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Default Italia e conti all'estero, che fare?

In caso di default italiano ritengo impossibile il rientro forzoso delle somme all’estero.

di Lucio Sgarabotto 26 gen 2012 ore 17:16
Domanda - Nel corso del 2011, aprii 2 conti correnti a Malta (area UE, quindi), giusto per mettere qualcosa al sicuro fuori, LEGALMENTE. Si tratta, al momento, di nemmeno 5 mila euro. So di dover compilare quadro RW e RM a certe condizioni, ... mi sono documentato abbastanza!

PRIMA DOMANDA:
In caso di default (a mio parere, non più così tanto improbabile) dell'Italia, riterrebbe possibile che lo Stato italiano imponesse un rientro forzoso delle somme ed un loro prelievo a mio danno?

Nel caso questo prelievo forzoso non fosse possibile e le somme personali fossero, quindi, "al sicuro", credo che avrei chiarito i miei principali dubbi, anche se gradirei ugualmente la Sua opinione anche per il prosieguo!

Tenuto conto che pare viviamo in un paese economicamente (ma non solo economicamente) dal futuro incerto ed in cui la classe politica meglio pagata d'Europa è restia a dare il buon esempio, nello stesso momento in cui pretende, invece, sacrifici da parte dei cittadini, ... tenuto conto di tutto questo, l'idea di un conto OFFSHORE (anche in Europa: isola di Man, Jersey, o altro) non mi sembrerebbe male, sempre con l'idea di mettere qualcosa al sicuro, in maniera pienamente LECITA ribadisco!

SECONDA DOMANDA:
Nel caso di conti offshore, come ci si regola col fisco italiano, per essere in regola?
E' sufficiente la corretta compilazione del quadro RW (con il solito limite dei 10.000 euro) e del quadro RM per gli interessi?

Mi pare, infatti, di aver capito che le stesse disposizioni di legge impongano di stare "col fucile puntato" nei confronti di chi investa in paesi offshore, anche se uno vuole fare tutto, come sempre, "alla luce del sole".
Consiglierebbe o riterrebbe una buona opportunità un conto offshore?

Grazie e buon lavoro

Risposta - In caso di default italiano ritengo impossibile il rientro forzoso delle somme all’estero. In uno stato di diritto certamente è così e, almeno per ora, lo siamo. Piuttosto, in caso di problemi seri, lo stato potrebbe impedire l’uscita di ciò che è sul territorio, non il contrario.

Per quanto riguarda i conti offshore non riesco a capirne l’utilità dell’apertura alla luce del sole. A parte i notevoli costi e imposizioni, ne risulterebbe anche una gestione molto più complicata e attirerebbe su di sé gli occhi del fisco.

Cordialmente
Lucio Sgarabotto
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