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Pensione integrativa: meglio la garanzia del capitale investito

In questo particolare momento di crisi economica, la logica che deve muovere le nostre scelte deve essere la garanzia del capitale investito

di Federico Nicastro 18 mag 2011 ore 11:13
Domanda

Salve mi chiamo Antonio.
Mi scuso per il disturbo, ma volevo chiedere una informazione: dal 31/12/2004 ho una polizza vita Mediolanum MY PENSION nella quale verso 200 euro al mese. Al 12/2010 il controvalore era in perdita di circa 1000 euro rispetto al capitale investito. Un'agente di INA ASSITALIA mi ha fatto notare, sulle varie clausole di Mediolanum, che alla fine del percorso il capitale può essere non garantito, quindi mi propone di passare al loro PIP che si chiama PRIMO garantendomi un 2% fisso minimo annuo e comunque un rendimento che va in base al mercato che in questo momento è circa sul 4%. Non so che fare, non vorrei commettere un errore, quindi le chiedo: secondo lei mi conviene restare con Mediolanum oppure passare ad Ina Assitalia? Inoltre se decido di passare al PIP di Ina Assitalia, che sembra migliore, devo congelare MY PENSION fino alla scadenza, oppure mi conviene trasferire tutto sul nuovo piano pensionistico?

Grazie per l'eventuale risposta
Antonio

Risposta

Gentile Antonio,

prima di rispondere alla sua domanda vorrei fare una piccolissima premessa. I fondi pensione complementari possono essere fondi “chiusi o negoziali”, fondi “aperti”, contratti di assicurazione sulla vita stipulati ai fini pensionistici (PIP) o forme pensionistiche preesistenti. I contributi versati nei fondi dovrebbero essere investiti da gestori specializzati in strumenti finanziari (azioni, titoli di Stato e altri titoli obbligazionari, ecc.) seguendo criteri di prudenza che dovrebbero tutelare gli interessi degli iscritti. Chiamata a vigilare sull’osservanza e il rispetto di tali regole è la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (Covip); infatti tutte le forme pensionistiche complementari devono obbligatoriamente essere iscritte all’Albo dei Fondi istituito presso la Covip, e devono avere determinati requisiti. Questa è la primissima verifica che lei può effettuare su entrambe le forme di previdenza per le quali mi chiede di fornire un parere.

Tuttavia, se il capitale investito nella polizza vita Mediolanum MY PENSION non è garantito a scadenza e quello eventualmente investito nel prodotto INA Assitalia PRIMO invece ha un rendimento minimo garantito del 2% annuo, la scelta è presto fatta. Ma non è così semplice. Occorre leggere bene il contratto che ci viene proposto, in tutte le sue parti e clausole, verificare attentamente e con calma.

A mio modesto parere, in questo particolare momento di crisi economica, la logica che deve muovere le nostre scelte deve essere la garanzia del capitale investito, ossia la sicurezza di ottenere alla scadenza dell’investimento quanto si è versato, compresa la rivalutazione monetaria. Detto questo, se lei optasse per il prodotto INA Assitalia Primo, dovrebbe decidere se trasferire il capitale o farsi liquidare il capitale accumulato.

A tal proposito, la normativa ci dice che l’intera posizione può essere trasferita presso un’altra forma pensionistica complementare, collettiva o individuale, dopo due anni di iscrizione al fondo. Inoltre, si può chiedere la liquidazione del capitale, ma solo fino ad un massimo del 50%, mentre il restante 50% verrà comunque liquidato come pensione. La pensione potrà essere percepita interamente in capitale solo se convertendo in rendita una somma maggiore o uguale al 70% del capitale finale, la pensione risulterà inferiore al 50% dell’assegno sociale, oppure se il lavoratore è iscritto a forme di previdenza complementare prima del 29 aprile 1993.

Potrebbe eventualmente anche ottenere anticipazioni della posizione maturata: in qualsiasi momento, per un importo non superiore al 75%, per spese sanitarie per gravissime situazioni personali, del coniuge o dei figli, o per terapie e interventi straordinari certificati da pubbliche autorità; dopo 8 anni di iscrizione, per un importo non superiore al 75%, per l’acquisto della prima casa per sé o per i figli, per interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, risanamento restauro o ristrutturazione; infine dopo 8 anni di iscrizione, per un importo non superiore al 30% per ulteriori esigenze.

A lei la scelta, spero di essere stato di aiuto. In ogni caso, se ce ne fosse bisogno, sono sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Federico Nicastro
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