Scudo ingiusto: ecco un esempio!
Quando fa pagare chi non ha evaso, mentre chi ha evaso se la cava con poco
di Lucio Sgarabotto 19 ott 2009 ore 18:02Domanda di Alessandro
Mio padre detiene ancora una somma di denaro in svizzera perchè ha lavorato li per tanti anni frutto di molti sacrifici. Li ha riportati qualche volta dalla svizzera in Italia, ma mai dall'Italia portati in svizzera.
Dal 94 residente qui, ora volevo domandare visto che non sono capitali evasi dal fisco italiano perchè sono guadagni solo svizzeri devo dichiararli visto la nuova legge? Se sì, perché pagare un 5% allo Stato italiano quando non c'entra nulla nel caso in cosa consiste il rimpatrio e in cosa la regolarizzazione in quest'ultimo cosa posso lasciarli ancora in svizzera?
La ringrazio infinitamente per la sua risposta in attesa la saluto cordialmente.
Risposta
Questo è un esempio di quanto ingiusto sia lo scudo fiscale (come del resto tutti i condoni o similari): fa pagare chi non ha evaso, mentre chi ha evaso se la cava con poco.
Se suo padre, quale residente italiano, non ha indicato nel quadro RW del modello unico le consistenze finanziarie all’estero produttive di reddito estero imponibile in Italia (ne fanno parte anche i soli interessi e altri proventi da depositi o conti correnti esteri), indipendentemente da dove sono state prodotte, ha violato le disposizioni del decreto legge 167 del 1990 (monitoraggio fiscale).
Lo Stato, tramite lo scudo fiscale, gli permette ora di mettersi in regola, purtroppo però solo rimpatriando, fisicamente o giuridicamente, i capitali esteri in quanto la Svizzera è stata esclusa dall’elenco degli stati con cui è possibile la sola regolarizzazione (tale procedura permette di mantenere le attività all’estero dietro rilascio di certificazione comprovante l’effettiva detenzione da parte dell’intermediario estero). Quindi suo padre può mettersi in regola solo pagando l’imposta del 5% e trasferendo le somme in Italia.
Lucio Sgarabotto
lucio.sgarabotto@gmail.com
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Mio padre detiene ancora una somma di denaro in svizzera perchè ha lavorato li per tanti anni frutto di molti sacrifici. Li ha riportati qualche volta dalla svizzera in Italia, ma mai dall'Italia portati in svizzera.
Dal 94 residente qui, ora volevo domandare visto che non sono capitali evasi dal fisco italiano perchè sono guadagni solo svizzeri devo dichiararli visto la nuova legge? Se sì, perché pagare un 5% allo Stato italiano quando non c'entra nulla nel caso in cosa consiste il rimpatrio e in cosa la regolarizzazione in quest'ultimo cosa posso lasciarli ancora in svizzera?
La ringrazio infinitamente per la sua risposta in attesa la saluto cordialmente.
Risposta
Questo è un esempio di quanto ingiusto sia lo scudo fiscale (come del resto tutti i condoni o similari): fa pagare chi non ha evaso, mentre chi ha evaso se la cava con poco.
Se suo padre, quale residente italiano, non ha indicato nel quadro RW del modello unico le consistenze finanziarie all’estero produttive di reddito estero imponibile in Italia (ne fanno parte anche i soli interessi e altri proventi da depositi o conti correnti esteri), indipendentemente da dove sono state prodotte, ha violato le disposizioni del decreto legge 167 del 1990 (monitoraggio fiscale).
Lo Stato, tramite lo scudo fiscale, gli permette ora di mettersi in regola, purtroppo però solo rimpatriando, fisicamente o giuridicamente, i capitali esteri in quanto la Svizzera è stata esclusa dall’elenco degli stati con cui è possibile la sola regolarizzazione (tale procedura permette di mantenere le attività all’estero dietro rilascio di certificazione comprovante l’effettiva detenzione da parte dell’intermediario estero). Quindi suo padre può mettersi in regola solo pagando l’imposta del 5% e trasferendo le somme in Italia.
Lucio Sgarabotto
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