Come valutare il rendimento di un investimento?
La domanda non è così banale come può sembrare perché il calcolo del rendimento degli investimenti finanziari è abbastanza complesso
di Lucio Sgarabotto 24 set 2009 ore 13:52Domanda di Francesco
Buongiorno, grazie per avermi risposto alla domanda su dove cercare i tassi SWAP.
Buongiorno, grazie per avermi risposto alla domanda su dove cercare i tassi SWAP.
Vorrei porle un altro quesito, all'apparenza banale: quando si valuta il rendimento di un investimento, qualsiasi esso sia (azioni, fondi immobiliari, obbligazioni), è giusto computare nel calcolo anche i dividendi/cedole percepite da quel determinato titolo, o bisogna basarsi solo sulla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita?
Ad esempio: se ho comprato un'obbligazione nel 2005 pagandola 102 e la rivendo oggi, nel 2009 a 97, è corretto dire che ho subito una perdita oppure devo includere nel calcolo anche gli interessi percepiti dal giorno dell'acquisto a quello della vendita?
Grazie ancora per il suo tempo
Risposta
La domanda non è così banale come può sembrare perché il calcolo del rendimento degli investimenti finanziari è abbastanza complesso. La valutazione di un investimento finanziario già concluso deve tener conto non solo di tutti i flussi finanziari che questo ha comportato, ma anche delle date in cui questi sono avvenuti e dell’imposizione fiscale. Le faccio un esempio: una cosa è in un investimento della durata di tre anni ricevere il 5% dopo un anno, un’altra percepire lo stesso 5% a scadenza. Il rendimento dello strumento nel primo caso è più elevato che nel secondo. Per quanto riguarda la fiscalità, il nostro Paese l’ha studiata così bene che solo con la vendita del prodotto potremo sapere quanto essa incide sul risultato.
Nel caso da lei riportato è maturata una minusvalenza di 5€ che andrà ricompresa nel conteggio del rendimento assieme a tutti gli altri flussi netti dell’ipotetico strumento. Nel prossimo investimento, a condizione che si possano compensare le eventuali future plusvalenze, potrà godere di un ulteriore rendimento pari al 12,5% di 5€ (l’imposta su 5€ di plusvalenza che non dovrà più versare).
Diverso è il calcolo del rendimento di uno strumento finanziario per la valutazione di un futuro acquisto. In questo caso bisognerà ricomprendere nel calcolo del rendimento tutti i flussi netti, certi al momento del conteggio, tralasciando pertanto quelli di incerta natura, valutando eventualmente la probabilità che questi si realizzino. Le cose si complicherebbero se volessimo considerare nel risultato dell’investimento anche il reinvestimento di cedole/dividendi maturati. Ma, per non confoderla, io mi fermerei qui.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Cordiali saluti
Lucio Sgarabotto
lucio.sgarabotto@gmail.com
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Ad esempio: se ho comprato un'obbligazione nel 2005 pagandola 102 e la rivendo oggi, nel 2009 a 97, è corretto dire che ho subito una perdita oppure devo includere nel calcolo anche gli interessi percepiti dal giorno dell'acquisto a quello della vendita?
Grazie ancora per il suo tempo
Risposta
La domanda non è così banale come può sembrare perché il calcolo del rendimento degli investimenti finanziari è abbastanza complesso. La valutazione di un investimento finanziario già concluso deve tener conto non solo di tutti i flussi finanziari che questo ha comportato, ma anche delle date in cui questi sono avvenuti e dell’imposizione fiscale. Le faccio un esempio: una cosa è in un investimento della durata di tre anni ricevere il 5% dopo un anno, un’altra percepire lo stesso 5% a scadenza. Il rendimento dello strumento nel primo caso è più elevato che nel secondo. Per quanto riguarda la fiscalità, il nostro Paese l’ha studiata così bene che solo con la vendita del prodotto potremo sapere quanto essa incide sul risultato.
Nel caso da lei riportato è maturata una minusvalenza di 5€ che andrà ricompresa nel conteggio del rendimento assieme a tutti gli altri flussi netti dell’ipotetico strumento. Nel prossimo investimento, a condizione che si possano compensare le eventuali future plusvalenze, potrà godere di un ulteriore rendimento pari al 12,5% di 5€ (l’imposta su 5€ di plusvalenza che non dovrà più versare).
Diverso è il calcolo del rendimento di uno strumento finanziario per la valutazione di un futuro acquisto. In questo caso bisognerà ricomprendere nel calcolo del rendimento tutti i flussi netti, certi al momento del conteggio, tralasciando pertanto quelli di incerta natura, valutando eventualmente la probabilità che questi si realizzino. Le cose si complicherebbero se volessimo considerare nel risultato dell’investimento anche il reinvestimento di cedole/dividendi maturati. Ma, per non confoderla, io mi fermerei qui.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Cordiali saluti
Lucio Sgarabotto
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