Investire durante la crisi: le azioni ad alto dividendo
Le azioni che pagano elevati dividendi attutiscono i contraccolpi di un mercato finanziario instabile e privo di direzionalità. Per investire nei periodi difficili.
di Giacomo Saver 18 apr 2012 ore 14:43LEGGI ANCHE: Azioni, la guida per i principianti
Uno dei segreti per investire al meglio i propri risparmi, è quello di soppesare in modo rigoroso i rischi che corriamo quando impieghiamo i nostri soldi in attività finanziarie. E' fuor di dubbio che un flusso costante e regolare di dividendi corrisposti dalle azioni sia un elemento che riduce il rischio di un investimento in borsa. Per mostrare la veridicità di questo “dogma” è sufficiente considerare che i dividendi sono flussi di cassa che permettono di ridurre il prezzo medio di carico delle azioni corrispondenti liberando liquidità che 'torna indietro' nelle nostre tasche.
In questo modo, se una delle azioni che abbiamo in portafoglio perde il 50% ma paga un dividendo del 5% annuo calcolato rispetto all'esborso iniziale, dopo 10 anni questo flusso di cassa avrà coperto la perdita patita anche se il titolo in questione non ha più 'rivisto' i valori di partenza.
Possiamo quindi concludere che investire in azioni ad alto dividendo permette, entro certi limiti, di ridurre i rischi collegati ad un portafoglio azionario. L'analisi di un caso concreto metterà in luce anche qualche ombra di questa strategia.
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Azioni ad alto dividendo vs l'indice globale
Per semplificare lo studio prendiamo due diversi ETF quotati sul mercato di Borsa Italiana. Il primo è il db X-trackers Msci World Trn Index che replica l'andamento del noto indice Morgan Stanley che sintetizza l'andamento dei mercati azionari mondiali. Il secondo è il db X-trackers Stoxx Global Select Dividend 100 che investe nelle 100 azioni principali a livello mondiale, scelte sulla base dei dividendi corrisposti.
Nel periodo compreso tra il 17 aprile 2009 e il 16 aprile 2012 l'ETF globale ha offerto una performance complessiva del 52,613% (fonte: Exactnetwork.net) mentre l'ETF “dividend” è salito del 68,704%. La volatilità complessiva nel periodo è stata più marcata per l'ETF globale (16,247) che per quello specializzato (15,509). Prima di concludere che investire in azioni ad alto dividendo sia la strategia ottimale per evitare pericoli, è bene focalizzare la nostra attenzione su un aspetto importante: il drawdown.
Perché l'ETF che investe in azioni ad alto dividendo può essere più rischioso di quello globale
Il concetto di drawdown è molto semplice. Esso specifica quale è stata la perdita massima che un determinato investimento ha subito in un certo lasso di tempo. Ovviamente tanto più elevato è il valore corrispondente, tanto più l'attività finanziaria in questione è stata rischiosa. Orbene, negli ultimi tre anni il drawdown dell'ETF dividend è stato del 13,04% contro il 20,754% dell'ETF globale. In alcuni casi, tuttavia, l'indice ad alto dividendo ha perso di più di quello globale. Ad esempio nel 2008 il dividend ha avuto un drawdown del 50,333% contro il 37,686% dell'ETF globale. Come è possibile che le azioni ad alto dividendo siano state, sotto questo punto di vista, addirittura più rischiose delle altre?
La risposta va ricercata nella maggiore concentrazione dell'ETF in esame rispetto al suo “concorrente”. Investire in azioni ad alto dividendo comporta minori rischi rispetto ad un investimento in borsa 'globale', a patto che nessuna delle azioni sottostanti fallisca o subisca oscillazioni violente.
Per questa ragione a mio avviso è fondamentale saper scegliere con accuratezza le azioni migliori nelle quali investire per ottenere flussi di dividendi interessanti senza compromettere la sicurezza globale del portafoglio.
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Se investire in azioni ad alto dividendo è la 'formula' che ha reso milionari alcuni investitori, è altrettanto vero che è bene indagare a fondo sulle vicende delle aziende cui diamo fiducia, perché per forza di cose il nostro portafoglio azionario sarà molto concentrato a causa della scarsità di titoli disponibili, in modo particolare se si restringe l'analisi al listino domestico. Scegliere le azioni unicamente sulla base del rapporto dividendo/prezzo potrebbe rivelarsi un errore se uno dei pochi titoli in cui il nostro portafoglio è concentrato dovesse incontrare grosse difficoltà.
Affinché questa strategia funzioni è bene informarsi bene sulla solidità delle società in cui investiamo e, possibilmente, seguirne le vicende nel corso del tempo.
Giacomo Saver – Formazione e Consulenza Finanziaria Indipendente
http://www.segretibancari.com
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