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Come investire i risparmi di una vita

Sono da poco in quiescenza e mi trovo a dover investire delle somme consistenti anche se non eccezionali e non sono preparata, mio marito neppure

di Lucio Sgarabotto 3 nov 2009 ore 14:32
Domanda di Carla
Mi perdoni se la disturbo, pensi che un po’ mi vergogno per il quesito che le pongo, in passato si acquistano BTP triennali e si stava tranquilli, ora non più.

Sono da poco in quiescenza e mi trovo a dover investire delle somme consistenti anche se non eccezionali e non sono preparata, mio marito neppure. In passato abbiamo usato i risparmi per comprare due case e due box e il liquido in p.c.t. che ora non rende niente.

In questo momento il nostro capitale è così investito: 1/3 in Conto Arancio, 1/3 in BTP 8/2010 3%, 1/3 RABOBANK 2015 3% (appena sottoscritti) e una liquidità di circa 80.000 sui conti che non sappiamo come investire in modo sicuro e con un rendimento piccolo ma almeno fra il 2 e il 3% netto.

La banca (Uncredit) ci consiglia i suoi prodotti quali Unicredit Univalore oppure Aviva e Inflazione più. Siamo molto perplessi. Abbiamo e vogliamo mantenere un profilo basso ma che cosa ci consiglierebbe lei? E come ripartire questi 80.000 euro?

Questi euro sono il frutto di una vita di lavoro e vorrei trattarli con rispetto ed essere trattata con rispetto anche dalla mia direttrice di banca (di cui invece non mi fido eccessivamente).
Le sarò grata se mi vorrà rispondere.

Con i migliori saluti

Risposta
Gentile lettrice, non si deve vergognare di nulla, quando si tratta dei propri risparmi è meglio una domanda in più che una in meno. E poi si ricordi del detto: “chiedere è lecito, rispondere è cortesia”.

Con la sua richiesta lei mi dà una responsabilità, a cui non mi sottraggo, che, però, per una risposta esaustiva richiederebbe ulteriori approfondimenti sulle esigenze, aspettative e caratteristiche sue e della sua famiglia. Ciò che le potrò consigliare lo ritenga pertanto, non la verità assoluta, ma un punto di riferimento per un più profondo esame dei titoli da inserire in portafoglio, tenendo oltretutto presente che tutti gli strumenti finanziari detenuti, visti i tempi che corrono, devono essere periodicamente monitorati.

Credo che per prendere qualsiasi decisione sul suo patrimonio potrebbe senz’altro esserle d’ausilio un consulente indipendente, che, non essendo un venditore di prodotti e non avendo conflitti d’interesse, potrebbe assisterla adeguatamente nella corretta allocazione dei risparmi: oltre a guadagnarci in tranquillità, con i costi che in un solo anno risparmierà gli pagherà l’onorario e potrà permettersi una vacanza con tutta la famiglia.

Entrando nel merito della questione sono sostanzialmente d’accordo sulla scelta del Conto Arancio (anche se non mi entusiasma) e del BTP, lo sono molto meno sul titolo Rabobank (ISIN: XS0445655284), alla cui sottoscrizione ha pagato costi e commissioni occulti pari al 3,80% del controvalore investito, cioè 380 Euro ogni 10.000 Euro investiti. Nel periodo di emissione del titolo i BTP di pari durata avevano un rendimento superiore di circa lo 0,50% e sul mercato era presente un’obbligazione dello stesso emittente acquistabile sotto la pari con cedola fissa del 3,375%.
I prodotti che la banca le consiglia, ad essere ottimisti, sono del tutto inefficienti.

Univalore e Inflazione più, che dovrebbero essere la stessa cosa, sono polizze unit linked (in pratica, scatole contenenti strumenti finanziari che contengono altri strumenti con la sola utilità di moltiplicare i costi). I costi di sottoscrizione ammontano all’1%; per i primi 5 anni vi sono penali di riscatto decrescenti dal 3,80% allo 0,50%; i costi annui di gestione sono astronomici: almeno il 2%, a cui bisogna aggiungere le commissioni dei fondi sottostanti.

Con Aviva credo lei si riferisca alla polizza unit linked a premio annuo Uniplan. In questo caso abbiamo: costi fissi di 24 Euro, costi su ciascun versamento pari al 3,75%, costi di riscatto per i primi 5 anni decrescenti dal 16,5% al 2%, costi di gestione medi annui (in percentuale sul capitale in gestione) dell’1,80% a cui si deve sommare l’1,20% dei fondi sottostanti. Un vero salasso! Anche se i costi sono solo un aspetto dei prodotti finanziari, con tali oneri, per remunerare anche i clienti, il gestore dovrebbe fare miracoli.

Credo non sia necessario aggiungere altro sulla qualità della consulenza della sua banca. Per i suoi risparmi io mi affiderei a soluzioni più semplici e meno onerose. Se il suo desiderio è soprattutto di dormire sonni tranquilli potrebbe ottenere una buona diversificazione investendo una parte del capitale a disposizione in titoli di stato, anche non italiani, a tasso fisso con scadenze non troppo lunghe; i rendimenti non sono esaltanti ma potrebbe approfittare di tassi più alti alla scadenza. Un’altra parte potrebbe essere investita in obbligazioni societarie (ad esempio ENI, ENEL, ecc.) a tasso variabile. Se si fida delle banche italiane, sono quotate sul mercato diverse obbligazioni emesse da B. Intesa a tasso variabile ma con un minimo garantito, che le permettono di ottenere un rendimento netto di circa il 3% se i tassi rimangono bassi, mentre, se i tassi dovessero risalire, potrebbe incassare interessi sempre più elevati.

L’acquisto di obbligazioni non farà piacere alla sua banca, pertanto si accerti prima dell’investimento che le commissioni di compravendita, di custodia, ecc. non siano eccessive, altrimenti può sempre (minacciare di) cambiare istituto. Non si preoccupi di fare altre domande se ne avesse bisogno.

Cordialmente.
Lucio Sgarabotto

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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