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I project bond del Governo Monti

Nati per stimolare il finanziamento privato di opere infrastrutturali di medie e grandi dimensioni, i project bond godono di un regime fiscale privilegiato e di ottime e autorevoli garanzie

di Antonello Scrimieri 14 set 2012 ore 10:45
Il Decreto Sviluppo, convertito in legge il 7 agosto 2012 con il n. 134 e in vigore dal 12 agosto, introduce un nuovo strumento  finanziario, il cosiddetto project bond, per il quale, al momento, l’Italia detiene la legislazione più avanzata d’Europa. Il Governo e, in particolare, il Ministro dello sviluppo economico Corrado Passera ha puntato molto su questa nuova metodologia per il finanziamento.

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Capitali privati per infrastrutture - Il nuovo strumento stimola, in una fase storica problematica per le tradizionali fonti di finanziamento, i capitali privati per finanziare opere infrastrutturali e l’intero settore edilizio con il suo importante indotto.

I nuovi bond sono obbligazioni emesse per finanziare un’infrastruttura e, nella fattispecie, sono stati pensati soprattutto per opere di dimensioni medio-grandi come autostrade, aeroporti, porti, tratte ferroviarie, reti legate al mondo delle tecnologie digitali. Anche per i piccoli interventi si potranno usare le nuove obbligazioni, in maniera indiretta, grazie al traino dei progetti maggiori.

Chi li potrà emettere - Le nuove obbligazioni potranno essere emesse dalle società per azioni e il loro importo complessivo potrà superare il limite quantitativo previsto dal codice civile del doppio del capitale, rispettando le finalità del progetto. I bond integreranno lo strumento del credito bancario, attirando fondi da parte di nuovi investitori, soprattutto privati.

Garanzie - Le presenze del Tesoro, della Banca Europea degli Investimenti, dei Fondi Pensionistici e delle Fondazioni offrono alle nuove obbligazioni una garanzia autorevole e creano un effetto moltiplicatore sulla loro diffusione tra i risparmiatori.

La Commissione Europea ha introdotto un modello di intervento frazionato per migliorare le garanzie del finanziamento. Il prestito è suddiviso in più tranche con diversi gradi di rischio e la Banca Europea degli Investimenti si fa carico della parte più rischiosa. Ciò consente di alzare il rating delle diverse tranche, abbassando il costo dei bond.

Le novità legislative pongono l’Italia all’avanguardia in Europa sulla disciplina delle nuove obbligazioni a progetto. Il nostro Paese è il primo tra i maggiori dell’Unione Europea ad essersi dotato di una completa disciplina legale specifica per l’emissione e per le garanzie a sostegno di questi nuovi strumenti finanziari.

Regime fiscale dei Project Bond - L’Italia ha deciso, inoltre, per i project bond emessi nei prossimi tre anni, l’applicazione di un regime fiscale privilegiato, con l’esenzione totale per gli investitori residenti in Paesi cosiddetti White List e un’aliquota del 12,5%, pari a quella dei Titoli di Stato, da applicarsi a tutti gli altri investitori.

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Aspetti negativi dei Project Bond - Analizzando i lati negativi, i project bond non sono lo strumento più adatto per incentivare un’immediata crescita dell'economia almeno per diversi motivi.  Queste obbligazioni sono collegate ad opere pubbliche che richiedono molti anni per essere realizzate e il mercato ha bisogno di tempo per conoscere e fidarsi di un nuovo strumento di investimento.

Inoltre, occorre considerare che a seguito dei finanziamenti concessi, la Banca Europea degli Investimenti potrebbe subire un declassamento da parte delle agenzie di rating, vanificando i vantaggi, le garanzie e l’abbattimento dei rischi sulle nuove obbligazioni.

Antonello Scrimieri
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