Libretto al portatore caduto in prescrizione, possibile riavere i propri soldi?

Domanda - Nel maggio 1972 una mia zia accese un libretto di risparmio a lei intestato ma comunque "Al Portatore" presso la Cassa di Risparmio della mia città. Alla data del 7 luglio 1980 appare come ultimo movimento un deposito di lire 1.200.000, per cui il saldo alla stessa data è di Lire 29.051.993.

La cosa interessante è anche che l'ultimo movimento è scritto esattamente nell'ultimo rigo disponibile per tali annotazioni, dietro c'è la copertina. Se il saldo fosse stato trasferito o trasformato in altro titolo immagino che il libretto in questione non dovrebbe essere ora nelle mie mani, cioè la Banca avrebbe dovuto in ogni caso ritirarlo al momento dell’improbabile trasformazione/trasferimento.

Ho da poco ritrovato tale libretto, ripeto "Al portatore", e la Banca ha già esposto il suo diniego, sia pure in forma canonica e abbastanza generica, facendo riferimento sopratutto al concetto di prescrizione. Le chiedo: ho delle speranze di essere rimborsato ? E se sì, seguendo quale prassi?
 
La ringrazio
 
Risposta - La banca ad opporre la prescrizione ha ragione, o meglio finora la giustizia ha deciso in quel senso. Recentemente una certa giurisprudenza va affermando che la prescrizione dovrebbe partire dal momento in cui la banca esplicita la volontà di recedere dal contratto. Ciò potrebbe darle delle speranze, il problema è che finora, a quanto mi risulta, nessuna sentenza si è espressa in tal senso.

Due potrebbero essere le alternative entrambe devono passare da uno studio legale: agire subito facendo causa alla banca oppure prima di affidarsi ad un avvocato aspettare qualche sentenza favorevole che la incoraggerebbe su tale via. In nessun altro caso, sono convinto, la banca scucirebbe il grano a meno che lei non sia un suo ottimo cliente, in questo caso avrebbe ottimi argomenti da far valere.

Cordialmente
Lucio Sgarabotto
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