Come investire in azioni (per principianti)
Le azioni sono lo strumento di investimento per antonomasia. Quello a cui si pensa quando si pensa alla Borsa. Quello a cui si pensa quando si pensa a diventare ricchi in fretta. Ma cosa sono, esattamente, le azioni?
di Marco Degiorgis 15 mag 2015 ore 17:58Articolo a cura di Nafop.org
Avete deciso di investire in borsa: perché amate il rischio o perché avete voglia di guadagnare o per qualche altro motivo ancora. Avete deciso di investire in borsa e volete capire come investire in azioni. Già, perché le azioni sono lo strumento di investimento per eccellenza. Azioni, il resto conta meno. Che nei giorni belli popolano perfino le discussioni nei bar, nelle mense, tra gente che con quel mondo alla fine magari c’entra pochissimo. Anche nei giorni brutti, in realtà. Solo nei giorni normali delle azioni parlano davvero in pochi.
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E vi siete messi a cercare qualcuno che vi spieghi come investire in azioni, e siete arrivati fin qua. Per aprirvi la strada all'investimento in azioni abbiamo preparato questa guida. Da qui potete cominciare. Vi serviranno alcuni minuti e un po' di attenzione.
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COSA SONO LE AZIONI
Un’azienda, per funzionare, ha necessità di capitali: nelle società per azioni, le quote di partecipazione dei soci, quindi il capitale, sono rappresentati dalle azioni. Ognuna ha un identico valore nominale, che moltiplicato per il numero complessivo di azioni rappresenta il capitale sociale dell’azienda.
L’azione rappresenta quindi un titolo di partecipazione all’impresa, cioè acquistando un’azione acquisti un pezzetto dell’azienda. Infatti, le azioni danno diritti (ed obblighi) di varia natura: ad esempio di voto nelle assemblee, di controllo della gestione, di opzione su nuove azioni od obbligazioni convertibili, di partecipazione al dividendo.
Le azioni non garantiscono la restituzione del capitale investito, poiché acquistandole hai prestato del denaro all’azienda, senza garanzie. Se l’azienda prospererà, le tue azioni cresceranno di valore, se invece avrà dei problemi il tuo capitale potrebbe ridursi a zero. E’ abbastanza evidente che nessun imprenditore vuol ridurre la propria azienda sul lastrico e che vuol vedere crescere quanto lui stesso ha investito; quindi farà di tutto per evitare perdite di valore. E’ però altrettanto evidente che ogni azienda è inserita in un sistema più grande che si chiama mercato, che detta alcune regole. Se non si è competitivi, se non si rinnovano processi e prodotti, se non si ha un marchio accattivante (e potrei continuare a lungo) l’azienda può rischiare di essere esclusa dal mercato medesimo.
Esistono diverse tipologie di azioni; azioni ordinarie, che sono quelle più diffuse e di cui abbiamo parlato sinora, azioni privilegiate, azioni di risparmio. Le azioni privilegiate danno diritto ad una preferenza nella distribuzione degli utili o del rimborso del capitale. Le azioni di risparmio non hanno diritto di voto, ma hanno privilegi di natura patrimoniale, stabilite dall’atto costitutivo della società. Se hai acquistato un’azione, hai anche diritto a ricevere un dividendo annuale, cioè l’utile dell’azienda suddiviso tra tutti i partecipanti al cosiddetto “capitale di rischio”. Dividendi elevati sono molto attraenti per gli investitori, ma non è garantito che siano distribuiti ogni anno e neppure che siano costanti, per ragioni di bilancio o per politiche aziendali che non prevedano una distribuzione dell’utile per favorire la capitalizzazione dell’azienda, ad esempio.
Il valore di mercato di un’azione è quello che risulta dai listini ufficiali, se quotate, e può essere differente dal valore nominale e dal valore patrimoniale (patrimonio netto diviso numero di azioni), secondo alcune variabili. Semplificando, ad un’azienda solida e con buone prospettive di crescita sarà associato un alto potenziale e quindi un elevato valore delle azioni emesse; viceversa un’impresa con problemi finanziari e con prospettive di decrescita sarà associato un basso valore delle sue azioni. Anche l’andamento dell’economia, la politica, la speculazione possono influenzare il valore di mercato di un’azione.
COME SCEGLIERE LE AZIONI DA ACQUISTARE
Ma quali azioni scegliere? A monte di questa scelta ci deve essere un accurato studio sulla propria tolleranza al rischio, anche prendendo spunto dai comportamenti passati. Una volta stabilito quanto investire in azioni, in base a tutti i ragionamenti fatti, bisogna decidere cosa comprare.
A questo scopo vengono in aiuto molte teorie, le principali sono: l’analisi fondamentale e l’analisi tecnica. La teoria fondamentale dice quando comprare, tenere o vendere un’azione, in base alle prospettive di crescita rispetto ai concorrenti, ai dati di bilancio, al prezzo, al dividendo. I bilanci delle aziende non sempre però corrispondono alla realtà, poiché è sufficiente inserire una sopravvenienza attiva o passiva per vedere mutare il risultato finale. Ci sono anche le emotività del mercato, perciò anche nelle condizioni ideali, è possibile che il valore di un’azione rimanga molto basso a lungo, magari scendendo sotto al prezzo di acquisto.
L’analisi tecnica si occupa viceversa dell’andamento storico del prezzo, e le decisioni di acquisto (o di vendita) sono prese sulla base di previsioni. In realtà non è così semplice. Cosa complica le cose? Il fatto che anche il mercato (le aziende, gli investitori privati e quelli istituzionali) probabilmente utilizza gli stessi strumenti, sta osservando e reagisce, a volte in maniera logica e a volte in maniera illogica.
DUE REGOLE FONDAMENTALI
Non mettere tutte le uova nello stesso paniere: se questo cade, si rompono tutte. Quindi, diversifica: non concentrare tutto l’investimento su uno o pochi titoli, scegli settori con diverse correlazioni tra loro e con il mercato. Senza esagerare, perché rischi di complicarti troppo la vita. Etf e fondi (quelli ben gestiti) ti vengono in aiuto.
Non dimenticarti mai delle azioni che possiedi (il tuo “portafoglio”). La tecnica, che forse ti sarà familiare, del cassettista, cioè di colui che compra i titoli, li mette nel cassetto e se ne dimentica, poteva valere un tempo. Oggi è rischioso operare in questo modo, poiché le variazioni di prezzo dei titoli sono molto rapide e possono anche raggiungere quota zero senza che tu te ne accorga. Quindi tieni d’occhio quanto investito ed intervieni quando necessario; un mio amico la chiama “tecnica sartoriale”, cioè tagliare e cucire, vendere e comprare, adattare il “vestito finanziario” (il portafoglio) alla situazione. E credo sia l’unica cosa sensata da fare. Magari facendoti aiutare da un professionista indipendente.
E ORA, ACQUISTARE
Adesso non rimane che andare in banca, fisicamente oppure online, ed inserire la “lista della spesa”, le azioni da acquistare. Meglio verificare i prezzi correnti per ogni titolo e ricordare di indicare sempre il prezzo massimo cui si è disposti ad acquistare (o minimo nel caso di vendita). Inserire un ordine “al meglio”, cioè lasciar decidere al mercato, sostanzialmente, di questi tempi può essere pericoloso come attraversare un’autostrada nell’ora di punta, a piedi, bendati. Ancora: verificare sempre che gli ordini siano stati eseguiti per intero e a quale prezzo.
In bocca al lupo!
Marco Degiorgis
Studio Degiorgis, Valenza e Torino
www.studiodegiorgis.it
email: studio@studiodegiorgis.it
Articolo a cura della associazione nazionale dei consulenti indipendenti fee only – NAFOP