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Investire dopo il downgrade di Moody's

La scorsa settimana Moody's ha declassato l'Italia. La situazione era già prevista dal mercato che non ha subito forti scossoni. Per investire con successo oggi la regola fondamentale è quella di diversificare e non attribuire troppa importanza al rating.

di Giacomo Saver 17 lug 2012 ore 10:16
Il merito creditizio dell'Italia, secondo Moody's, ha subito un peggioramento. Le ragioni vanno ricercate nella stagnazione economica e nelle incertezze politiche in vista delle elezioni del 2013. Chi ha titoli di stato in portafoglio farà bene a tenerli, mentre chi non ne dovrà attendere l'autunno prima di acquistarne.

Il concetto di rating, ha perso molta importanza negli anni a causa di manovre speculative legate allo stesso e a giudizi dimostratisi errati ex post. Troppo spesso le Agenzie hanno rivisto in ritardo i loro giudizi, continuando a ritenere affidabili soggetti ormai decotti (vedi il caso Parmalat). Altre volte (come nel caso del downgrade dell'Italia), hanno sparato a lungo sulla Croce Rossa, accanendosi contro soggetti che hanno fatto e stanno facendo l'impossibile per emergere da una situazione di pericolosa insostenibilità del proprio debito.

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Per questo motivo è bene non fare troppo affidamento sul rating come criterio di scelta delle obbligazioni. E' molto più saggio, invece, limitare i rischi diversificando molto i titoli su cui si investe. Ma nel caso di uno Stato le cose stanno in altri termini. Il ruolo della diversificazione è minore, considerando i danni che deriverebbero comunque a tutti da un default di un emittente come l'Italia. Per questa ragione è opportuno fare dei distinguo.

Chi non ha ancora acquistato titoli di stato farà bene ad attendere l'autunno. I mesi estivi sono di solito portatori di volatilità, per cui è possibile che i prezzi dei BTP subiscano una flessione verso il basso proprio mentre la maggior parte degli italiani sta godendosi le meritate ferie estive. Rimandando gli acquisti settembre si eviteranno gli scossoni tipici di agosto, se vi saranno. Nel frattempo i soldi destinati all'investimento potranno essere temporaneamente parcheggiati senza remore su un conto deposito in modo tale da non subire oscillazioni di valore nemmeno in caso di ampliamento dello spread.

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Chi invece ha già acquistato dei BTP o dei titoli di stato farà bene a stare fermo e non vendere i propri titoli. E' vero che ci potrà essere turbolenza, ma è altrettanto vero che la situazione italiana non è peggiorata nelle ultime settimane. Inoltre, come si diceva all'inizio, la revisione del rating è il più delle volte effettuata in ritardo rispetto al peggioramento dei fondamentali del debitore. Questo è dovuto essenzialmente al fatto che rivedere l'affidabilità di un emittente richiede comunque del tempo.

E questo nel caso dell'Italia gioca a favore per due motivi:

1) il rating è stato rivisto verso il basso sulla base di un peggioramento dei conti che ormai appartiene al passato;
2) Moody's di fatto si è allineata alle altre Agenzie che avevano già abbassato il loro giudizio sul nostro Paese. Nulla di nuovo, sotto questo punto di vista.

Inoltre il rating non tiene conto di fattori esterni che potrebbero contribuire alla sostenibilità del debito. Sto pensando, in modo particolare, al meccanismo EFSF/ESM ed allo “scudo” anti spread.

In sintesi possiamo affermare che se non è consigliabile aumentare oggi l'esposizione in titoli di stato nell'ottica di un'estate calda, dall'altra non è nemmeno consigliabile vendere. La situazione non è peggiorata nelle ultime settimane, nonostante il declassamento da parte di Moody's.

Chi è davvero preoccupato e vuole scongiurare il rischio di un default dell'intera area euro potrà prendere in considerazione la diversificazione valutaria acquistando obbligazioni di primarie società internazionali denominate in valute diverse dall'euro. Ma attenzione: in questo modo ci si esporrà comunque all'andamento del tasso di cambio tra Euro e le valute nelle quali si è investito. E non è così scontato che la protezione funzioni, poiché in caso di svalutazione delle valute nei confronti dell'Euro il risparmiatore subirebbe comunque una perdita evitabile se investisse in euro.

Insomma, soluzioni facili non ce ne sono
. Ciascuno deve analizzare con attenzione la propria situazione personale, i rischi che intende (o che può permettersi) di correre ed agire di conseguenza nell'ambito di una strategia profittevole di investimento.

Giacomo Saver
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