Il mutuo a tasso variabile con rata protetta
Il vantaggio di un limite massimo dell’importo, ma la durata può aumentare
di Paolo Buro 16 ott 2009 ore 13:17Articolo a cura di ProfessioneFinanza.com
Questa tipologia di mutuo a tasso variabile prevede un limite massimo di variabilità della rata del mutuo. Il mutuo a tasso variabile con rata protetta favorisce l'accesso a una forma di tasso variabile con la certezza che le rate non potranno subire variazioni consistenti, in quanto verranno vincolate dal contratto.
In pratica chi decide di accendere un mutuo di questo tipo, ha la possibilità di esser certo che anche qualora l'indice EURIBOR, subisse pesanti aumenti, la rata non supererà quanto pagato in media fino a quel momento. L'unica variazione in aumento sarà quella determinata dagli indici ISTAT (di solito tra il 2 e il 3%).
Questa soluzione permette di pagare tassi più bassi come previsto dai mutui a tasso variabile e di aver la sicurezza di non pagare improvvisamente rate estremamente alte come previsto dai mutui a tasso fisso.
Lo svantaggio è che per compensare le variazioni e gli aumenti non addebitati sulla specifica rata in quel momento, la durata del mutuo può aumentare di qualche anno. In pratica se alla fine di 15 anni ci sono stati aumenti degli indici EURIBOR del TOT% che non ci sono stati addebitati subito, questi li pagheremo con rate costanti nel 16°e/o 17° anno.
Vantaggi
Il tasso variabile è più contenuto rispetto a quello del tasso fisso. In caso di rialzo dei tassi il mutuatario non dovrà sopportare un eccessivo onerosità della rata.
Svantaggi
Lo svantaggio di questa tipologia di mutuo risiede nell’incognita di durata. Infatti il mutuatario non ha la certezza a priori di sapere la scadenza del suo mutuo.
In pratica chi decide di accendere un mutuo di questo tipo, ha la possibilità di esser certo che anche qualora l'indice EURIBOR, subisse pesanti aumenti, la rata non supererà quanto pagato in media fino a quel momento. L'unica variazione in aumento sarà quella determinata dagli indici ISTAT (di solito tra il 2 e il 3%).
Questa soluzione permette di pagare tassi più bassi come previsto dai mutui a tasso variabile e di aver la sicurezza di non pagare improvvisamente rate estremamente alte come previsto dai mutui a tasso fisso.
Lo svantaggio è che per compensare le variazioni e gli aumenti non addebitati sulla specifica rata in quel momento, la durata del mutuo può aumentare di qualche anno. In pratica se alla fine di 15 anni ci sono stati aumenti degli indici EURIBOR del TOT% che non ci sono stati addebitati subito, questi li pagheremo con rate costanti nel 16°e/o 17° anno.
Vantaggi
Il tasso variabile è più contenuto rispetto a quello del tasso fisso. In caso di rialzo dei tassi il mutuatario non dovrà sopportare un eccessivo onerosità della rata.
Svantaggi
Lo svantaggio di questa tipologia di mutuo risiede nell’incognita di durata. Infatti il mutuatario non ha la certezza a priori di sapere la scadenza del suo mutuo.
Paolo Buro
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