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Le pensioni del Governo Monti

La manovra SalvaItalia contine rilevanti interventi in ambito pensionistico. Procediamo ad una analisi dettagliata delle principali novità.

di Federico Nicastro 5 dic 2011 ore 14:17
Ieri 4 dicembre 2011 è stato presentato il disegno di legge avente ad oggetto la manovra finanziaria del governo “tecnico” presieduto dal prof. Mario Monti (APPROFONDIMENTO). Una manovra da oltre 24 miliardi, i cui interventi in ambito pensionistico sono molti è rilevanti: dall’introduzione del metodo contributivo pro-rata per tutti, all’innalzamento dell’età pensionabile, alla cancellazione della finestra mobile e delle pensioni di anzianità, per finire alle nuove regole di rivalutazione. Procediamo ad una analisi dettagliata delle principali novità.

Metodo contributivo pro-rata - A partire dal 1°gennaio 2012 le regole per il calcolo della pensione saranno uguali per tutti. Il montante da liquidare al momento del collocamento a riposo, sarà calcolato sulla base dei contributi versati nell’arco di tutta la carriera lavorativa. Tutti, anche coloro che, in base alla vecchia riforma Dini, erano stati salvati perché avevano versato 18 anni interi di contributi alla data del 31 dicembre 1995, avranno una parte di pensione (la quota dal 2012 in poi) calcolata sulla base del metodo contributivo.

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Innalzamento dell’età pensionabile - Uomini: a partire dal 2012 potranno andare in pensione con 42 anni e un mese di contribuzione indipendentemente dall’età. Inoltre è prevista una fascia di pensionamento compresa tra i 66 e i 70 anni; chi lascerà il lavoro prima dell’età massima prevista, subirà una penalizzazione pari al 2% per ogni anno. Donne: a partire dal 2012 l’età di pensionamento delle lavoratrici dipendenti sarà alzata da 60 a 62 anni, per passare a 64 nel 2014, 65 nel 2015 fino al raggiungimento dei 66 anni nel 2018. Le lavoratrici autonome avranno, invece, dal 2012, un innalzamento dell’età a 63 anni e mezzo. Tuttavia, chi, entro il 31 dicembre 2011, maturerà i requisiti per la pensione di anzianità (40 anni interi di contribuzione) avrà la possibilità di essere collocato a riposo senza subire alcuna penalizzazione. Il requisito minimo di anzianità contributiva rimane, si per le donne che per gli uomini, di 20 anni e rimangono, inoltre, invariate le norme sull’aspettativa di vita che, dal 2013, allungano l’età di 3 mesi.

Fine delle pensioni di anzianità, sistema quote e finestra mobile - Dal 2012 le pensioni saranno solo di due tipi: la pensione di vecchiaia ordinaria e la pensione anticipata, che sostituirà la pensione di anzianità. Scomparirà definitivamente il meccanismo delle quote (somma tra anni di età e anni interi di contributi versati), e scompariranno anche le cosiddette finestre mobili, che spostavano il collocamento a riposo di 12 mesi per i lavoratori dipendente e 18 mesi per i lavoratori autonomi (saranno incorporate nell’innalzamento dell’età anagrafica).

Rivalutazione delle pensioni
- Sarà salvata circa la metà dei pensionati italiani, che attualmente vive con meno di 1.000 Euro al mese. Infatti, le pensioni pari a due volte il trattamento minimo (circa 935 Euro), avranno, anche per il 2012 e per il 2013, un'indicizzazione pari al 100% rispetto all’aumento del tasso di inflazione.


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Federico Nicastro
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