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Polizze vita unit e index linked

Polizze vita ad alto contenuto finanziario, unit linked e index linked non sono polizze tradizionali.

di Nivel Egidio Ruini 30 giu 2010 ore 11:58

Articolo a cura di Nafop.org

Le polizze unit linked investono in fondi comuni, le index linked in obbligazioni strutturate. Le unit linked durano quanto la vita dell’assicurato, le index linked per un tempo predeterminato.

Ma vediamo in dettaglio le caratteristiche principali di queste due categorie di prodotti assicurativi.

Le polizze vita unit linked


Cosa sono - Le polizze vita unit linked (polizze legate a fondi) sono assicurazioni sulla vita ad elevato contenuto finanziario con durata pari alla vita dell’assicurato. Sono così chiamate perché il loro valore è collegato direttamente a quello delle quote dei fondi in cui il capitale è investito.

Le unit linked di maggiore diffusione e rischiosità sono quelle collegate a fondi interni. Queste, in pratica, sono solo delle grandi “scatole” che inglobano altri contenitori (i fondi interni) i quali a loro volta contengono fondi comuni di diritto italiano e/o sicav (fondi comuni di diritto estero).

Su questi fondi interni, di natura sia azionaria che obbligazionaria, il contraente/assicurato può scegliere secondo il profilo di rischio più adeguato ai propri obiettivi. Come già intuibile, però, il denaro subisce diversi passaggi con inevitabili aggravi di costi prima di essere definitivamente investito.

Passaggi e costi principali – Vediamo cosa accade ai premi pagati dall’assicurato e quali e quanti costi finiscono per sopportare:

  1. il contraente/assicurato versa il proprio capitale (premio) alla compagnia assicurativa;
  2. la compagnia, dedotti i costi per la stipula del contratto (caricamenti), dall’1% all’8%, trasforma in quote il capitale versato;
  3. le quote attribuite al contraente sono destinate a uno o più fondi interni appositamente costituiti dalla compagnia sui cui gravano altri costi annui ricorrenti dallo 0,40% al 2,50%;
  4. i fondi interni, con le quote ad essi destinate, acquistano poi quote di fondi comuni e/o sicav che a loro volta presentano ulteriori costi annui ricorrenti aggiuntivi dal 2 al 3% e distinti da quelli gravanti sui fondi interni;
  5. doppia tassazione del 12,50% sul rendimento dei singoli fondi comuni d’investimento di diritto italiano (inglobati nei fondi interni) più il 12,50% sulle eventuali plusvalenze realizzate.


Le compagnie assicurative hanno l’obbligo, peraltro, di dichiarare, nei contratti, l’indicatore sintetico del “ costo percentuale medio annuo”. Se, per esempio, su una durata di n anni tale costo fosse del 2%, significa che tutti i costi gravanti sul contratto ridurrebbero il potenziale tasso di rendimento nella misura del 2% per ogni anno di durata.

Sul mercato non è raro riscontrare unit linked a fondi interni con indicatori sintetici di costo del 3 - 4% per un profilo di rischio medio e su una durata di 10 anni. Ciò significa che su un rendimento annuo ipotizzato del 4% si otterrebbe una rivalutazione appena dell’1% se non addirittura dello 0%, erodendo così, considerata l’inflazione, anche il capitale versato.

Valutare la convenienza - In conclusione è bene che gli investitori prestino molta attenzione prima di sottoscrivere polizze unit linked a fondi interni se non vogliono incorrere in duplicazioni di costi estremamente penalizzanti rispetto a pari investimenti effettuati, ad esempio, nei fondi comuni e/o sicav inglobati nelle unit linked stesse.

E se l’analisi oggettiva, libera da condizionamenti di logiche commerciali, porta a una tale conclusione, non saranno certo le garanzie di impignorabilità e insequestrabilità a giustificarne comunque la convenienza, considerato che queste garanzie difficilmente possono interessare soggetti non fallibili e che per tutti gli altri, tali protezioni, sarebbero comunque ottenibili con prodotti assicurativi più efficienti.

Le polizze vita index linked


Cosa sono
- Come le unit linked, anche le polizze vita index linked (polizze legate a indici) sono assicurazioni sulla vita ad elevato contenuto finanziario, ma a differenza delle prime sono slegate dalla vita dell’assicurato e hanno durate predeterminate che generalmente vanno da un minimo di 4 ad un massimo 8 anni. Il loro valore non è collegato, dunque, a quello delle quote di fondi, ma ad un sottostante rappresentato da obbligazioni strutturate.

Queste obbligazioni sono formate da due componenti:

  1. una obbligazionaria per garantire a scadenza il rimborso del capitale investito più la corresponsione di una o più cedole certe in corso di contratto;
  2. una strutturata da cui dipende la parte variabile della prestazione (extrarendimento); può essere rappresentata da azioni, indici azionari o panieri di indici azionari nazionali ed esteri.


Le polizze index linked sono, in ogni caso, strumenti finanziari complessi ed ogni emissione ha caratteristiche uniche per l’ecletticità dei meccanismi con cui si scommette su un extrarendimento al variare o meno della parte strutturata.

I rischi - E’ bene, pertanto, prestare attenzione almeno su un paio di rischi ad esse connesse e ricadenti eventualmente sull’investitore:

  1. rischio di liquidità: la difficoltà per l’investitore di riscattare la polizza prima della scadenza, con l’aggravio di un’eventuale commissione di uscita;
  2. rischio di controparte: l’eventualità che l’emittente degli strumenti finanziari, per effetto di un deterioramento della propria solidità patrimoniale, non sia in grado di fare fronte, a scadenza, agli impegni assunti.


I costi - Per quanto attiene ai costi, occorre distinguere quelli espliciti, ossia quelli dichiarati in polizza, da quelli impliciti, riguardanti l’obbligazione strutturata sottostante, difficilmente decifrabili e quantificabili. Quelli espliciti sono rappresentati da un caricamento medio del 2% (costo iniziale una tantum) più uno 0,50% circa per la copertura caso morte, entrambi trattenuti sul capitale iniziale versato.

Attenzione alla complessità del prodotto - Le index linked sono polizze molto diffuse e dall’apparenza molto rassicuranti e allettanti al tempo stesso: un capitale investito a medio/lungo termine con la certezza di un rendimento, seppure minimo, garantito dall’obbligazione, e la tranquillità (salvo rischi di default, Lehman Brothers docet) di riaverlo restituito a scadenza.

Si aggiunga l’appeal della scommessa sulla parte strutturata che, se positiva, consente di remunerare il capitale di un extrarendimento superiore di qualche punto percentuale a quanto avrebbe reso la semplice sottoscrizione di un’analoga obbligazione acquistata sul mercato.

In realtà, questa larga diffusione poggia su un’evidente asimmetria informativa tra l’investitore privato e la società emittente, la quale è in grado di strutturare prodotti finanziari così complessi che il sottoscrittore difficilmente riesce a valutarne le reali probabilità di successo.

Si può quindi affermare che l’esigenza della copertura assicurativa è secondaria e come per le unit linked vi sono prodotti assicurativi più adeguati ed efficienti per soddisfarla. Quanto alla parte finanziaria strutturata, data la sua estrema aleatorietà, raramente è in grado di generare un extrarendimento, almeno questa è stata l’esperienza cui fin qui si è potuto assistere.

Per approfondimenti:

I soldi non dormono mai

Perché si sbaglia: complessità e conflitto di interessi


Nivel Egidio Ruini

logonafop

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