Libretti al portatore: addio dal 2019
Chi l’avrebbe mai detto che il libretto al portatore sarebbe scomparso? Funzionava come un salvadanaio, simbolo di un regalo che i nonni facevano ai nipoti, ma utilizzati anche dai malviventi per riciclare denaro. Dal primo gennaio 2019 i libretti al portatore non saranno più ammessi. Con multe salatissime per chi non li estingue
di Francesca Secci 27 ago 2018 ore 12:38Sarà capitato a molti, da bambini, di ricevere in occasione di una festività o di un compleanno, una bustina contenente una piccola somma di denaro. Noi, ignari e forse anche un po’ dispiaciuti di non avere come regalo un giocattolo nuovo, ringraziavamo educatamente. Ed è proprio in quel momento che qualcuno pronunciava la frase di rito “mettili sul libretto!”. Questa consuetudine, che era parte del costume del tempo, assume ora un sapore nostalgico e vagamente retrò, specialmente da quando i libretti al portatore saranno definitivamente sorpassati dalla recente normativa che li ha dichiarati fuorilegge. Rimarranno, invece, i libretti nominativi. Vediamo i motivi e come fare per non inciampare in sgradevoli sanzioni amministrative.
COSA SONO I LIBRETTI AL PORTATORE
Radicati nella cultura del risparmio italiano, i libretti al portatore bancari e postali sono supporti cartacei che normalmente vengono distribuiti dopo aver aperto un conto di risparmio. All’interno sono annotate tutte le transazioni come prelievi, depositi, crediti, spese e interessi. Rispetto al conto corrente, le transazioni sono limitate a pochi servizi. Alcune banche ne offrono qualcuno come l’accredito della pensione o l'emissione di una carta di debito, utilizzabile presso qualsiasi sportello bancomat.
Un’altra caratteristica connotativa del libretto è che il saldo non può mai essere negativo perché non è possibile prelevare più di quanto si è versato.
Si tratta senza ombra di dubbio uno strumento comodo per mettere i soldi da parte.
Perché sono diventati illegali i libretti al portatore? Perché non erano nominativi, non consentivano quindi la tracciabilità e per questo motivo abbondavano gli illeciti quali il riciclo del denaro sporco. Per riscuotere una certa somma di denaro in banca o alle poste utilizzando il libretto al portatore, era sufficiente soltanto esibirlo, senza mostrare nessun altro tipo di documento.
Da anni, la politica economica si è concentrata sulla limitazione della liquidità, in particolare per rallentare l'economia sommersa, ma i risultati sono difficili da individuare.
LA NORMATIVA SUI LIBRETTI AL PORTATORE
Il decreto legislativo 90/2017 adottato il 25 maggio 2017 sull'attuazione della direttiva UE 2015/849 sulla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è entrato in vigore il 4 luglio 2017.
La legge ha proibito conti o libretti di risparmio in modo anonimo o con un titolo fittizio, sia in Italia che all’estero. Dal 4 luglio 2017 infatti non è più possibile emettere libretti al portatore, ma soltanto nominativi, che funzionano in modo del tutto simile, ma sono nominali e quindi tracciabili.
L'articolo 3 del decreto legislativo 90/2017 ha modificato gli articoli che vanno da 49 a 51 del decreto del 21 novembre 2007 n. 231 su “Limitazioni all'uso del contante e dei titoli al portatore”. La legge oggi in vigore afferma che le banche o gli uffici postali sono tenuti a emettere esclusivamente libretti di deposito nominativi, estendendo il divieto di apertura di libretti di risparmio con analoghi strumenti, presso Stati esteri.
Negli anni precedenti si era tentato di arginare il problema legato al trasferimento del denaro attraverso libretti al portatore. Per esempio, il decreto Salva-Italia (n. 201/2011) all'art. 12 aveva ridotto il limite per l'apertura e il trasferimento di conti di libretti al portatore (bancari e postali) da 2.500 euro a mille euro. Inoltre, i libretti con un credito superiore a 999,99 euro avrebbero dovuto essere regolarizzati entro il 31 marzo 2012, pena una multa di almeno 3.000 euro. Ci sono stati centinaia di casi nei quali si è scoperto dell’esistenza della multa solo dopo la liquidazione del libretto, generando numerose polemiche.
Ma se dal luglio 2017 non è più possibile per una banca o per la posta emettere un libretto al portatore, dal 2019 nessun risparmiatore potrà possederne uno.
COME CHIUDERE UN LIBRETTO AL PORTATORE
Se si è in possesso di un libretto al portatore, entro e non oltre il 31 dicembre 2018, è possibile recarsi in banca o in un ufficio postale, dove è possibile percorrere tre strade:
- trasferire i soldi su un conto corrente
- richiedere la conversione in un libretto nominativo
- richiedere i contanti
Cosa succede se il portatore originario di un libretto è deceduto? I conti personali registrati diventano parte dell'eredità se, in caso di morte, sono detenuti dal defunto o detenuti da terzi a loro nome (ad esempio nel caveau di un istituto di credito). Pertanto, gli eredi sono gli unici soggetti legittimati ad estinguere il conto.
In ogni caso, la banca o le poste sono tenute ad avvertire il proprietario del libretto.
GLI IMPORTI DELLE MULTE
I trasferimenti di denaro tramite libretto sono diventati fuorilegge dal 4 luglio 2017 e queste transazioni illegali possono causare multe molto elevate.
A partire dal primo gennaio 2019, saranno applicate nuove regole per conformarsi alle norme europee antiriciclaggio nel settore dei libretti, oltre che del contante e degli assegni. Queste nuove regole sono molto più rigide rispetto alle precedenti e chi non le rispetta sarà multato (anche chi possiede una somma irrisoria o chi non vorrebbe recarsi alla banca o alle poste perché ritiene sia una perdita di tempo).
Il costo delle multe è stabilito ed è davvero ingente. Se le regole non dovessero essere rispettate, le multe voleranno verso le stelle con penalità dal 10% al 40% dell'importo depositato sul conto.
Per un libretto al portatore trasferito o non estinto la multa volerà intorno ai 250 e ai 500 euro.
NUOVE REGOLE ANCHE PER I TRASFERIMENTI DI CONTANTE
Se ci dovessimo trovare in possesso di un libretto al portatore dall’ingente valore, dobbiamo ricordarci che la legge attuale prevede il divieto di trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, se il valore è uguale o superiore a 3,000 euro.
Come comportarsi in questi casi? Il trasferimento di denaro contante oltre 3.000 euro può essere effettuato tramite banche, Poste Italiane, istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento. Le parti coinvolte e l'agente autorizzato che ha effettivamente accettato l'incarico per iscritto, consegna alla parte creditrice il denaro contante, rilevando l'operazione, determinando le parti interessate e comunicando i dati al registro fiscale dell'Agenzia delle Entrate.
In caso di violazione, sarà applicata una multa compresa tra i 3mila e i 50mila euro (l'ammenda è chiaramente pari all'importo trasferito). La sanzione riguarda entrambi i soggetti che hanno partecipato all'operazione.
Un prelievo o un pagamento in contanti di oltre 10mila euro invece fa scattare la notifica alla Banca d'Italia. Il rapporto non attiverà ispezioni o indagini immediate, ma le informazioni saranno incluse nel più ampio database utilizzato per combattere l'evasione fiscale e la criminalità internazionale.
GLI ULTIMI MESI DEL LIBRETTO
Quello del 31 dicembre 2018 sarà un addio che coinvolgerà molte persone, se si considera che nel bilancio al 31 dicembre 2016 solo le Poste avevano una consistenza dei libretti di risparmio (sia al portatore che nominativi) per un valore di 119 miliardi, a testimonianza della loro popolarità.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.