La pianificazione finanziaria della famiglia
Per occuparsi dei propri averi ci vogliono competenza e attenzione. Un lavoro vero, sempre più necessario da quando lo Stato a cominciato ad occuparsi sempre meno di noi
di Marco Delugan 29 apr 2015 ore 17:44“Hervé Joncour visse ancora ventitré anni, la maggior parte dei quali in serenità e buona salute. Non si allontanò più da Lavilledieu, né abbandono, mai, la sua casa. Amministrava saggiamente i suoi averi, e ciò lo tenne per sempre al riparo da qualsiasi lavoro che non fosse la cura del proprio parco.” Seta, Alessandro Baricco, 1996, ultima pagina.
Hervè Joncour aveva guadagnato bene comprando e vendendo bachi da seta in giro per il mondo. Erano gli ultimi decenni del diciannovesimo secolo. Aveva ereditato delle filande, che aveva poi rivenduto. Aveva fatto molte altre cose, che sono il cuore del racconto, ma che qui non ci interessano. Non era povero. Ma il punto importante era che amministrava saggiamente i suoi averi. Vuol dire che, a suo modo, che non ci è dato sapere dal racconto, aveva pianificato in modo abbastanza corretto i propri investimenti e riusciva così a soddisfare i propri bisogni finanziari riuscendo a non lavorare, se non alle cose che gli piacevano.
LEGGI ANCHE: Come proteggere i risparmi dalla crisi
PIANIFICAZIONE FINANZIARIA FAMILIARE: UN LAVORO VERO
In realtà, un lavoro vero, di quelli che non sono solo diletto, Hervè lo faceva. Perché occuparsi dei propri averi è un lavoro. Magari non da fare a tempo pieno, ma è un lavoro che richiede competenza e attenzione. Un lavoro che, da quando lo Stato ha cominciato a ritirarsi, per motivi che non possiamo approfondire qui, e a garantire sempre meno assistenza sanitaria, pensione, istruzione e lavoro, è, sempre di più, una necessità a cui è impossibile sottrarsi.
Ma di cosa è fatta, fondamentalmente, la pianificazione finanziaria familiare? Un piano finanziario consiste di due cose:
1) la suddivisione del proprio patrimonio attuale in un portafoglio di investimento;
2) un piano per investire i risparmi futuri.
Per niente facili, entrambe le cose, e soprattutto immaginare il futuro in un mondo sempre più incerto e precario.
DOVE COMINCIA LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA FAMILIARE
Da dove si comincia? Dalla conoscenza delle proprie risorse, dei propri bisogni, e delle possibili strategie per soddisfarli. Da una piccola forma di saggezza, quindi, simile a quella che probabilmente aveva raggiunto Hervè Joncour ad un certo punto della sua vita. Ma non sarà necessario vagare per il mondo per qualche anno e rischiare la vita in terre lontane per ottenerla. Basterà prendere carta e penna, e seguire i passi di cui parleremo nei prossimi articoli.
Servirà un conto economico e uno stato patrimoniale per capire da dove si parte; un budget preventivo per fissare gli obiettivi di spesa e risparmio; stabilire gli obbiettivi finanziari per garantirsi il tenore di vita desiderato e assicurarsi contro i rischi della vita; conoscere gli strumenti finanziari e il proprio profilo di rischio per investire in modo sostenibile, anche psicologicamente; e, alla fine, cucinare il tutto in una asset allocation (suddivisione del patrimonio in diversi investimenti) adeguata. E servirà, probabilmente, anche un buon consulente per farsi aiutare dove è troppo difficile fare da soli.
Un passo alla volta…
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Hervè Joncour aveva guadagnato bene comprando e vendendo bachi da seta in giro per il mondo. Erano gli ultimi decenni del diciannovesimo secolo. Aveva ereditato delle filande, che aveva poi rivenduto. Aveva fatto molte altre cose, che sono il cuore del racconto, ma che qui non ci interessano. Non era povero. Ma il punto importante era che amministrava saggiamente i suoi averi. Vuol dire che, a suo modo, che non ci è dato sapere dal racconto, aveva pianificato in modo abbastanza corretto i propri investimenti e riusciva così a soddisfare i propri bisogni finanziari riuscendo a non lavorare, se non alle cose che gli piacevano.
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PIANIFICAZIONE FINANZIARIA FAMILIARE: UN LAVORO VERO
In realtà, un lavoro vero, di quelli che non sono solo diletto, Hervè lo faceva. Perché occuparsi dei propri averi è un lavoro. Magari non da fare a tempo pieno, ma è un lavoro che richiede competenza e attenzione. Un lavoro che, da quando lo Stato ha cominciato a ritirarsi, per motivi che non possiamo approfondire qui, e a garantire sempre meno assistenza sanitaria, pensione, istruzione e lavoro, è, sempre di più, una necessità a cui è impossibile sottrarsi.
Ma di cosa è fatta, fondamentalmente, la pianificazione finanziaria familiare? Un piano finanziario consiste di due cose:
1) la suddivisione del proprio patrimonio attuale in un portafoglio di investimento;
2) un piano per investire i risparmi futuri.
Per niente facili, entrambe le cose, e soprattutto immaginare il futuro in un mondo sempre più incerto e precario.
DOVE COMINCIA LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA FAMILIARE
Da dove si comincia? Dalla conoscenza delle proprie risorse, dei propri bisogni, e delle possibili strategie per soddisfarli. Da una piccola forma di saggezza, quindi, simile a quella che probabilmente aveva raggiunto Hervè Joncour ad un certo punto della sua vita. Ma non sarà necessario vagare per il mondo per qualche anno e rischiare la vita in terre lontane per ottenerla. Basterà prendere carta e penna, e seguire i passi di cui parleremo nei prossimi articoli.
Servirà un conto economico e uno stato patrimoniale per capire da dove si parte; un budget preventivo per fissare gli obiettivi di spesa e risparmio; stabilire gli obbiettivi finanziari per garantirsi il tenore di vita desiderato e assicurarsi contro i rischi della vita; conoscere gli strumenti finanziari e il proprio profilo di rischio per investire in modo sostenibile, anche psicologicamente; e, alla fine, cucinare il tutto in una asset allocation (suddivisione del patrimonio in diversi investimenti) adeguata. E servirà, probabilmente, anche un buon consulente per farsi aiutare dove è troppo difficile fare da soli.
Un passo alla volta…
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