Ha ragione Berlusconi, questa volta!
Far leva sui consumatori per arginare la crisi dell’economia reale. Speranza e fiducia per sostenere la domanda. Questa volta ha ragione il Premier. Ma i sussidi non basteranno
di Marco Delugan 9 dic 2008 ore 10:43
E sì, questa volta ha proprio ragione Berlusconi.
«E' sui consumatori che dobbiamo fare leva perché le dimensioni della crisi dell'economia reale non siano estreme, dice il Premier. Solo questo può fermare un circolo vizioso che va interrotto con forti iniezioni di speranza e fiducia, guardando in faccia la realtà, come noi stiamo facendo. Lo abbiamo detto più volte che in Italia per le banche non cambia niente, per gli imprenditori neppure, perché hanno la liquidità per intraprendere. La profondità della crisi è quindi determinata dai consumatori. Noi saremo arbitri della nostra fortuna. Se le famiglie cambiano lo stile di vita e si lasciano contagiare dall'idea della catastrofe e della crisi, si cominciano a comprare meno auto, meno elettrodomestici, si riducono i consumi e le imprese si trovano a produrre meno, a dover mettere i propri collaboratori in cassa integrazione. Così questi ultimi potranno consumare meno e ci troveremo in una crisi».
Ve lo giuro non avrei mai osato sperare tanta considerazione nei nostri confronti: ci ha promosso sul campo.
Nei meandri di cotanto dichiarare però dobbiamo raccapezzarci.
Sfrondiamo i sostantivi, togliamo l'enfasi e gli aggettivi dell'esercizio retorico e vediamo cosa resta: la crescita economica rende l’esercizio del consumo indifferibile.
Tutto qui.
Proprio quanto vanno ripetendo da illo tempore i professional consumer.
C'è un però, però: se quella pratica si fa indifferibile diviene, che lo si voglia o no, un lavoro.
Reclamare un reddito si può, si deve.
Altro che sussidi, social card, bonus e credito.
E sì Premier mio, se spera di ringalluzzire la speranza e la fiducia degli italiani mediante sussidi questa volta mi deprimo.
Se invece, come lei candidamente confessa, in Italia c'è chi ha la liquidità per intraprendere, rischiando, magari, di non poterlo fare, beh, allora a quegli intraprendenti dei consumatori basta riversare parte di quella liquidità, sotto forma di reddito per il lavoro di consumo da svolgere, ed op: fiducia alle stelle e speranza.
Si, speranza in un futuro radioso.
Che ne dice, Premier?
Mauro Artibani
www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsumatore.org
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