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Dalla 1 alla 17: le generalità

Per capire di cosa si parla, bisogna avere un lessico comune e riconoscere il significato dei termini. Questo è il senso di questo primo “approccio” generale: che apra le porte alla comprensione di quello che seguirà

di Antonio Lucenti 5 mag 2009 ore 12:02

1) Cos’è il TFR?
Un accantonamento annuo effettuato dal datore di lavoro, del 6,91% della retribuzione annua lorda, rivalutata a fine anno dell’1,5% più un’aggiunta del  75% dell’Istat.

2) Qual è l’uso del TFR?
Poiché il TFR è una retribuzione differita nel tempo, custodita dal datore di lavoro, veniva consegnata dallo stesso al lavoratore all’interruzione del rapporto. Dall’1 gennaio 2007, relativamente al TFR in via di maturazione, sono proposte 2 utilizzazioni possibili:

  1. lasciarlo presso il datore di lavoro come in precedenza, con le stesse condizioni;
  2. conferirlo ad un fondo “a scopo previdenziale” che prevede condizioni potenzialmente migliorative  ed agevolazioni fiscali.
3) Cos’è una “forma pensionistica complementare”?
Una forma di accantonamento in un “fondo comune a scopo previdenziale” istituito con regole particolari, disciplinate nel dettaglio dalla norma vigente, ed autorizzato dalla “Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP).

4) Quali sono le regole che distinguono un fondo “a scopo previdenziale”?
  1. alla contribuzione possono partecipare il datore di lavoro ed il lavoratore, in seguito ad accordi presi tra di essi o con le rappresentanze sindacali;
  2. l’erogazione avviene parte (massimo il 50%) in capitale e parte in rendita (pensione);
  3. vengono riconosciuti una serie di sgravi fiscali (deduzione, aliquote agevolate) a vantaggio dell’aderente;
  4. l’erogazione avviene con modalità assicurative;
  5. è soggetto alla vigilanza della COVIP.
5) Qual è la differenza con un fondo comune aperto senza scopo previdenziale?
  1. il fondo comune aperto “normale” può essere liquidato in parte o totalmente in qualsiasi momento, a richiesta dell’investitore, che riceve tutto il capitale maturato;
  2. il fondo “normale” non ha necessità di autorizzazione  COVIP.

6) Come funziona un fondo comune?
Sia nel caso del “normale” quanto del ”previdenziale”:

  1. SGR (Società di Gestione del Risparmio): ”istituisce, promuove, amministra” e gestisce (definisce la strategia di investimento) e negozia i titoli sul mercato;
  2. Fondo: raccoglie le adesioni e supervisiona l’amministrazione;
  3. Banca depositaria detiene materialmente il denaro e controlla la congruità operativa e normativa;
  4. Commissione di controllo (una o più di una per i fondi pensione) controlla tutto.

7) Il fondo comune propone un unico comparto di investimento?
Sia nel caso del “normale” quanto del ”previdenziale”:

  1. no: propone vari “comparti” differenziati per diverse strategie di investimento, adatti alla diversa propensione al rischio degli aderenti.

8) Come si valutano i rendimenti di fondi comuni?
A seconda del comparto, viene attribuito un indice di riferimento (benchmark) al quale si può paragonare il risultato del fondo. Una specie di linea 0 per evidenziare un rendimento maggiore o minore. Non un rendimento negativo o positivo.

9) Il comparto di un fondo comune può avere rendimenti negativi?
Sì.

10) Un fondo comune può sterilizzare la possibilità di rendimenti negativi?
Sì, se prevede e gestisce un comparto dedicato.

11) Un fondo comune può garantire un rendimento minimo?
Sì, se prevede e gestisce un comparto dedicato.

12) Come si configura materialmente la partecipazione in un fondo comune?
All’aderente viene assegnato un numero di quote, che riflettono, ciascuna, il valore unitario del patrimonio del comparto. La somma del valore di tali quote dà il valore del patrimonio del fondo al netto di spese e tasse, alla chiusura della giornata borsistica.

13) Si possono conoscere quali sono i costi applicati?
Sì. Sono indicati nella documentazione contrattuale, nella forma di una tabella esemplificativa standardizzata: indicatore sintetico dei costi.

14)Si può sospendere il conferimento del TFR nel fondo a scopo previdenziale?
L’accantonamento nel fondo, una volta iniziato,  non si può sospendere, fintanto che il lavoratore ha diritto a riceverlo dal datore di lavoro.

15) Si può accendere il conferimento del TFR nel fondo a scopo previdenziale anche se in prima battuta si è scelto di lasciarlo in azienda?
Sì.

16) Si può sospendere il conferimento volontario nel fondo “a scopo previdenziale”?
Sì.

17) Ci sono penalità per la sospensione del conferimento volontario?
No.


Antonio Lucenti
lucenti@antoniolucenti.it

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