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Come richiedere l'anticipo del Tfr in busta paga

Nella speranza di incrementare i consumi degli italiani, il governo ha adottato diverse misure, tra cui la possibilità di avere un anticipo del Tfr direttamente in busta paga. Vediamo come chiederlo

di Marco Delugan 13 mag 2015 ore 09:50

Tra le manovre più importanti finalizzate ad alleviare le difficoltà economiche delle famiglie italiane, nella legge di stabilità è stata prevista la possibilità per i lavoratori dipendenti di chiedere l'anticipo del Tfr direttamente in busta paga.

ANTICIPO TFR IN BUSTA PAGA: CHI PUO' CHIEDERLO
Secondo la legge, il provvedimento doveva partire dal 1° maggio 2015, ma il regolamento attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 19 marzo. Il regolamento prevede che il Tfr in busta paga possa essere richiesto dal 1° aprile 2015, anche se con decorrenza dal mese precedente (marzo 2015).

Dal 1° aprile 2015, quindi, i lavoratori dipendenti possono chiedere al proprio datore di lavoro di ricevere direttamente in busta paga la quota di Tfr maturata. Condizione principale per riceverlo è quella di aver lavorato per almeno 6 mesi come dipendenti presso l'azienda stessa.

LAVORATORI ESCLUSI DAL PROVVEDIMENTO
Esclusi dalla possibilità di chiedere l'anticipo del Tfr in busta paga sono:

1) i lavoratori assunti da meno di sei mesi nell'azienda a cui richiedo l'anticipo del Tfr in busta paga;
2) i lavoratori domestici (badanti e colf);
3) i lavoratori agricoli i lavoratori che hanno usato il Tfr come garanzia per l'accensione di un prestito;
4) i lavoratori edili e marittimi con un contratto collettivo nazionale che prevede la liquidazione periodica del Tfr o che permette di accantonarlo presso terzi;
5) i lavoratori di aziende in crisi che hanno fatto ricorso alla Cig in deroga o che hanno richiesto il piano di ristrutturazione dei debiti.

COME FARE DOMANDA
Per scaricare il modulo di richiesta del Tfr in busta paga andate a questa pagina.

La domanda non sarà reversibile, questo vuol dire che chi chiede l'anticipo del Tfr in busta paga non potrà revocarla fino alla fine del mese di giugno del 2018.

DOPO QUANTO TEMPO ARRIVANO I SOLDI
Una volta che la richiesta è stata accolta, il datore di lavoro verserà la quota di Tfr maturato direttamente in busta paga, sottratto alle forme pensionistiche complementari in cui altrimenti verrebbe investito. Dal termine previsto del provvedimento, e cioè dal 2018, il Tfr verrà di nuovo versato nei fondi pensione dove il lavoratore rimarrà comunque iscritto anche nel caso chieda l'anticipo in busta paga.

La quota di Tfr anticipata sarà versata in busta paga dal mese successivo a quello in cui viene presentata la richiesta.

Solo nel caso che il richiedente lavori in una Pmi i tempi saranno diversi: il Tfr verrà versato in busta paga dal quarto mese successivo a quello di presentazione della domanda.

VANTAGGI E SVANTAGGI DEL TFR IN BUSTA PAGA
Ricevere una quota del Tfr in busta paga ha il vantaggio di aumentare la liquidità disponibile, che potrà poi essere utilizzata dal lavoratore come meglio crede.

Vi sono però due svantaggi da non sottovalutare. Il primo è che la tassazione del Tfr in busta paga è maggiore di quella che andrebbe a colpire il Tfr se liquidato a fine carriera. Il secondo è che, sottraendo quote di Tfr all'investimento nella previdenza complementare, si avranno meno soldi al momento del ritiro dall'attività lavorativa.

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