato e le azioni secondo me adesso sono sottovalutate. Io oggi se dovessi correre dei rischi più che delle obbligazioni comprerei delle azioni. Perché comunque se le cose vanno male, è vero che perdi soldi, ma se va male davvero perde anche chi ha acquistato obbligazioni, e se invece va abbastanza bene, come azionista ho un apprezzamento in conto capitale che l’obbligazione non potrebbe darmi. E così il maggior rischio che si corre investendo in azioni viene compensato dal rendimento soprattutto se andiamo su titoli che pagano dividendi cospicui dove il rendimento del dividendo è a volte superiore a quello dell’obbligazione stessa.
Marco Delugan
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