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Come scegliere il fondo pensione più adatto a te

A cosa fare attenzione quando si sceglie il fondo su cui investire per la propria pensione

di Marco Picetti 15 set 2010 ore 10:24
Articolo a cura di Nafop.org

La riforma pensionistica Dini dell’Agosto 1995, che ha introdotto il sistema di calcolo contributivo per tutti i lavoratori di prima occupazione dopo il 31/12/1995, prevede che pensione pubblica sia strettamente legata all’ammontare dei contributi versati nel corso dell’attività lavorativa e non più al livello delle ultime retribuzioni percepite.

Ciò comporta una progressiva riduzione dell’assegno pensionistico che dovrà necessariamente essere integrato attraverso forme di accantonamento volontario (piani di accumulo finanziari, immobili…) o mediante l’adesione al sistema dei Fondi Pensione.

Per una corretta pianificazione previdenziale è fondamentale prima di tutto eseguire una stima della pensione pubblica futura e conoscere di conseguenza quanto sarà necessario accantonare per mantenere inalterato il tenore di vita al termine dell’attività lavorativa. Per scegliere il Fondo pensione più adatto devono essere esaminate diverse variabili ad iniziare dalla categoria lavorativa a cui appartieni.

Fondi pensione per lavoratori dipendenti del settore privato


Per prima cosa è opportuno verificare se esiste un Fondo pensione appositamente istituito per il settore lavorativo cui appartieni (detti anche Fondi Chiusi). Ad esempio, per la categoria di lavoratori del settore metalmeccanico esiste il fondo Cometa, per quelli appartenenti al settore chimico il fondo Fonchim.

Sono stati istituiti inoltre dei Fondi pensione a carattere regionale come, ad esempio, il Laborfonds che raccoglie le iscrizioni di tutti i lavoratori dipendenti del Trentino Alto Adige senza alcuna distinzione di categoria.

Per classi di lavoratori quali i dirigenti di aziende industriali, dipendenti di aziende municipalizzate e di banche o assicurazioni è possibile aderire ai fondi Pensione preesistenti così denominati perché istituiti prima del 28/04/1993 (Ad esempio: Previndai – Fondo dirigenti industriali; Fopen – Fondo dipendenti gruppo Enel).

Fondi pensione per lavoratori dipendenti del settore pubblico


Per i dipendenti pubblici è stato istituito un solo fondo pensione destinato esclusivamente ai lavoratori del settore scolastico denominato Espero.

Fondi pensione per lavoratori autonomi e professionisti


Se svolgi un lavoro autonomo nel commercio, nell’artigianato o nella distribuzione o sei un professionista come un dentista potresti aderire a fondi di natura collettiva appositamente istituiti come Fondartigiani e Fondodestisti.

I fondi pensione aperti


In alternativa è possibile optare per i Fondi pensione aperti o per i piani di integrazione pensionistica. I Fondi pensione aperti, contrariamente ai fondi Chiusi che nascono sulla base di accordi collettivi di natura sindacale o aziendale, sono istituiti su iniziativa di Banche ed Assicurazioni e sono liberamente accessibili sia da lavoratori dipendenti che autonomi. L’adesione ai Fondi aperti avviene principalmente in forma individuale, sebbene sia prevista la possibilità di aderire in forma collettiva mediante uno specifico accordo aziendale.

Il terzo pilastro della previdenza


I Fondi chiusi e quelli aperti rappresentano ciò che viene definito il secondo pilastro previdenziale. I piani di integrazione pensionistica, promossi dalle Compagnie di Assicurazioni e introdotti con D.lgs. 47/2000, costituiscono invece il cosiddetto terzo pilastro.

Essi si distinguono in prodotti tradizionali o collegati ai fondi comuni di investimento e risultano essere tra i prodotti maggiormente remunerativi per le reti di vendita (assicuratori e promotori finanziari) in quanto decisamente più costosi e meno trasparenti rispetto a Fondi chiusi e Fondi aperti.

Il dipendente che aderisce ad un Fondo chiuso o ad un Fondo pensione aperto frutto di un accordo collettivo/aziendale, avrà diritto anche ad un contributo da parte del datore di lavoro (cui si aggiunge la quota in capo al lavoratore e quella relativa al TFR maturando) mediante quantificabile nell’1% della retribuzione annua lorda.

Come scegliere il fondo pensione


Prima di compiere la scelta definitiva è opportuno verificare la bontà della gestione del Fondo dal punto di vista amministrativo e finanziario.

Amministrativo

Verifica il numero di iscritti al Fondo: le dinamiche del mercato del lavoro e il progressivo invecchiamento della popolazione in alcuni casi hanno ridotto sensibilmente il numero degli aderenti comportando il rischio di liquidazione anticipata. Controlla se il Fondo prescelto è vigilato dalla Covip, ovvero dalla Commissione di Vigilanza dei Fondi pensione e le modalità con le quali è possibile interagire con gli uffici amministrativi. Da non trascurare l’eventuale presenza di garanzie aggiuntive come la possibilità di continuare i versamenti a fronte di licenziamento o cassa integrazione.

Finanziario

Controlla il grado di diversificazione del Fondo scegliendo il comparto più idoneo rispetto al tuo profilo rischio/rendimento ed al tuo orizzonte temporale che generalmente coincide con la data di pensionamento.

Esistono comparti prudenti con rendimenti minimi garantiti (o con obiettivi di rendimento prossimi a quelli previsti per la rivalutazione del TFR) e comparti più aggressivi con una componete rilevante investita in azioni. Alcuni fondi offrono anche la possibilità di aderire all’opzione lifecycle: una sorta di pilota automatico che gestisce i versamenti modulando il grado di rischio in base al ciclo di vita dell’aderente. In altre parole, all’avvicinarsi della pensione il fondo sposterà gradualmente le somme da un profilo azionario ad uno obbligazionario.

Controlla inoltre l’andamento storico del comparto cercando di confrontare il rendimento del fondo con parametri oggettivi di mercato. Nell’ipotesi di un comparto prudente il rendimento può essere raffrontato, ad esempio, con la rivalutazione annua storica del TFR o con l’indice dei prezzi al consumo (inflazione).

Un’altra componete importante da considerare sono i costi di gestione del Fondo che generalmente vengono sintetizzati mediante la voce ISC (indice sintetico di costo).
I Fondi più convenienti sono quelli chiusi o di categoria, seguiti da quelli aperti e dai piani di integrazione pensionistica.

In generale il consiglio è quello non dimenticarsi dell’investimento ma di tenerlo costantemente sotto controllo, soprattutto nel caso in cui la scelta sia ricaduta su un profilo azionario.
Un’ultima cosa, se pensi di avere ancora qualche dubbio da sciogliere, rivolgiti a consulenti professionalmente preparati che lavorino esclusivamente nel tuo interesse.


Per approfondimenti:

I quattro pilastri della previdenza

Fondi Pensione: cosa sono e come sceglierli

Quanto risparmiare per la pensione


Marco Picetti
Consulente finanziario indipendente
Per informazioni
www.ifa-nordest.it
m.picetti@ifa-nordest.it


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