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Abitazione principale: come detrarre gli interessi del mutuo

Per chi ha stipulato un mutuo per acquistare l'abitazione principale per se o per i propri familiari è possibile detrarre parte degli interessi dalle tasse. Vediamo in questa breve guida come funziona

di Marco Delugan 10 giu 2015 ore 11:59

Avete stipulato un mutuo per acquistare la vostra casa, quella in cui andrete a vivere, oppure l'avete acquistata per un vostro familiare. Sul mutuo, com'è ovvio, dovete pagare gli interessi. Sappiate che parte di questi interessi li potete detrarre dall'Irpef.

PER AVERE DIRITTO ALLA DETRAZIONE
Per avere diritto alla detrazione devono verificarsi le seguenti condizioni:

1) siete intestatari del mutuo

2) siete proprietari della casa

3) voi o un vostro familiare vive nella casa come sua “abitazione principale”

Con abitazione principale (spesso chiamata prima casa, ma è un errore) si intende l'immobile dove il possessore (chi detiene il di ritto di proprietà o altri diritti reali come uso, abitazione, enfiteusi e superficie) dimora abitualmente e risiede anagraficamente con il suo nucleo familiare.

L'immobile deve diventare abitazione principale entro un anno dall'acquisto. L'acquisto deve essere avvenuto nei 12 mesi precedenti o successi la data di stipula del mutuo. Come data di acquisto della casa fa fede la data di stipula del rogito notarile.

E' possibile detrarre non solo parte degli interessi, ma anche parte dei così detti oneri accessori e delle quote di rivalutazione, pagati all'istituto di credito. La detrazione è pari al 19% della somma di tutti questi costi. L'importo massimo annuale su cui è possibile calcolare la detrazione è di 4mila euro e quindi il massimo detraibile è di 760 euro.

Gli interessi su cui calcolare la detrazione, oltre a non poter superare la soglia massima annuale di 4mila euro, sono esclusivamente quelli riferibili all'acquisto dell'immobile e cioè alla somma del prezzo di acquisto, delle spese notarili, e degli altri oneri accessori.

Con oneri accessori si intende le spese necessarie alla stipula del contratto di mutuo. Le spese notarili includono sia l'onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo (con esclusione di quelle sostenute per il contratto di compravendita) sia le spese sostenute dal notaio per conto del cliente (per esempio l'iscrizione l'iscrizione e la cancellazione dell'ipoteca).

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QUANDO SI PERDE LA DETRAZIONE
Il diritto a detrarre gli interessi passivi dall'Irpef finisce nel caso di trasferimento della dimora abituale: la detrazione non potrà più essere usufruita dall'anno successivo a quello in cui la case non è più utilizzata come abitazione principale propria o dei propri familiari.

Non si perde il diritto alla detrazione se si trasferisce la dimora per motivi di lavoro. O se ci si trasferisce in un istituto di ricovero o sanitario, a condizione che non si riaffitti l'immobile.

Il diritto alla detrazione degli interessi rimane anche quando il contribuente trasferisce la propria residenza in un comune limitrofo a quello in cui si trova la sede di lavoro.

Se cessano le esigenze lavorative che hanno determinato lo spostamento della dimora abituale, a partire dall'anno successivo non si potrà più usufruire della detrazione.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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