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Profilo di rischio e stile di investimento

Lo stile di vita dell’investitore determina il tipo di portafoglio adatto a lui

di Ida Pagnottella 14 apr 2010 ore 12:08

Articolo a cura di Nafop.org

Secondo la tradizionale teoria di portafoglio il rendimento atteso è proporzionale al rischio che si è disposti a correre. Eppure, quasi tutti i clienti nuovi che arrivano da me hanno corso grossi rischi negli ultimi dieci anni, ma hanno accumulato molte perdite e oggi hanno una tolleranza al rischio pari a zero.

Il profilo di rischio viene solitamente determinato in base a fattori come la conoscenza degli strumenti di investimento, l’esperienza passata, se l’investitore ha pretese di risultati positivi immediati, o se è disposto ad aspettare mesi ed anni per avere risultati positivi, consapevole che quelli di breve periodo possono essere incerti e addirittura deludenti.

Nella mia esperienza personale, quest’ultimo punto tende a variare molto: ho notato infatti che quando c’è molto “ottimismo” trasmesso dai media, allora le persone accettano investimenti più rischiosi, perché sono convinti che andrà tutto bene. Quando invece il risparmiatore ha subito perdite passate e non ne ha capito bene i motivi, oppure perde fiducia nella teoria di cui sopra, allora la propensione al rischio scende molto. Molti investitori vengono da me, sofferenti perché avevano investito con obiettivi di lungo periodo, eppure dopo ben 10 anni sono ancora in perdita. Allora qual è la soluzione?

Personalmente sono d’accordo con l’affermazione di Benjamin Graham, che nel suo famoso libro “The Intelligent Investor”( “L’investitore intelligente”) - pubblicato nel 1949, e poi aggiornato nel 1973 - sostiene che il rendimento atteso è proporzionale al tempo e lavoro che l’investitore è disposto a dedicare alla gestione del proprio portafoglio, piuttosto che alla capacità di sopportare il rischio di perdere i propri soldi. 

Il risparmiatore che cerca la sicurezza, però, spesso non vuole occuparsi di questioni finanziarie più di tanto, e preferisce soluzioni che consistono nell’acquisto e detenzione passiva di un portafoglio finanziario che richieda il minor numero di modifiche possibili nel tempo. In casi come questo ci si deve aspettare un rendimento minimo, ma in cambio si avrà molto tempo libero.

Il rendimento massimo può essere invece atteso, secondo Graham, dal risparmiatore che vuole dedicare tempo, energie e denaro allo studio dei mercati finanziari, degli strumenti, e alla gestione del proprio portafoglio; che è disposto ad apportare modifiche tattiche quando necessarie.

In base alla mia esperienza personale come consulente indipendente fee - only, devo dire che le affermazioni di Graham sono proprio vere. Chi vuole dedicare tempo ed energia alla gestione del proprio portafoglio finanziario alla fine può trovarsi con un portafoglio volatile, ma non necessariamente più rischioso rispetto a un portafoglio teoricamente prudente. Infatti, il risparmiatore con bassa propensione al rischio che compra solo obbligazioni a rendimento fisso in euro non sta rischiando meno, poiché in momenti di inflazione crescente o di svalutazione monetaria, ad esempio, un tale portafoglio può dare risultati davvero deludenti.

Scoprire il proprio profilo di rischio - Chi vuole dedicare tempo ed energie dovrebbe adottare accorgimenti per trovare la propria vera propensione al rischio e non farsi fuorviare dall’emotività cambiando stile di investimento ogni 6 mesi in funzione della congiuntura economica!
 
Ma come scoprire il proprio profilo di rischio vero, il proprio stile di investimento autentico?

Soprattutto, secondo chi scrive, conviene investire sulla propria “educazione finanziaria”, frequentando corsi o leggendo testi che possano far comprendere bene i pro e contro di ogni strumento finanziario, in modo da poter scegliere autonomamente e liberamente. È importante conoscere e studiare i dati storici dei rendimenti. Meglio non seguire troppe notizie finanziarie, minuto per minuto: tende a creare stress e non permette di semplificare la realtà, porta all’indecisione. Studiare i dati storici dell’inflazione, del mercato monetario, del mercato obbligazionario, dei tassi di cambio e dei mercati azionari e immobiliari aiuta a capire e gestire le informazioni che arrivano, a non subirle. Importante anche è usare fonti indipendenti sia per la propria educazione finanziaria sia per le notizie che l’investitore sceglie di seguire.

Stile di investimento per l’investitore che non vuole pensare alle questioni finanziarie - Una volta stabilito che siamo investitori che vogliono comprare e dimenticare, nella definizione del portafoglio si deve procedere dividendo il patrimonio in funzione dei propri obiettivi futuri di spesa. A questo punto si dovrebbe investire in obbligazioni e titoli di stato in euro con scadenze compatibili con tali obiettivi di spesa. La scelta se investire in titoli direttamente o se investire tramite ETF dipende da fattori come il patrimonio da investire, le proprie preferenze, ecc.

Struttura di portafoglio per chi vuole comprare e dimenticare

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Stile di investimento per l’investitore che vuole dedicare tempo ed energie alle questioni finanziarie - L’investitore che vuole dedicare tempo, denaro e lavoro alla gestione del proprio patrimonio dovrebbe anch’egli suddividere il patrimonio in funzione degli obiettivi di spesa futuri in modo da arrivare ad una vera pianificazione finanziaria. Però un investitore più partecipe, in base alla mia esperienza di consulente, può scegliere tra un’ampia gamma di investimenti. Questo perché, anche se gli investimenti più volatili come le azioni vengono usate per affrontare gli obiettivi di spesa di lungo periodo, è anche vero che di fronte a situazioni critiche (crolli di borsa, crolli di tasso di cambio, ecc.) bisogna essere pronti a fare modifiche tattiche al portafoglio, cosa impossibile per chi vuole “dimenticarsi” delle proprie questioni finanziarie!

Struttura di portafoglio per l’investitore partecipe

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di Ida Pagnottella, CFI Advisors, Pescara


logonafopArticolo a cura della associazione nazionale dei consulenti indipendenti fee only – NAFOP

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