Come si esce dalla trappola del debito
Il debito ha origini psicologiche. Da dove nasce e qual'è la sua matrice? Sebbene il fenomeno sia a tratti patologico la maggior parte degli indebitati è serenamente in grado di uscirne da sola. In che modo?
di Redazione ABCRisparmio 20 ott 2015 ore 10:42Articolo scritto dagli autori di www.evoluzionefinanziaria.org
In un libro che una quindicina d'anni fa fece scalpore nel mondo anglosassone, The Money Trap (HarperResource, 2001, mai tradotto in italiano), l'autore Ron Gallen, analista finanziario newyorkese, introdusse per la prima volta il concetto di “money disorder” che descriveva come “uno squilibrio emozionale e spirituale che si manifesta sotto forma di problemi continui di denaro e di lavoro”. Forte della sua esperienza sul campo, Gallen sostiene nel libro che i “money disorders” sono il risultato palese di più occulte difficoltà emotive e quindi chi ne è affetto tende a mettersi nei guai, alias in debito, per evitare di affrontare sentimenti intensi e conflitti irrisolti che il soggetto negli anni ha sepolto dentro di sé.
La questione sollevata da Gallen dal mondo delle gestioni monetarie interessò i dipartimenti di psicologia di varie università e istituti di ricerca che, qualche anno dopo l'uscita di The Money Trap, coniarono l'espressione “disordered money behavior” o “disturbo comportamentale finanziario” per definire un disordine negli approcci al denaro o nelle scelte economiche che porta a episodi, clinicamente significanti, di stati di angoscia, incapacità nell'espletare funzioni sociali o occupazionali, eccessive esposizioni monetarie e inabilità cronica nel gestire le risorse materiali personali, soldi in primis.
Sintomi tipici di tale disturbo sono l'ansia, la preoccupazione, la disperazione in merito alla propria condizione economica, la mancanza di attitudine al risparmio, indebitamento insostenibile, rapporti conflittuali con la famiglia o i congiunti in tema di denaro, tendenze compulsive allo spendere, attrazione verso il rischio e l'azzardo monetario.
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IL CASO DI VINCITORI DI LOTTERIE
L'eziologia ossia la causa, in questo caso psicologica, del fenomeno “indebitamento” è ben lontana dall'essere la mancanza di denaro. Chi ha problemi di soldi difficilmente li risolverebbe se ne avesse a disposizione di più. Anzi, probabilmente, la sua posizione si aggraverebbe. La ricerca (Yamauchi & Templer, 1982; Chatzky, 2003; Easterbrook, 2005) ha dimostrato che i comportamenti finanziari delle persone sono scollegati dalle loro condizioni economiche di partenza e che la correlazione denaro-felicità-più denaro-più felicità è solo un mito popolare senza alcuna consistenza fattuale.
Tipico caso è rappresentato dai vincitori di concorsi a premi e lotterie, oggetto di studi psicologici fin dai tardi anni '70. I cosidetti (da chi organizza la riffa ossia da chi ci guadagna sul serio) “baciati dalla fortuna”, sebbene in un primo momento si sentano appagati dalla vittoria, tendono poi a sfumare l'euforia del vincere in un lieve, ma quotidiano, senso di malessere che, in alcuni casi, porta addirittura alla depressione. Va' da sé che molti milionari-in-un-giorno-solo tornano ad essere, in uno stretto giro di tempo, quello che erano prima di vincere vale a dire degli straccioni. Le cronache sono piene delle loro storie penose, talvolta finite pure in tragedia.
LE RISPOSTE DELLA PSICOLOGIA UFFICIALE
Gli accademici a fronte degli studi portati avanti in materia (per esempio Klontz, Kahler, & Klontz, 2006) sostengono oggi che i problemi finanziari di una persona affondino le loro radici in esperienze relative al denaro fatte durante l'infanzia. E' un'esplosiva combinazione di episodi sia positivi che negativi mescolati ad influenze culturali e ambientali che spinge ad acquisire comportamenti predefiniti che soddisfano bisogni psicologici ed emozionali (ricerca di considerazione, masochismo, autocommiserazione) piuttosto che facilitare il conseguimento di traguardi economici razionali. Queste tensioni interiori legate ai soldi sviluppano tendenze distruttive che il soggetto preferisce considerare abituali tanto che, nei casi più gravi, sarebbe auspicabile intervenire con la psicoterapia in modo da far emergere e dissolvere quei ricordi e quelle emozioni dolorose che, invece di prosperità, generano in chi ne è succube indebitamento, miseria, povertà.
Ovviamente i dottori, nelle loro ricerche, fanno riferimento solo a casi conclamatamente patologici pertanto è chiaro che la maggior parte degli squattrinati è affetta solo in misura lieve dai disturbi che si trovano descritti nei testi di psicologia. Fatto sta che, pur leggero e superficiale che sia il trauma finanziario che uno si porta dentro, un elemento in comune ce l'ha con quelli che si stendono sui lettini degli strizzacervelli o che indossano la camicia di forza: il debito.
LA ROAD MAP PER USCIRE DAL DEBITO
Siccome adesso la faccenda da generale si fa personale passiamo al “tu” per comodità di esposizione.
Step 1 – Identifica il problema
Il primo passo nella risoluzione di un problema è ammettere di avere un problema. Se navighi in un mare di debiti e ti senti incapace di ripagarli, anche se al momento di contrarli ti eri fatto un sacco di promesse, comincia a domandarti “Com'è che sono finito in questo vicolo cieco?”. Se le risposte che ti saltano in mente alla prima suonano come “è la crisi, colpa dell'euro, paghiamo troppe tasse, in Germania sì che c'hanno i soldi, i politici rubano” oppure “mi serviva un telefono più moderno, è la macchina che si è rotta, andrò mica in giro con le scarpe dell'anno scorso?, senza le vacanze come faccio a sopportare il lavoro” e via cianciando che ti portano a concludere che i debiti siano frutto di fatti ineluttabili, eventi imprevedibili ed esigenze imprescindibili …. sappi che hai un problema. E se anche fossimo in pieno boom economico, ci fosse ancora la lira, abitassimo in un paradiso fiscale, i politici fossero onesti, e la “roba” la regalassero, saresti nella stessa condizione in cui sei adesso. Chissenefrega se la causa delle tue miserie, piccole o grandi, è un irrisolto complesso di Edipo o perchè quella volta all'asilo qualcuno ti disse “mio papà è più ricco del tuo”. Rendersi conto di aver fatto delle valutazioni erronee, perchè di questo si tratta, è già un primo grande passo in avanti.
Goal 1 - Sei fuori strada: fattene una ragione.
Step 2 - Smetti di prendere prestiti
Mutui, leasing, finanziamenti, carte di credito sono, al dI là degli orpelli commerciali e pubblicitari, forme diverse della stessa sostanza: credito al consumo cioè denaro già speso senza averlo ancora guadagnato. Ogni forma di prestito è uno strumento che dà opportunità di comprare senza creare la possibilità di ripagare. Le parole “rischio” e “azzardo” ti fanno venire in mente soltanto Las Vegas con le sue proposte indecenti alla Robert Redford? Ebbene acquistare a credito una casa, una macchina, un cellulare o un carrello di spesa è scommettere sul futuro e siccome il futuro è imponderabile, ricorrere ai pagherò è assimilabile a puntare su un cavallo o a giocare sul rosso della roulette. Usando la testa e con molta prudenza spesso si vince, e sia, ma se i debiti ti hanno preso la mano, evidentemente hai perso la partita. Rien ne va plus. Ora cominciano i sacrifici.
Goal 2 – Compra e paga esclusivamente in contanti. E solo quando ce li hai.
Step 3 - Metti un freno alle spese
Se gli avvoltoi ti dormono ormai sul pianerottolo l'unico modo per mandarli via è restituire loro quel che ti chiedono indietro. D'altra parte i creditori sono lì perchè hai consumato più di quanto fossi in grado di permetterti. Ragion per cui è ora di ridimensionare il tuo tenore di vita. Basta poco:
1. Passa più tempo a casa. Lascia perdere bar e ristoranti: il caffettino con la schiumina, e la pizzetta con la birrettina sono un lusso di cui si fa tranquillamente a meno. Con quello che una sola persona spende a bere e a mangiare fuori ci invita quattro amici a casa e mette su un bel banchetto. Per otto.
2. Fai la spesa con frugalità. Andare al supermercato e riempire il carrello a caso di quel che passa per la testa è uno dei metodi più efficaci per buttare soldi al vento. Piuttosto pianifica il menu giornaliero e settimanale dei tuoi pasti, trasformalo in lista della spesa e quando fai compere attieniti strettamente alla lista senza sgarrare. Ti accorgerai che questo sistema di acquisto è a dir poco miracoloso.
3. Guida di meno. Vai più a piedi e in bicicletta, ricorrendo all'auto solo quando è realmente necessario. Ne godrà in salute il tuo corpo e il tuo portafoglio.
Naturalmente a questo elenco mancano molte altre voci tuttavia questi primi tre punti rappresentano, secondo accreditati studi di mercato (es. Booz&Co, 2008), gli elementi chiave nel consolidamento di un sano reddito personale e familiare. Quanto al resto, tipo il vestiario o i gadget tecnologici, ora sai come fare: compra solo se ti serve, ricompra solo se si rompe.
Goal 3 – Quel che esula dal mantenerti vivo e in buona salute è superfluo. Taglialo!
Step 4 – Incassa le eccedenze
Se fare debiti appartiene al mondo dell'irrinunciabile, o presunto tale, uscire dal debito ovviamente comporta il fare rinunce. Molte rinunce. E rinunce dolorose perchè, alla fine, è al proprio ego e all'autoproclamata importanza personale che viene chiesto di abdicare.
Il mutuo per la casa ti sta strozzando? Molla la casa, vendila, salda la banca e prenditi una casetta in affitto. Ti risparmierai gli interessi, e gli interessi sugli interessi se è per questo, più le tasse e la manutenzione su un'immobile che, di fatto, è di proprietà di una finanziaria. Sarai d'accordo che perseverare nel pagare una casa per vivere meglio ma i cui costi proibitivi fanno vivere peggio sia quantomeno diabolico. Che dire della macchina? Andare in giro con un macchinone per sembrare ricchi con il portafoglio vuoto per essere poveri è una vera contraddizione in termini. Dàlla via, incassa la differenza, ripaga i creditori e prenditi un'auto che costi poco, consumi ancora meno e che valga una sciocchezza quanto a bolli e assicurazioni. Oppure prendi in seria considerazione l'idea di fare senza mezzi di trasporto personali. Il ragionamento è controintuitivo eppure i numeri parlano chiaro.
I costi di un'automobile, secondo dati ACI, si ripartiscono tra quelli proporzionali, che si riducono con la quantità di chilometri percorsi, e sono la quota capitale, vale a dire il prezzo del veicolo pagato al concessionario, il carburante, i pneumatici e la manutenzione più quelli fissi ossia la tassa automobilistica e l'RC auto. In soldoni la spesa a chilometro per un'utilitaria va dai 70 centesimi (fino a 10.000 km annui) ai 20 centesimi (oltre i 45.000). Per una Ferrari rispettivamente 3,2 e 2,01. Euro. In altre parole spostarsi in auto, senza essere uno sceicco, costa indicativamente dai 7.000 ai 9.000 euro l'anno. Esclusi i pedaggi e i parcheggi. Treni, autobus e perfino aerei hanno tariffe molto più contenute. Per assurdo: la distanza tra Roma e New York è di circa 6800 km quindi percorrerla in auto costerebbe, da tabelle ACI, circa 1360 euro quando un volo aereo in economy viene a dir tanto 700. Capito il meccanismo? Il rapporto proprietà-affitto di una casa funziona nello stesso modo.
Goal 4 – Rivendi le cause dei tuoi debiti e liquida i creditori con la differenza
Step 5 – Datti un budget
Il più grande nemico del benessere economico è l'ignoranza. L'ignorare dove finiscono i propri soldi. Ragion per cui, per avere le finanze a posto, serve sapere con precisione quali e di quale entità sono le fonti di spesa. Con un quadernino a quadretti da scuola elementare, due colonne con su scritto “entrate” e “uscite”, e la trascrizione giornaliera di ogni transazione in dare o in avere, si sbaglia di poco: già dopo una settimana ti si rivelerà chiara la fotografia della tua condizione deficitaria. A questo punto comincia a mettere dei paletti alle spese o, detta all'inglese, definisci un tuo budget.
Secondo i consulenti finanziari più in voga in questo momento, ovviamente americani, un budget equilibrato si basa sulla proporzione numerica 60-30-10:
1) il 60% di quel che guadagni lo spendi per le tue esigenze di vita (cibo, vestiario, casa, etc.),
2) il 30% va a rimettere i debiti che hai contratto,
3) il 10% serve per creare un fondo di emergenza per gli imprevisti.
Se realmente aderisci a una simile tabella di marcia anzi fattibilmente a un 50-35-15 o 50-40-10, piano piano restituirai ai creditori quel che gli spetta e te li toglierai finalmente di torno. Ricorda che la buona volontà nel ripianare le proprie posizioni debitorie è ben accetta un po' ovunque. Perfino alla banca conviene aspettare qualche tempo in più piuttosto che ricorrere, seduta stante, alle vie giudiziarie.
Goal 5 – Segui un rigido piano di spesa. Lo fanno i ricchi. Fallo anche tu.
IL SAPORE DELLA LIBERTA'
E una volta fuori dal debito? Cosa fare? Semplice: evitare di ricascarci. E con le buone abitudini apprese durante la riconversione da debitore a uomo libero (ricorda che nell'antica Roma per debiti si diventava schiavi) concèntrati, con i crediti che accumulerai, ad approfondire le tue conoscenze, a sviluppare i tuoi interessi, a lavorare di meno per dedicare più tempo a te stesso, alla famiglia, agli amici, alla comunità perchè è in questo che, al di là delle apparenze, consiste la reale ricchezza. A prova di ladro e di pignoramento.