Azioni: come si calcola il prezzo medio di carico
Quando ci sono stati split, accorpamenti, stacchi dividendo straordinari e aumenti di capitale diventa una cosa complicatissima. Un caso concreto
di Lucio Sgarabotto 5 nov 2009 ore 12:42Domanda di Massimiliano
Buonasera, avrei bisogno di un'informazione.
Ho comprato nel 1999 in opv una trance di azioni Enel 500 a 4,30 euro l'una più 25 in bonus share, (successivamente tutte raggruppate con un rapporto di 1/2 per un totale complessivo di 262 azioni, prezzo quindi 8,6, l'una) spendendo 2.150 euro. Nel 2004 ho comprato Enel3 (600 azioni a 6,64 euro l'una più un bonus share di 48 azioni per un investimento di 3.984 euro). Attualmente ho quindi 910 azioni (648+262=910) per un investimento complessivo di 6.134 euro (2150+3984=6134).
Domanda: come calcola la banca il mio attuale prezzo medio di carico (5,53) con un controvalore investito di 5033,79 (5,53x910=5033,79)? Mi hanno detto che considerano tutti i dividendi nel calcolo, e' vero? Potete spiegarmi in modo dettagliato e chiaro come viene calcolato il prezzo medio di carico (fiscale?) nel caso specifico di Enel, cioè cosa è stato tolto dal prezzo medio di carico originale, cioè quali sono stai i dividendi straordinari e altro e se cambia in base ai futuri dividendi e come e secondo quale calcolo specifico? La banca cosa intende con il termine controvalore investito? Io ho investito 6134 euro, non 5033,79!
Grazie tante.
Buona serata
Risposta
Il calcolo del prezzo medio di carico di un’azione quando ci sono stati split, accorpamenti, stacchi dividendo straordinari e aumenti di capitale diventa una cosa complicatissima, specialmente se si deve risalire ad una parentesi temporale parecchio lunga.
Il prezzo di carico aumenta in funzione dei costi (aumentano il prezzo di acquisto) e degli accorpamenti (diminuiscono il numero di azioni e, di conseguenza, aumenta in proporzione il prezzo); diminuisce per gli split (aumenta il numero di azioni e diminuisce in proporzione il prezzo), per gli stacchi di dividendo straordinari (poiché non opera la ritenuta fiscale, viene abbassato il prezzo medio fiscale), per gli aumenti di capitale (tramite il fattore di rettifica diminuiscono il prezzo, comprensivo degli stacchi dividendo straordinari); non subisce modifiche per gli stacchi dividendo ordinari.
Nel suo caso, nel corso di dieci anni, hanno operato quasi tutti questi fattori. Vediamo in pratica che cos’è successo: dopo l’opv del 1999 lei aveva un prezzo di carico di 4,30 che è diventato pari a 4,1 (4,30*500/(500+25)=4,1)dopo l’assegnazione della bonus share. In seguito all’accorpamento in rapporto 1 a 2 il prezzo medio è diventato di 8,2 (4,3*500/262=8,2). L’acquisto del 2004 è stato effettuato ad un prezzo medio di 6,64. A questo punto il prezzo medio di carico delle 862 azioni in suo possesso era di 7,12 (6,64*600+4,3*500)/862=7,12). A novembre 2004 Enel ha staccato un dividendo straordinario di 0,33 Euro per azione che ha portato il valore di carico a 6,8 (7,12-0,33=6,8). L’assegnazione nel 2005 della secondo bonus ha incrementato il numero di azioni in suo possesso e diminuito ancora il valore di carico a 6,44 (6,8*862/910=6,44). Il dividendo straordinario del 2005, pari a 0,19 Euro per azione ha diminuito il prezzo medio a 6,25 (6,44-0,19=6,25) e l’ultimo aumento di capitale a cui, mi par di capire, lei non ha partecipato ha rettificato tale valore portandolo a 5,51 (6,44*0,8815=5,51 dove 0,8815 è il fattore di rettifica del prezzo di Enel dopo l’aumento di capitale), valore molto vicino a quanto calcolato dalla sua banca. La differenza è probabilmente imputabile agli arrotondamenti.
Quindi lei ha sì investito 6.134 Euro ma una parte, pari a 6.134-5.034=1.100 le è stata restituita sotto forma di dividendi straordinari, bonus e diritti. I dividendi ordinari pertanto non vanno a modificare il prezzo medio di carico fiscale, mentre i dividendi straordinari sì. Il valore di carico non è influenzato dai dividendi attesi, ma dai dividendi straordinari effettivamente percepiti.
Spero di avere risposto a tutte le sue domande in modo sufficientemente chiaro.
Cordialmente.
Lucio Sgarabotto
Buonasera, avrei bisogno di un'informazione.
Ho comprato nel 1999 in opv una trance di azioni Enel 500 a 4,30 euro l'una più 25 in bonus share, (successivamente tutte raggruppate con un rapporto di 1/2 per un totale complessivo di 262 azioni, prezzo quindi 8,6, l'una) spendendo 2.150 euro. Nel 2004 ho comprato Enel3 (600 azioni a 6,64 euro l'una più un bonus share di 48 azioni per un investimento di 3.984 euro). Attualmente ho quindi 910 azioni (648+262=910) per un investimento complessivo di 6.134 euro (2150+3984=6134).
Domanda: come calcola la banca il mio attuale prezzo medio di carico (5,53) con un controvalore investito di 5033,79 (5,53x910=5033,79)? Mi hanno detto che considerano tutti i dividendi nel calcolo, e' vero? Potete spiegarmi in modo dettagliato e chiaro come viene calcolato il prezzo medio di carico (fiscale?) nel caso specifico di Enel, cioè cosa è stato tolto dal prezzo medio di carico originale, cioè quali sono stai i dividendi straordinari e altro e se cambia in base ai futuri dividendi e come e secondo quale calcolo specifico? La banca cosa intende con il termine controvalore investito? Io ho investito 6134 euro, non 5033,79!
Grazie tante.
Buona serata
Risposta
Il calcolo del prezzo medio di carico di un’azione quando ci sono stati split, accorpamenti, stacchi dividendo straordinari e aumenti di capitale diventa una cosa complicatissima, specialmente se si deve risalire ad una parentesi temporale parecchio lunga.
Il prezzo di carico aumenta in funzione dei costi (aumentano il prezzo di acquisto) e degli accorpamenti (diminuiscono il numero di azioni e, di conseguenza, aumenta in proporzione il prezzo); diminuisce per gli split (aumenta il numero di azioni e diminuisce in proporzione il prezzo), per gli stacchi di dividendo straordinari (poiché non opera la ritenuta fiscale, viene abbassato il prezzo medio fiscale), per gli aumenti di capitale (tramite il fattore di rettifica diminuiscono il prezzo, comprensivo degli stacchi dividendo straordinari); non subisce modifiche per gli stacchi dividendo ordinari.
Nel suo caso, nel corso di dieci anni, hanno operato quasi tutti questi fattori. Vediamo in pratica che cos’è successo: dopo l’opv del 1999 lei aveva un prezzo di carico di 4,30 che è diventato pari a 4,1 (4,30*500/(500+25)=4,1)dopo l’assegnazione della bonus share. In seguito all’accorpamento in rapporto 1 a 2 il prezzo medio è diventato di 8,2 (4,3*500/262=8,2). L’acquisto del 2004 è stato effettuato ad un prezzo medio di 6,64. A questo punto il prezzo medio di carico delle 862 azioni in suo possesso era di 7,12 (6,64*600+4,3*500)/862=7,12). A novembre 2004 Enel ha staccato un dividendo straordinario di 0,33 Euro per azione che ha portato il valore di carico a 6,8 (7,12-0,33=6,8). L’assegnazione nel 2005 della secondo bonus ha incrementato il numero di azioni in suo possesso e diminuito ancora il valore di carico a 6,44 (6,8*862/910=6,44). Il dividendo straordinario del 2005, pari a 0,19 Euro per azione ha diminuito il prezzo medio a 6,25 (6,44-0,19=6,25) e l’ultimo aumento di capitale a cui, mi par di capire, lei non ha partecipato ha rettificato tale valore portandolo a 5,51 (6,44*0,8815=5,51 dove 0,8815 è il fattore di rettifica del prezzo di Enel dopo l’aumento di capitale), valore molto vicino a quanto calcolato dalla sua banca. La differenza è probabilmente imputabile agli arrotondamenti.
Quindi lei ha sì investito 6.134 Euro ma una parte, pari a 6.134-5.034=1.100 le è stata restituita sotto forma di dividendi straordinari, bonus e diritti. I dividendi ordinari pertanto non vanno a modificare il prezzo medio di carico fiscale, mentre i dividendi straordinari sì. Il valore di carico non è influenzato dai dividendi attesi, ma dai dividendi straordinari effettivamente percepiti.
Spero di avere risposto a tutte le sue domande in modo sufficientemente chiaro.
Cordialmente.
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