Cosa sono i Project Bond
Una delle proposte che sono state avanzate per rilanciare le economie del vecchio Continente a livello unitario è una forma particolare di “obbligazioni a progetto”: i project bond.
di Giacomo Saver 29 mag 2012 ore 14:22Immaginiamo, ad esempio, un'azienda che voglia acquistare uno specifico macchinario da utilizzare all'interno del processo produttivo. O un Ente che voglia realizzare un'importante opera pubblica. In entrambi i casi è possibile emettere un prestito obbligazionario, finalizzato alla realizzazione di quell'opera o all'acquisto di quel macchinario le cui caratteristiche sono note a priori ai risparmiatori cui si chiede la sottoscrizione dei bond stessi.
I vantaggi di un'operazione di questo genere sono duplici:
1) l'investitore sa esattamente dove saranno impiegati i suoi soldi, quindi è – in linea teorica- in grado di apprezzare meglio i rischi connessi all'operazione;
2) l'impresa riesce a raccogliere fondi più agevolmente grazie alla trasparenza ed alla visibilità.
Una delle proposte che sono state avanzate per rilanciare le economie del vecchio continente a livello unitario è una forma particolare di “obbligazioni a progetto”: i project bond.
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Essi, che rientrano a pieno titolo nell'ambito della finanza appena considerato, sono prestiti in favore di opere infrastrutturali garantiti in primo luogo dai flussi di cassa che tali opere produrranno nel tempo. In secondo luogo ci sarà la garanzia della Bei e dell'Unione Europea per favorire il collocamento dei titoli presso gli investitori istituzionali (ad esempio banche, compagnie di assicurazione e fondi pensione). Ma entriamo in dettaglio dell'argomento.
I Project Bond
La Vecchia Europa necessita di infrastrutture nuove per acquisire competitività sui mercati internazionali. Le aree nevralgiche sono: trasporti, reti telematiche e trasmissione di energia. Per reperire fondi in un contesto storico particolare in cui le casse statali sono prosciugate, è emersa l'idea di creare degli strumenti finanziari ad hoc: i Project bond.
Essi permetteranno di raccogliere il denaro sufficiente alla realizzazione delle grandi opere senza andare a gravare sui bilanci degli Stati membri già sufficientemente martoriati dal peso enorme del debito pubblico.
Il problema è che senza garanzie accessorie difficilmente questi titoli diventeranno appetibili per gli investitori istituzionali. Al fine di ovviare a questo problema, due sono le strade percorribili:
1) creazione di società progetto con l'obiettivo di realizzare una determinata infrastruttura. La società si rivolge al mercato dei capitali richiedendo denaro fresco con l'avallo di BEI e della stessa Unione Europea che interverrebbero in caso di necessità;
2) emissione di un prestito subordinato da parte di BEI e Unione Europea alla stessa società progetto. In questo modo in caso di dissesto i project bond sarebbero i primi a venire rimborsati e – qualora i fondi non fossero sufficienti a rimborsare tutto il debito – a perdere sarebbero BEI e Unione Europea che vedrebbero annullati i propri crediti subordinati.
In questo modo si trasferirebbe parte del rischio di insolvenza dalle singole Società progetto incaricate di portare a termine una determinata infrastruttura ad enti sovranazionali. Tutto questo, però, incontra due grossi limiti, sia dal punto di vista del privato sia da parte degli investitori istituzionali.
In primo luogo occorrerà del tempo affinché la comunità finanziaria prenda dimestichezza con questi nuovi strumenti finanziari di cui non si sa ancora nulla di preciso e circostanziato. Ad esempio non sappiamo se i project bond saranno quotati su un mercato regolamentato e quale, con quali garanzie di smobilizzo anticipato e così via.
In secondo luogo l'intervento della BEI come prestatore di ultima istanza in caso di incaglio finanziario della società progetto potrebbe provocare un peggioramento del rating della stessa con ripercussioni sui rendimenti richiesti dal mercato per sottoscrivere i suoi titoli.
Prima di affermare che i project bond sono un nuovo strumento efficiente di investimento cui guardare con fiducia per il piccolo risparmiatore, è bene attendere non solo le caratteristiche tecniche che avranno le nuove obbligazioni, ma di conoscere l'intero meccanismo di quotazione, garanzia e liquidità del prodotto.
Giacomo Saver
Segretibancari.com
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