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Tasse in Italia, che fare?

Considerazioni su una possibile riforma fiscale che aiuti realmente il Paese

di Redazione Soldionline 3 set 2010 ore 12:06
Riceviamo e pubblichiamo. Se avete anche voi opinioni o analisi che volete far conoscere ai lettori di Soldionline.it... speditele a contributi@soldionline.it.

Egregi Signori vorrei dire la mia riguardo all’articolo Tagliare le tasse? A chi? Perché?
 
Cercherò di andare per punti:
 
1)    Chi beneficerebbe della riforma. L’articolo sostiene che sia iniqua, possibile, ma nell’articolo non si fa riferimento al fatto che se sopra al 50% gli italiani dichiarano meno di 28 mila euro è proprio perché rispetto all’imponibile la tassazione dei redditi diciamo medio alti è eccessiva. Quello che mai nessuno dice o scrive in questo genere di articoli è che mentre il costo della vita italiano (nord italia) è paragonabile a quello francese o tedesco (in molti casi superiore) le aliquote sui redditi da 30 mila euro in su sono estremamente penalizzanti. Quindi è il solito populismo all’italiana, dobbiamo cercare invece di abbassare le aliquote in modo generalizzato togliendole del tutto ai redditi fino a 30 mila euro e cominciando dal primo scaglione del 20% sopra questa soglia. I redditi da 50 a 75 mila euro dovrebbero pagare il 30 per cento mentre quelli sopra ai 100 mila euro dovrebbero pagare il 40%. Il vero problema, cari amici è che per fare questo, si dovrebbero eliminare gli enormi sprechi nel settore della spesa, quella che mantiene la burocrazia inutile e parassita e questo non si può fare perché i parassiti sono intoccabili.

2)    Andiamo alla bufala delle rendite finanziarie da alzare. I soldi risparmiati dai cittadini e che non sono andati nelle mani della piovra Stato, sono già stati abbondantemente tassati alla fonte e voi volete aumentarli ulteriormente. Una assurdità che tra l’altro non porterebbe alcun gettito in quanto la maggioranza dei cittadini tiene i soldi sui conti correnti già massacrati dal 27% dal Nostro Buon Dottor Sottile, Amato.

3)    Eventualmente si potrebbero tassare i patrimoni oltre il milione di Euro con una aliquota marginale superiore, su questo potrei essere d’accordo. Ma i piccoli borghesi già uccisi dallo stato piovra dovrebbero essere aiutati. Con le vostre considerazioni si porterà il paese ad un impoverimento continuo e fuga da un paese che crea solamente fasce di poveri o di gente a cui non conviene cercare di lavorare e guadagnare di più perché il gioco non vale la candela.

4)    Per cambiare il paese si deve lavorare sul fronte della spesa e cercare di dare sostegno alle aziende private, le uniche che creano valore e non lavori socialmente inutili. Berlusconi non ha raggiunto il suo obiettivo, questo secondo il mio modesto parere è un governo che ha fatto finta di fare riforme, ma il prossimo qualunque esso sia farà pure peggio. Questo è un paese dove gli italiani sono stranieri in casa loro, dove i veri sostegni vanno agli immigrati (vedi asili nido) ed è per questo che non c’è futuro per la sua gente.

5)    Una riforma fiscale seria partirebbe dall’eliminazione degli sprechi per permettere un abbassamento totale delle aliquote. Ma lì si vanno a toccar ei veri interessi delle vere lobby e allora avanti con questa demagogia da bar, alzate le tasse agli stipendi da 40-50 mila euro in modo da creare nuovi poveri, ne abbiamo bisogno.

di Xavier 1963 Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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