Conti dormienti, difficile calcolare il saldo

Domanda - Le scrivo per una informazione: mia madre ha trovato un libretto di risparmio al portatore che risale (ultimo movimento) al 1964. E' possibile fare qualcosa? Abbiamo verificato che non rientra nella lista dei conti dormienti e la banca popolare di Milano non da' nessuna risposta. Come possiamo muoverci? Come posso calcolare la cifra ad oggi in euro per vedere se l'importo è superiore a euro 100?
 
La ringrazio e attendo Suo cortese riscontro.

Risposta - Per verificare il saldo di un deposito ad una certa data è necessario conoscere le condizioni su di esso applicate, compresi imposte e bolli comunque gravanti.

Anche conoscendo le condizioni in vigore nel 1964 sarebbe improbo calcolare correttamente il saldo poiché l’istituto di credito avrà sicuramente variato i tassi nel corso del tempo e, fino a pochi anni fa, non aveva nemmeno la necessità di avvisare la clientela a riguardo.

Si possono fare molte ipotesi per aggiornare il saldo: gli ultimi tassi vigenti conosciuti, il tasso d’inflazione, i tassi dei BOT e così via. A seconda del parametro che si usa il risultato cambia.

Tutto ciò, inoltre, si scontra con la giurisprudenza chiamata a far luce su casi simili che, spesso, ha dichiarato la prescrizione decennale dei libretti di deposito a partire dall’ultima movimentazione. Secondo una certa giurisprudenza, di recente manifestazione, la prescrizione dovrebbe partire dal momento in cui la banca esplicita la volontà di recedere dal contratto. Ciò potrebbe permettere il recupero delle somme dimenticate nei depositi, ma per far questo è necessario intentar causa alla banca e, a fronte di ancora nessuna sentenza favorevole ai risparmiatori, affrontare pertanto il rischio di buttare altri soldi dalla finestra.

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Perciò, nel suo caso, se la cifra depositata nel conto è elevata può valer la pena affrontare i costi di una causa, altrimenti è meglio lasciar perdere.

Un consiglio: non si faccia troppo illudere dai moltiplicatori di pani e pesci, usano lo stratagemma di trasformare poche lire in milioni di euro per farsi pubblicità e accalappiare qualche cliente.

Cordialmente.
Lucio Sgarabotto
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