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La spesa con i Gas: risparmio, qualità, sostenibilità

Alimentari, soprattutto, ma anche prodotti per la casa e l’igiene personale. Non solo risparmio

di Andrea Di Turi 4 feb 2010 ore 09:09
Si chiamano G.a.s., Gruppi di acquisto solidale. Sono presenti in tutt’Italia. Permettono di acquistare soprattutto generi alimentari, ma anche prodotti di altro tipo (per la casa, l’igiene personale, beni di uso comune). Hanno grande attenzione alla qualità e alla sostenibilità di ciò che acquistano e ricercano un rapporto diretto, stabile, privilegiato e di vicinanza (a “chilometri zero” o quasi) con i produttori, disintermediando le lunghe e di conseguenza costose catene di distribuzione. E offrono importanti possibilità di risparmiare rispetto agli acquisti che si fanno al supermercato o al negozio sotto casa, un elemento da non trascurare soprattutto in tempi di crisi.

Cos’è e come funziona un gruppo di acquisto solidale


I Gas sono gruppi di persone, dette “gasisti”, che decidono spontaneamente, senza che sia necessario un atto formale di costituzione, di compiere acquisti di gruppo, anziché singolarmente, rivolgendosi direttamente ai produttori dei beni che intendono acquistare. In gruppo, quindi, vengono effettuati sia la selezione dei produttori, sia gli ordini di acquisto.

La prima definizione ufficiale dei Gas è stata data in Italia dalla Legge Finanziaria per il 2008, che li indicava (art. 5, comma 47) come “soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita”.

Si chiamano solidali perché il loro funzionamento si fonda sulla solidarietà. C’è solidarietà con i produttori, innanzitutto, con i quali vengono stabiliti rapporti commerciali, e di fiducia, generalmente di lungo periodo e che vengono scelti anche in base alle caratteristiche socialmente responsabili del loro modo di produrre (prodotti che rispettano l’ambiente, biologici, ottenuti con metodi di produzione naturali, pagando ai lavoratori salari equi e dignitosi).

C’è anche solidarietà fra i membri del Gas, che per far funzionare il meccanismo sono chiamati a metterci qualcosa in più, in termini di impegno personale, rispetto a quanto richiesto dal fare la spesa al supermercato: è necessario ad esempio pianificare gli acquisti, richiedendo a ogni socio le quantità e la tempistica con cui intende avere a disposizione la merce, poi mantenere il rapporto coi produttori, organizzare trasporto e consegne, individuare i locali o gli spazi dove far arrivare la merce da distribuire ai soci.

Proprio in virtù di questa solidarietà, è frequente che i Gas organizzino per i loro membri momenti di ritrovo come cene, feste, gite, visite ai produttori per testarne i prodotti. La filosofia solidale dei gasisti è emersa in modo evidente nel caso di un celebre salvataggio aziendale, di un caseificio bresciano, realizzato da una novantina di Gas: un esperimento di finanza cosiddetta “dal basso” che costituisce ormai un caso di studio. I Gas rappresentano, insomma, un altro modo possibile di fare la spesa.

Breve storia e definizione “ufficiale” dei gruppi di acquisto solidale


I Gas sono un fenomeno abbastanza recente ma già ben distribuito su tutto il territorio nazionale. Il primo Gas italiano è stato costituito a Fidenza (Parma) nel 1994. Tre anni più tardi, nel 1997, è stata invece fondata la Rete nazionale dei Gas, il cui sito ufficiale ne censisce oltre 600.

Alcuni Gas si riuniscono in reti, generalmente su base territoriale (ne sono un esempio le reti Al Naturale e Intergas di Milano e dintorni, o la Rete Gas Lazio), per aumentare la loro capacità d’acquisto nei confronti dei produttori, ma anche per effettuare insieme attività d’interesse comune (ordini, trasporto dai produttori ai soci consumatori, stoccaggio dei prodotti).

Diversi enti locali hanno provveduto nel tempo a sostenere i Gas in vari modi, anche perché essi sono legati al tema della cosiddetta “filiera corta” a favore dei produttori locali. Uno dei casi più recenti in questo senso è quello della Regione Piemonte.

Cosa si acquista e quanto si risparmia coi gruppi di acquisto solidale


I Gas acquistano soprattutto alimentari: verdura e frutta fresca e lavorata, latte e formaggi, pasta e farine, carni, vini. Ma spesso anche prodotti per la casa (detersivi) o prodotti per l’igiene personale (creme, cosmetici, pannolini, carta igienica). Alcuni Gas si sono riuniti nell’Associazione GasEnergia con l’obiettivo di promuovere risparmio ed efficienza energetica (ad esempio acquistando energia prodotta da fonti rinnovabili o promuovendo l’auto-produzione dei singoli soci).

Il risparmio è senz’altro una dimensione importante nell’attività dei Gas, anche se non è detto che prevalga rispetto alla ricerca di prodotti di qualità e naturali. Difficile dire quanto si risparmi mediamente rispetto ai prezzi praticati dalla grande distribuzione o dal piccolo dettaglio, poiché molte sono le variabili in gioco, ma le grandi quantità, la disintermediazione delle filiere di distribuzione tradizionali e il rapporto stabile e duraturo coi produttori può portare a volte a risparmi anche molto consistenti, che possono arrivare fino al 50%.

Nel caso del Gas di Mantova a cui la trasmissione Rai Report ha dedicato pochi mesi fa un servizio, ad esempio, le scarpe vengono vendute a circa un quarto del prezzo al dettaglio. Sul sito della Rete nazionale dei Gas, inoltre, sono disponibili alcune tabelle di confronto riferite ai rincari subiti da determinati prodotti acquistati dai Gas, confrontati a quelli subiti dai prodotti acquistabili nei canali tradizionali, e ai consumi di una famiglia di gasisti.


Andrea Di Turi
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