Come funziona la Banca Centrale Europea?
La Banca Centrale Europea, (BCE) può fare molto per l'economia. Può decretare la fine della crisi attuale o aggravarne le conseguenze. Tutto sta nelle modalità con cui la politica monetaria sarà gestita.
di Giacomo Saver 30 nov 2011 ore 10:32Le due funzioni di una Banca Centrale Europea
I compiti della Banca Centrale sono essenzialmente due:
1. la vigilanza sul sistema bancario
2. la gestione della politica monetaria.
Per quanto riguarda il primo aspetto la BCE è un'istituzione 'anomala' rispetto alle sue colleghe extracomunitarie, nel senso che essa non vigila direttamente sul sistema bancario europeo. Semplicemente perché quest'ultimo non esiste. Esistono invece i sistemi bancari nazionali, ciascuno con le proprie peculiarità sui quali vigilano le banche centrali nazionali. A livello comunitario esiste solamente il Sistema Europeo delle Banche Centrali che è una sorta di reticolo formato dagli Istituti Centrali dei singoli Paesi.
Questa mancanza in seno alla BCE è molto importante, perché mette in nudo il problema principale dell'intero progetto UE: la mancanza di una centralità politica a tutto tondo. Esistono gli stati sovrani, ciascuno con un proprio sistema bancario, con la propria politica fiscale e le proprie peculiarità ma non esistono gli Stati Uniti d'Europa. Chi osserva dall'esterno la Comunità Europea, di fatto, vede in essa solo un aggregato di stati che in comune hanno solamente la moneta e la politica monetaria ma nulla di più. Ma approfondire questi argomenti ci porterebbe fuori tema.
La seconda funzione della Banca Centrale è la politica di emissione della moneta. Da quando non vige più la convertibilità in oro delle valute, gli Istituti Centrali sono liberi di 'battere moneta' stampandola dal nulla.
Affinché questo potere non sia soggetto alla discrezionalità dei Governi, la Banca Centrale è indipendente dal potere politico. Ma in che modo un Istituto di Emissione (come, ad esempio, la BCE) “crea” moneta? In tre modi:
• aumentando o diminuendo i depositi obbligatori da parte del sistema bancario. La BCE funziona come 'banca delle banche' nel senso che ogni azienda di credito dispone di un c/c presso l'Istituto Centrale. Quest'ultimo obbliga le banche a tenere presso di essa una parte della raccolta che, in tal modo, non può essere prestata. Aumentando o riducendo i depositi disponibili per il sistema bancario, di fatto la BCE permette alle banche stesse di erogare più o meno prestiti, contribuendo al fenomeno del 'moltiplicatore monetario';
• agendo direttamente sui tassi di interesse. La BCE manovra direttamente alcuni tassi ufficiali che danno delle indicazioni al mercato finanziario in merito alla direzione dei tassi di interesse;
• acquistando e comprando titoli pubblici sul mercato creando moneta per 'pagarli'. In questo modo gli acquisti che affluiscono sul mercato ne faranno salire il prezzo e scendere il rendimento.
Come può la BCE aiutare i Governi a superare la crisi?
Dall'8 agosto 2011 la Banca Centrale Europea sta continuando a comprare titoli pubblici per sostenerne le quotazioni, ma il suo intervento non è strutturale. In altre parole non rientra tra i compiti istituzionali della BCE quello di sostenere i titoli del debito pubblico. L'obiettivo della politica monetaria comunitaria è il contenimento dei prezzi. Poiché fu l'iperinflazione dei primi anni del secolo scorso a permettere l'ascesa al potere di Hitler, è facile comprendere come mai la Germania sia così ostile alla modifica del trattato che regola il funzionamento della BCE. Inoltre, se l'istituto di emissione diventasse un prestatore di ultima istanza nei confronti degli stati attraverso la sottoscrizione del loro debito pubblico, i governi non sarebbero incentivati a perseguire il rigore di bilancio.
E' tutto vero, ma occorre tenere presente un'altra cosa. Che tutte le principali banche centrali mondiali possono finanziare il debito pubblico attraverso la leva monetaria. La Fed americana lo fa da tempo. A mio avviso la crisi può essere risolta sia imponendo agli Stati membri maggior coesione, attraverso politiche fiscali e di bilancio comuni, sia consentendo alla BCE l'acquisto ed il sostegno del debito pubblico.
Non occorre scandalizzarsi, questa pratica era in voga in Italia fino all'inizio degli anni '80. Poi fu interrotta e con il “divorzio” Bankitalia non era più obbligata all'acquisto dei BTP. Ma questo liberismo selvaggio ci ha portati in una situazione molto grave.
Forse, dopo tanti ritorni al futuro gioverebbe anche un ritorno al passato.
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Giacomo Saver
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