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Decreto sospensione IMU, prime difficoltà per contribuenti e assistenza

Il primo intervento del governo Letta ha portato ad una sospensione della prima rata IMU per le abitazioni principali, in attesa di una riforma strutturale

di Antonello Scrimieri 21 mag 2013 ore 12:03
La tanto attesa sospensione dell’IMU è arrivata sul finire della scorsa settimana, i beneficiari sono stati soltanto i proprietari e contemporaneamente residenti di immobili. Questo congelamento dell’imposta, però ha creato le prime difficoltà ai contribuenti e ai centri di assistenza fiscale che vanno ad utilizzare crediti e debiti nel pagamento degli F24.

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Venerdì 17 maggio 2013, il neo ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha comunicato il primo emendamento varato dal governo Letta, ovvero la sospensione dell’IMU per la abitazioni principali dei contribuenti italiani. Il governo ha precisato che si tratta di una sospensione momentanea per non rendere ancora più difficile la crisi che gli Italiani stanno fronteggiando. La riforma sulla tassazione della casa, ha annunciato lo stesso Governo, dovrebbe arrivare entro il 31 agosto e l’eventuale pagamento dell’imposta sulla prima casa potrebbe partire dal 16 settembre.

Le problematiche. La sospensione dell’IMU, oltre ad un’aria di apparente felicità degli italiani, ha portato i primi problemi per gli addetti ai lavori e per i contribuenti possessori di immobili, poiché questa sospensione è arrivata nel periodo della dichiarazione dei redditi e molti speravano di utilizzare eventuali crediti e debiti IMU per compensare altri tipi di imposte da pagare.

Compensazioni. Entro il 16 maggio i contribuenti avrebbero dovuto consegnare al proprio sostituto d’imposta, che aveva comunicato di prestare assistenza fiscale, il modello 730/2013. A quella data non era nota la sospensione dell’IMU, motivo per cui è possibile che il credito o debito comunicato nelle dichiarazioni possa essere sbagliato e sarà necessario presentare una dichiarazione integrativa entro i termini di legge.

Per i contribuenti che, invece, scelgono di consegnare la propria dichiarazione dei redditi ad un CAF o ad un intermediario abilitato, la scadenza è il 31 maggio 2013,  per questi contribuenti è ancora possibile decidere come utilizzare i propri crediti e debiti.

Inoltre, è possibile che molti contribuenti abbiano già versato l’Imposta Municipale Propria prima dell’emendamento del Governo e per questo motivo dovranno chiedere un rimborso qualora l’IMU venga abolita sulla prima casa.

Tutti questi problemi resteranno fino al giorno in cui il Governo non comunicherà con certezza se l’imposta verrà abolita, ridotta o soltanto posticipata. Fino a quella data le dichiarazioni dei redditi degli Italiani potrebbero presentare degli errori e potrebbero richiedere delle dichiarazioni integrative o comunque correttive.

Sarebbe auspicabile non utilizzare compensazioni per il pagamento dell’IMU per non ritrovarsi a chiedere dei rimborsi o per non ritrovarsi a dover ripresentare le dichiarazioni.

Le aliquote Imu e i codici. Altro problema sollevato dai consulenti è rappresentato dalle aliquote. Ad oggi la maggior parte dei Comuni non ha ancora comunicato le aliquote per l’anno 2013 e si spera di poter effettuare i calcoli con le aliquote delle delibere Comunali disponibili. Resta anche molta incertezza sui codici tributi, dal momento che non verranno più utilizzati quelli utilizzati sulla prima casa.

In ultimo, il Governo spera di completare la riforma o comunque le modifiche all’imposta sugli immobili entro il 31 agosto, e crede di fissare la nuova scadenza per i pagamenti al 16 settembre. Due settimane per i nuovi calcoli sono un tempo troppo ristretto secondo gli addetti ai lavori e anche in tal senso si spera in uno slittamento.

Antonello Scrimieri

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