Basta sussidi! Basta debito!
Un mare di liquidità come sussidio al consumo. Così dal 2001 in poi, per tener alta la fiducia. E avanti con la bolla immobiliare alimentata oltre misura per fornire altro sussidio al consumo. Fino ai giorni nostri…
di Marco Delugan 13 ott 2008 ore 11:31C'era una volta il 2001. Annus horribilis: fine dell'innocenza e del sogno dell'immortalità per le famiglie americane. Il Consumatore USA con redditi insufficienti, risparmi allo stremo, debiti fuori controllo si aggirava annichilito tra quelle macerie. Depresso. Buio pesto.
Altro che crescita economica: recessione! Un mare di liquidità poté tener testa alla sfiducia.
Debito insomma: sussidio al consumo. E su quelle macerie si edificò un business immobiliare, alimentato oltre misura, per fornire altro sussidio al consumo. Tutto bene!
Cresceva il valore delle case, con il meccanismo dei finanziamenti veniva elargito altro sussidio per gli acquisti, poi… sboomm!
Daccapo a dodici: ancor più indebitati e la liquidità prosciugata. E siamo ai giorni nostri. Per mettere una pezza Bush "inventa" i rimborsi fiscali: altro sussidio, sotto mentite spoglie però. Per un po' funziona poi vengono al pettine nodi inestricabili, i meccanismi implodono, si chiudono i rubinetti del credito e buonanotte ai suonatori.
Non si fa più credito nessuno; si paventa stagnazione, recessione, forsanche depressione. Brrrrr…
Si ingegnano poderosi alambicchi. Apprendisti stregoni si danno da fare per ridare fiducia. L'ultima alchimia: con il Piano Paulson si tenta di separare il grano dal loglio, il buono dal cattivo. Divide et impera, insomma, per tornare a far scorrere il liquido monetario. Tutto per fornire altri sussidi al consumo ed altro debito. Ancora quel debito oltre misura, gravame che ingolfa il meccanismo: basta? Basta!
Si, basta con i pannicelli caldi, basta con la finanza d'assalto, basta con l'ottusa idea che si possa dar sostegno alla crescita con il debito smisurato. I redditi non ce la fanno a sostenere il consumo necessario alla crescita economica: questo è il problema. Problematiche quelle soluzioni che prevedono altro credito/debito; avvilente l'ipotesi del sussidio.
Ricominciamo daccapo. Per garantire la crescita economica il consumare deve farsi pratica indifferibile, esercizio obbligato. Un lavoro quindi. + crescita + consumo = lavoro. Un reddito, che compensi il ruolo produttivo di questo esercizio, risulta lecito.
Possibile, se prodotto con azioni di lobby che i consumatori possono mettere in campo: "la lobby più forte di tutte le altre".
Reddito di scopo per quella quota di consumo che eccede la capacità di spesa dei singoli. Magari per dar sollievo a quegli individui ciccioni, compulsivi, spossati, stressati che popolano il mercato; per risarcire gli sprechi epperchenno, confortare le allucinate solitudini di chi garantisce quella stessa crescita economica.
Qui si colloca il nostro lavoro, proprio qui si producono quegli utili che vanno redistribuiti.
Certo, ne soffriranno i titoli in Borsa. Potrà trovare sollievo il borsellino però; si troverà ringalluzzito il risparmio buono per finanziare gli investimenti produttivi, per dare un ricostituente alle smagrite pensioni: un nuovo equilibrio per l'intero sistema insomma.
Altro che sussidi, altro che debito.
Mauro Artibani
www.professionalconsumer.splinder.com
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