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La pianificazione finanziaria della famiglia

Qualsiasi scopo ci si prefigga la via più breve per raggiungerlo è una programmazione di tempi, modi e risorse occorrenti, cioè la pianificazione. Anche in ambito familiare

di Redazione Soldionline 26 ago 2020 ore 10:23

famiglia-risparmioQualsiasi scopo ci si prefigga la via più breve per raggiungerlo è una programmazione dei tempi, dei modi e delle risorse occorrenti, cioè la pianificazione. Questo è vero anche in ambito familiare, perché la famiglia rappresenta un progetto di vita.

Formare una famiglia significa infatti, solo per fare gli esempi più banali, pensare a una casa adeguata in cui vivere, a dare vita a figli da crescere e a cui garantire prospettive di vita autonoma (anzitutto tramite l’opportuna educazione e formazione). Una famiglia comporta quindi una pianificazione anche finanziaria, per conseguire quel tipo di vita per cui si è creata la famiglia stessa.

 

Un ‘piano industriale’ per la famiglia

Sostanzialmente, la pianificazione familiare per la famiglia è l’equivalente del piano industriale per un’azienda, è cioè lo strumento di programmazione attraverso il quale valutare le proprie possibilità di partenza per vedere cosa si può fare, come e quanto si può mettere a rendimento quelle possibilità.

Una corretta pianificazione familiare parte quindi dall’analisi della situazione economica e finanziaria della famiglia stessa, dallo ‘stato patrimoniale’ per così dire, nonché dalla ponderazione dei bisogni correnti e di quelli prevedibili e/o preventivati. Il primo passo per evitare di giocare d’azzardo e compiere una pianificazione effettiva, cioè razionale, è dunque la ricognizione di ciò che il nucleo familiare (tipicamente i due adulti che lo hanno formato) possiedono sia come patrimonio (immobili, conti e via dicendo) che di entrate (redditi, rendite, ecc.). Su questa base, si possono definire gli obiettivi realisticamente perseguibili, tenendo conto di tutti gli oneri immediati che gravano su patrimonio ed entrate (eventuale mutuo, tasse, spese correnti per la vita di tutti i giorni).

Fin qui si tratta di fare semplicemente economia domestica e di valutare il bilancio familiare, ma una volta appurato quanto si è in grado di risparmiare per investimenti occorre poi definire lo scopo per il quale si vuole investire e darsi quindi un orizzonte temporale coerente (il bisogno di una casa nuova e più spaziosa può maturare nell’arco di 9 mesi, quello delle cifre per la retta scolastica può maturare in tempi più lunghi). Individuate le disponibilità e definiti gli obiettivi per cui impiegarle, scelte prettamente personali, l’ultimo passaggio da compiere per mettere a punto la propria pianificazione consiste nel valutare le possibilità che il mercato offre, funzione per la quale ci si può rivolgere anche a un consulente (non è obbligatorio, ma consente di avere un’analisi più puntuale, soprattutto a chi è meno avvezzo alla finanza).

 

Tracciata la rotta, occorre una bussola per saperla seguire

Presupposto essenziale per poter dar seguito alla pianificazione è la capacità di risparmiare e a questo proposito è bene tenere a mente che le spese correnti possono variare sensibilmente nel corso del tempo per il quale si è scelto di investire. Un piano familiare messo a punto per un figlio appena nato per consentirgli di frequentare una buona università deve tenere conto del fatto che quel figlio avrà un costo crescente negli anni, già prima dell’università, man mano che dalla culla passerà al triciclo e poi alla bicicletta e magari al motorino. Per mantenere la rotta che ci si dà con la pianificazione finanziaria, la Consob suggerisce di redigere un elenco delle proprie uscite ordinarie, mettendole in ordine di importanza decrescente, così da poter tagliare le spese meno essenziali laddove le uscite da affrontare rischino di compromettere la capacità di risparmio necessaria a implementare la programmazione che ci si è dati (l’elenco va chiaramente aggiornato con una certa regolarità).

Come per ogni asset allocation, anche per la pianificazione è buona regola diversificare il proprio portafoglio, così da ridurre l’esposizione complessiva al rischio. Infine va ricordato che quanto più è ambizioso l’obiettivo che si vuole conseguire tramite la pianificazione (mandare i figli non solo all’università, ma ad Harvard, per esempio), tanto maggiore è il rendimento che va conseguito e tanto più alta è quindi l’esposizione al rischio che si deve affrontare (per la naturale correlazione tra rischio e rendimento di ogni investimento).

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