Inflazione al 4%: come investire?
Aumento dei prezzi generalizzato per ridurre il debito pubblico. Tre strumenti per rispondere
di Lucio Sgarabotto 16 mar 2010 ore 08:30Buongiorno, ho letto che nei prossimi anni le autorità monetarie cercheranno di creare una inflazione del 4% invece che del 2% al fine di ridurre il debito pubblico.
Sulla base di questa premessa vorrei chiedere cosa ne pensa di questi 3 strumenti:
1) BTP 1-8-2015
2) BARCLAYS SCUDO 7,5% - obbligazione di 15 anni - codice isin IT0006712142, renderà il 7,5% lordo nei primi 3 anni e poi darà la differenza tra 7,5% e il tasso euribor a tre mesi su base annuale.
3) fondi a cedola ARCA CEDOLA CORPORATE BOND III E ARCA CEDOLA BOND 2015 ALTO POTENZIALE, il primo con costi di gestione dello 0,70%, il secondo con lo 0,90%.
Sono fondi a scadenza e visto il rendimento dei titoli di Stato mi sembrano buoni.
Grazie.
Risposta
Gentile lettore,
mai sentirà ufficialmente dire che la motivazione di un obiettivo di elevata inflazione sia la riduzione del debito pubblico. Ridurre le passività tramite l’inflazione si risolve infatti in un danno al cittadino, destinatario ultimo del rimborso. La motivazione, formale, è quella di aumentare i margini di manovra monetari in casi di crisi; in effetti però penso che il fine sottostante sia proprio quello che indica lei. Visto il rispetto che le autorità hanno dei cittadini credo anche sia un’ipotesi plausibile.
Indipendentemente da ipotesi più o meno inflazionistiche, prima di selezionare i prodotti bisogna almeno aver valutato la propria propensione al rischio, le proprie esigenze e come si inseriscono i prodotti nel portafoglio esistente.
Supponendo che abbia già fatto queste valutazioni, le do una mia personale opinione sugli strumenti da lei citati.
Teniamo presente che fino a quando, almeno nei fatti, la crisi persiste difficilmente avremo un’elevata inflazione. Ciò potrà succedere quando almeno una parte dei problemi attuali sarà superata (quindi non proprio subito) e se la liquidità sui mercati rimarrà elevata.
In queste ipotesi avremo tassi bassi ancora per qualche tempo e crescenti in un futuro per ora abbastanza lontano.
L’obbligazione BARCLAYS SCUDO 7,5% di durata 15 anni offre il 7,50% per i primi tre anni, fino a gennaio 2013, poi 7,50% - Euribor a tre mesi si comporta esattamente al contrario di quanto le servirebbe in base alla sua premessa: dal 2013 all’aumentare dei tassi il rendimento offerto si ridurrebbe.
Il BTP è un titolo di stato a tasso fisso e anche questo in caso di inflazione elevata (e, conseguentemente, tassi elevati) non le sarebbe di molto aiuto nella difesa del patrimonio.
Più interessanti potrebbero essere i due fondi da lei citati se non fosse che non hanno storia (e quindi non possiamo giudicare la bontà della gestione) in quanto appena nati, che i costi sono elevati (a quelli di gestione si devono aggiungere anche quelli per la banca depositaria, di negoziazione, ecc.), che l’obiettivo del rendimento è di stare in linea con quello del parametro di riferimento. A questo punto meglio gli ETF che hanno lo stesso obiettivo di rendimento ma costi molto inferiori.
Se crede a ipotesi di inflazione elevata la stessa Barclays, ma anche altri istituti, hanno emesso obbligazioni inizialmente a tasso fisso e successivamente indicizzate all’inflazione che meglio si adattano a coprire da tali eventi.
Se invece l’ipotesi di inflazione non fosse così consistente l’obbligazione bancaria da lei citata potrebbe essere utile, magari affiancata da un titolo di durata triennale il cui ricavato possa essere reinvestito alla scadenza del periodo a tasso garantito in modo da proteggerla da inattesi rialzi dei tassi.
Noto che cita un ETF che investe in obbligazioni di emittenti non appartenenti al mercato finanziario. Se il suo timore è che si manifestino ulteriori problemi agli istituti di credito eviti anche di investire in obbligazioni bancarie.
Cordiali saluti.
Lucio Sgarabotto
lucio.sgarabotto@gmail.com
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