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Addio Imu per il 2013, ma dal 2014 si pagherà la service tax

Prime case e terreni agricoli quest'anno non saranno sottoposti a imposta immobiliare, esentati anche gli immobili mai venduti. Ma l'anno prossimo l'ex Imu e la Tares saranno accorpate, per tutti gli immobili

di Carlo Sala 29 ago 2013 ore 11:46
Prime case, terreni agricoli e anche - con gran gioia del comparto edile - immobili costruiti ma mai venduti non saranno sottoposti per quest'anno all'Imu. Ma il decreto legge con cui il governo ha soppresso l'imposta, dopo aver già sospeso la rata di giugno, alleggerisce il carico fiscale soltanto per quest'anno. Dall'anno prossimo - e qui a gioire sono i Comuni, che pochi giorni fa avevano ribadito al governo la loro contrarietà alla cancellazione dell'Imu - arriverà la service tax, gestita dagli stessi Comuni, che accorperà Imu e Tares.

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Resta l'Imu sulle seconde case e su tutti gli immobili non esentati dalla prima rata (come i capannoni industriali), che già sono stati sottoposti al prelievo dell'acconto dell'imposta lo scorso giugno e che verranno sottoposti al prelievo del saldo della stessa imposta a dicembre.

Prime case e terreni agricoli, per i quali quell'acconto avrebbe dovuto essere versato il 16 settembre invece, ovviamente, non saranno soggette né all'acconto, né al saldo. Rispetto al saldo, il governo emetterà un ulteriore decreto legge per sancire che esso non andrà riscosso e il decreto sarà allegato alla legge di stabilità (la vecchia legge finanziaria) che deve essere presentata entro metà ottobre.

Già recuperati i 2,4 miliardi di euro di gettito che l'acconto Imu su prime case e terreni agricoli avrebbe fruttato, per coprire il mancato introito legato al saldo (circa 2 miliardi) il governo punta sulla riduzione del costo dell'apparato pubblico, la definizione di un contenzioso aperto con i gestori delle slot machine, maggiori proventi dall'Iva (dovuti al pagamento di debiti dello Stato ad aziende private) e alla reintroduzione, varata ieri, dell'Irpef su case sfitte e sui redditi dominicali da terreni non affittati.

I capannoni industriali e i negozi restano soggetti all'Imu per il 2013 e la deducibilità fiscale dell'imposta che il governo Letta aveva ipotizzato di introdurre per loro arriverà, di certo, solo l'anno prossimo (non è escluso che a sorpresa arrivi già per quest'anno); la deducibilità sarà al 50% ma varrà solo ai fini del reddito di impresa e non dell'Irap.
 
L'Imu scomparsa risorgerà però nel 2014 come service tax, attraverso la quale i Comuni potranno riscuotere contemporaneamente l'imposta su una serie di servizi municipali (nettezza urbana, illuminazione pubblica, ecc) e, appunto, quella sugli immobili.

La service tax sarà messa a punto a ottobre, sempre in concomitanza con la legge di stabilità, ma il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha già precisato che i Comuni avranno dei limiti nello stabilire le aliquote massime della nuova imposta. Saranno infatti i Comuni a riscuoterla e saranno quindi loro a stabilire l'entità della riscossione, mentre a pagarla saranno chiamati congiuntamente i titolari degli immobili e gli eventuali inquilini (per case in affitto) che li occupano.

Il provvedimento che definirà la nuova imposta dovrà anche risolvere il rebus del regime tributario delle seconde case, per le quali è rimasta in vita l'Imu e che rischiano quindi di essere sottoposte a una doppia tassazione immobiliare.

Carlo Sala Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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