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Vivere di rendita con 460mila euro

Vorrei vivere 20 anni unicamente di interessi...

di Lucio Sgarabotto 4 mar 2013 ore 11:56
DOMANDA - Mi chiamo Valter, ho 47 anni e vivo in provincia di Torino. Dopo aver letto ed apprezzato alcuni suoi articoli, mi sono deciso a scriverle sperando di avere un’indicazione di massima su quanto segue.

Condizione di partenza - Sono single, senza figli, senza debiti e con casa di proprietà interamente pagata.

Obiettivo - Vivere 20 anni unicamente di interessi, cercando di proteggere il capitale dall’inflazione ed avendo un fabbisogno annuo netto ad oggi di 12.000 euro. (LEGGI ANCHE: Come investire per proteggersi dall’inflazione)
 
A 66-67 anni dovrei percepire la pensione INPS calcolata su 30 anni di versamenti contributivi.
 
Totale disponibile all'investimento - 460.000 euro che preferirei impiegare interamente in strumenti obbligazionari. (LEGGI ANCHE: Perché investire in obbligazioni in questo periodo)
 
Altri 45.000 li vorrei tenere sul C.C. per fronteggiare eventuali emergenze investendoli eventualmente in strumenti di liquidità. (LEGGI ANCHE: Investire in liquidità, per principianti)
 
E' uno scenario perseguibile?
 
Grazie infinite se avrà la cortesia d rispondermi.
 
RISPOSTA - La questione che pone è di non poco conto in quanto interessa la sua vita futura e impone delle precisazioni.

Nei 12.000 euro annui necessari ha considerato anche gli imprevisti, le spese (ordinarie e straordinarie) per l’immobile e altre spese, quali quelle per l’acquisto di un’auto nuova, che si potranno aggiungere in futuro?

Così fosse proviamo a fare un po’ di conti.

Ad oggi lei dispone di un patrimonio di 505.000 euro, ottenere dall’investimento di tale capitale interessi annui reali netti (netti da imposte e da inflazione) di 12.000 euro significa conseguire un rendimento netto del 2,40%, cioè un rendimento al lordo dell’inflazione pari a 5,60%. Considerando anche le imposte il rendimento lordo necessario per raggiungere l’obiettivo da lei richiesto è del 6,70%, se l’importo viene interamente investito in obbligazioni, o del 6,30%, se interamente investito in titoli di stato o assimilati (ricordo che la tassazione sulle obbligazioni è attualmente pari al 20% e al 12,50% sui titoli statali).

E’ corretto che se da tale patrimonio le interessa ricavare una rendita annua esso debba essere investito in strumenti obbligazionari piuttosto che in attività maggiormente volatili. Sottolineo che anche le obbligazioni (titoli di stato inclusi) sono però soggette a rischi, di mercato, di default, eccetera.

Due sono, a mio avviso, le soluzioni che le si prospettano: 1) diversificare altamente il portafoglio su obbligazioni a lunga scadenza (compatibile con le sue esigenze) selezionando titoli con rendimento adeguato; 2) investire il patrimonio in BTP indicizzati all’inflazione. (LEGGI ANCHE: Vivere di rendita finanziaria)

Entrambe le soluzioni hanno delle controindicazioni: nel primo caso sicuramente la difficoltà di un’adeguata diversificazione, nel secondo, a fronte di una certa tranquillità nel raggiungimento dell’obiettivo desiderato, un elevato rischio emittente.

Cordialmente
Lucio Sgarabotto
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