Arriva in Italia il reato di Autoriciclaggio

L'autoriciclaggio, detto in breve, è il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, riutilizzato dalla stessa persona che ha ottenuto tale denaro in maniera illecita. Il nostro ordinamento da sempre ha lottato per contrastare il riciclaggio, la mafia e l’evasione fiscale, ed oggi nel 2014 finalmente il nostro codice penale introduce un articolo contenente esplicitamente il reato di autoriciclaggio.

Viene introdotto nel nostro codice penale l'art. 648-ter.1 che prevede l'applicazione della pena della reclusione da due a otto anni a chi, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione del delitto, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa.

La norma prevede delle deroghe. Diventa causa speciale di non punibilità chi limita la fruizione dei beni oggetto del delitto di autoriciclaggio al mero godimento personale; è un'aggravante se il delitto viene commesso nell'esercizio di attività bancaria e finanziaria ed infine ha diritto alla riduzione della pena alla metà chi si sia adoperato per evitare che le condotte portino ulteriori conseguenze o per assicurare le prove del reato.

Le disposizioni appena citate si intrecciano con le norme sul rientro dei capitali. È previsto infatti che chi riporterà i capitali in Italia, la c.d. voluntary disclosure, dovrà pagare le imposte che ha evaso e in parte le sanzioni pecuniarie, ma non sarà punito per i reati fiscali e gli altri reati connessi all'illecita esportazione all'estero, ed anche per il nuovo reato di autoriciclaggio.

Concludiamo riportando cosa ha scritto su Twitter il premier Renzi: “È proprio #lavoltabuona”, che, compiaciuto del combinato delle due nuove norme, ha garantito che non si tratta di un condono.