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Farmer market: una spesa di qualità e low cost

di Andrea Di Turi 24 giu 2010 ore 11:37
La filiera corta al servizio della qualità e della covenienza. I farmer market, detti anche mercati del contadino, permettono di acquistare prodotti agroalimentari direttamente dal produttore. Prodotti naturali, e per giunta a chilometri zero o quasi, prodotti la cui commercializzazione non comporta impatti particolarmente nocivi in termini di inquinamento provocato dal trasporto.

Un modo innovativo, e allo stesso tempo antico, di far incontrare domanda e offerta di prodotti agroalimentari, che si va diffondendo in Italia a macchia d’olio. Anche su internet.

Caratteristiche e vantaggi dei farmer market


I farmer market, come si può leggere sul sito italiano di riferimento, accessibile anche da www.farmersmarket.it, sono “mercati senza mercanti”, dove cioè la vendita avviene direttamente dall’azienda agricola al consumatore, senza ulteriori intermediari. Se ne contano ormai a centinaia in tutt’Italia, con un tasso di crescita a tre cifre nel 2009, come è possibile leggere a questa pagina.

In Italia, i farmer market sono stati regolamentati dalla Legge Finanziaria 2007. In materia sono poi intervenuti anche provvedimenti successivi, fra cui ad esempio il Ddl approvato all’inizio del  marzo scorso. Il sito del Governo vi dedica un ampio dossier.

I farmer market propongono una filiera corta, a chilometri zero, rispettosa dell’ambiente perché riduce al minimo i costi, anche ambientali, del trasporto della merce. E consentono di riscoprire le produzioni tipiche del proprio territorio, nonché i prodotti di stagione.

Nei farmer market trovano posto soprattutto quei piccoli e piccolissimi produttori che faticano ad avere spazio nei circuiti tradizionali della distribuzione. Proprio quei produttori che più spesso utilizzano tecniche di coltivazione biologiche, naturali, che meno o per nulla fanno ricorso a prodotti chimici.

Per il consumatore, l’esperienza d’acquisto in un farmer market per certi versi è simile a quella di un mercato tradizionale, per altri è completamente diversa. La differenza è che ci si trova di fronte il produttore stesso, che può quindi dare tutte le indicazioni del caso sui prodotti e sui metodi di produzione. Tra consumatore e produttore, quindi, è facile si instauri un rapporto di fiducia personale, che rende l’esperienza del farmer market non solo economica ma anche sociale, qualitativa dal punto di vista umano.

Per quanto riguarda i prezzi, va detto che la prima caratteristica dei farmer market è l’attenzione a qualità, freschezza e salubrità dei prodotti. Ciò significa che non necessariamente i prezzi al consumatore sono più bassi rispetto all’acquisto attraverso altri canali, anche se in larga parte dei casi sì: alcune stime dicono che la spesa nel farmer market consente risparmi tra il 30 e il 60%.

Come trovarli

Sul sito dei farmer market italiani è disponibile un motore di ricerca che permette di individuare quelli presenti sul territorio e verificare i giorni e/o i periodi in cui si tengono (il sito mette anche a disposizione una toolbar da installare nel proprio browser per essere sempre aggiornati sulle ultime novità).

Solitamente hanno una cadenza settimanale, ma è possibile anche trovare farmer market che si svolgono una volta al mese, come nel caso di “Terra di Prato“, promosso nella città toscana dall’assessorato alle attività produttive. Oltre alla ricerca per parola-chiave, sono previste opzioni di ricerca per provincia, regione, per distanza (da 1 a 200 chilometri) e per codice postale.

All’interno della categoria mercati del contadino, il motore di ricerca permette di scegliere ad esempio fra quelli coperti (spacci), quelli tradizionali, quelli che sono frutto di iniziative di partenariato tra associazioni e soggetti pubblici o privati, oppure ancora quelli gestiti da Slow Food (Mercati della Terra Slow Food).

Slow Food ha infatti realizzato una rete di mercati, in Italia e all’estero (Israele, Libano, Romania), fra cui quello attivo a Milano, inaugurato alla fine dello scorso anno, e quello di Bologna, che ha una sua pagina sul social network Facebook.

A Grosseto c’è un farmer market alimentato da pannelli fotovoltaici. Uno degli ultimi, invece, ha aperto a Meldola (Forlì). E a Catania il farmer market si tiene fino a dicembre la prima e terza domenica di ogni mese, agosto escluso.

Anche Coldiretti, organizzazione di riferimento per gli imprenditori agricoli in Italia, ha dato vita a una rete di farmer market denominati “I mercati di Campagna Amica”, dove i produttori accreditati si impegnano a garantire ai consumatori un risparmio di almeno il 30% rispetto ai prezzi dei prodotti confrontabili. Per trovare il mercato più vicino, basta consultare la mappa interattiva sul sito dei mercati di Campagna Amica e cliccare sulla regione e provincia d’interesse: per ogni mercato sono indicati indirizzo, giorno e orari di apertura, i prodotti in vendita e i riferimenti per chi desidera ulteriori informazioni.

Un’evoluzione continua. Anche online

L’esperienza dei farmer market è in continua evoluzione verso nuove forme di sperimentazione e di proposta ai consumatori. È caso di Ravenna, dove aziende ortofrutticole che praticano la coltivazione biologica hanno cominciato a proporre le “cassette del contadino”, con prodotti vari di frutta e verdura di stagione, a sorpresa, raccolti lo stesso giorno della consegna, che vengono recapitati a domicilio (con un costo intorno ai dieci euro a cassetta e possibilità di abbonamenti).

Un’altra modalità che si va diffondendo anche da noi, ben radicata ad esempio negli Usa, è quella del “pick your own”, in cui il consumatore può acquistare i prodotti direttamente nell’orto del contadino, raccogliendoli con le proprie mani e quindi con la possibilità di ottenere un risparmio ancora più sensibile.

Da metà maggio, inoltre, il portale dei farmer market ha attivato un mercatino online. Si tratta più che altro di un servizio vetrina dei prodotti che vengono venduti dalle aziende agricole. Vi si possono trovare schede con brevi descrizioni dei prodotti che le singole aziende commercializzano, anche con le relative foto e i prezzi indicativi ai quali sono venduti. Non è possibile però acquistare direttamente sul sito. Per farlo, occorre seguire il link che reindirizza verso il sito dell’azienda agricola.

L’elenco, che è ancora abbastanza ristretto ma destinato con ogni probabilità ad ampliarsi, si può ricerca per nome del produttore o per tipologie di prodotto, che attualmente comprendono: carni e salumi, confetture e marmellate, dolci, olio, vini, sottaceti e sottoli, salse e paté, ceste e composizioni varie, formaggi, frutta e verdura.

In ogni caso, prima di qualsiasi acquisto, online e non, può essere utile tenere presente il decalogo della spesa sostenibile contro la crisi.


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